Nei mesi scorsi ci siamo occupati dell’argomento BRICS (vedi i nostri precedenti articoli qui e qui), svelandone la loro natura tutt’altro che benevola. Ma non possiamo ignorare un articolo di Fox Allen, il quale va ancora più in profondità, fino ad arrivare alle radici della nascita dei BRICS.
Premessa
Purtroppo, viviamo tempi molto bui, in cui la disperazione e la paura regnano sovrane, sicché, tanto i media mainstream, quanto i canali di pseudo controinformazione, pilotano a loro piacimento l’opinione pubblica, con grande soddisfazione dei potentati che dirigono l’orchestra. In questo modo, il fideismo, il tifo da stadio prendono il sopravvento e come è avvenuto nel passato, attraverso un consenso artificialmente creato, si finisce per avallare i piani del nemico. Qui non si parteggia nè per una parte nè per l’altra, bensì per i fatti concreti, per la verità, le uniche cose che possono liberare la popolazione mondiale dalle grandi menzogne funzionali alla rieducazione dei popoli secondo i diktat di chi muove il mondo. Con la speranza di riuscire a far sì che il messaggio arrivi il più lontano possibile, vi auguriamo una buona e piacevole lettura.
Come nascono realmente i BRICS?
Per capire come nasce questo “fenomeno” se così vogliamo chiamarlo, dobbiamo tornare al 1956, quando la famiglia Rockefeller fece stilare un documento (poi divenuto un vero e proprio saggio) intitolato Prospect for America: The Rockefeller Panel Reports. Questo testo era il prodotto di un vero e proprio studio in materia economico – finanziaria, iniziato nel 1954 e pubblicato dalla Brothers Fund con l’ausilio dello Special Studies Project. Esso delineava il progetto per il Nuovo Ordine Mondiale da raggiungersi attraverso una narrazione di facciata che promuovesse una multipolarità che de facto non c’è mai stata. Ed è per questo che è fondamentale partire da qui, poiché quanto scritto in quel testo rappresenta il punto esatto in cui ci troviamo oggi.
Lo special Studies Project prese vita subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e successivamente fu diretto da Henry Kissinger. I compiti assegnati a tale organo erano quelli di creare un piano d’azione per realizzare il governo mondiale all’interno dell’ambiente postbellico esistente, e implementare l’Agenda in modo tale da poter essere venduta alla popolazione mondiale, pompando sul fatto che essa era stata concepita per il bene dei popoli. Non è nostra intenzione riportare tutto il documento, ma alcune parti essenziali in modo da rendere bene l’idea al lettore. Ad esempio, a pagina 26 del testo si legge: “Il risultato auspicato è la pace in un mondo diviso in unità più piccole, ma organizzate, operanti e controllate da un unico vertice, in uno sforzo comune per permettere e favorire il progresso della vita economica, politica, culturale e spirituale. Tale comunità Consiste in istituzioni regionali sotto un organismo internazionale di crescente autorità, unite in modo da poter affrontare quei problemi che sempre più le singole nazioni non saranno in grado di risolvere da sole.”
Che cosa si deduce da questo passaggio? Rileggiamo: “Istituzioni regionali sotto un organismo internazionale di crescente autorità, unite in modo da poter affrontare quei problemi che sempre più le singole nazioni non saranno in grado di risolvere da sole.” Come ebbe modo di sottolineare il grande Gary Allen già nel 1969, ci stanno dicendo che creeranno intenzionalmente problemi sempre più difficili per costringere le nazioni ad aderire a quel “Superstato mondiale” di cui parlava proprio Allen, specie nel suo “Nessuno Osi chiamarla cospirazione” del 1972.
Il documento poi, chiarisce quale sia questa organizzazione internazionale di crescente autorità: “Oltre a partecipare direttamente allo sviluppo di due gruppi regionali, gli Stati Uniti hanno partecipato pienamente e fin dall’inizio alle Nazioni Unite, l’organizzazione internazionale che oggi nutre la ragionevole speranza di poter assumere sempre più funzioni e ad assumersi responsabilità sempre più grandi. Sostenendo lo spirito e la lettera della Carta, gli Stati Uniti hanno dimostrato di rendere un servizio più che formale all’indispensabile ordine mondiale che, come abbiamo visto, è alla base del consenso americano. L’ONU è la prova della nostra convinzione che i problemi che hanno un impatto mondiale devono essere affrontati attraverso istituzioni globali nella loro portata. Le politiche per promuovere la vitalità della nostra economia sono solo l’inizio del nostro compito. Devono essere prese in concomitanza con misure che facciano dell’interdipendenza delle nazioni una fonte di reciproca forza. È impossibile per gli Stati Uniti trattare in modo creativo con 80 nazioni sovrane esclusivamente su base bilaterale. Gli accordi multinazionali più naturali sono spesso regionali. In molte parti del mondo, la geografia si combina con la storia comune per fornire la base per obiettivi comuni e fruttuosi sforzi cooperativi.”
Quest’altro passaggio sancisce che a livello mondiale è l’ONU (aggiungiamo noi accompagnato dalle altre organizzazioni sovrannazionali come il CFR, Bilderberg, Commissione Trilaterale ecc) quell’autorità mondiale al vertice della piramide. E qualcuno ora penserà che abbiamo scoperto l’acqua calda, ma attenzione, c’è un particolare a cui non si fa mai menzione. Gli Stati Uniti hanno un voto su 193 all’Assemblea generale dell’ONU e 1 voto su 15 nel Consiglio di sicurezza; ergo, l’egemonia USA è sempre stata una facciata, in quanto l’asse portante del progetto dietro al Nuovo Ordine Mondiale non è mai stato in Occidente, ma ad Oriente, se così lo vogliamo chiamare. Con il proseguire dell’articolo vedremo anche il come e il perchè, ma è interessante evidenziare come il testo sottolinei, tra le tante cose, come gli USA si siano posti come ponte per trascinare la Cina nel Nuovo Ordine Mondiale: “Gli Stati Uniti sono sfidati a comportarsi in modo da colmare in ogni modo possibile la potenziale scissione tra Oriente e Occidente. È profondamente preoccupato che Oriente e Occidente non si separino per mancanza di comprensione o per incapacità di vedere chiaramente gli interessi di fondo che sono tenuti in comune dai due grandi settori del globo. Il modo in cui ordiniamo la nostra vita in casa è un fattore importante nel tessere l’ampia unità; così sono le nostre relazioni specifiche con i singoli paesi.”
Ora, come detto all’inizio, negli altri nostri articoli abbiamo evidenziato e comprovato come non ci siano fazioni, ma un potere unico che vede il mondo come una scacchiera, le cui pedine sono i leader politici, dittatori ecc di ogni singola nazione che vengono sistematicamente spostati in funzione degli obiettivi da raggiungere. Prima di arrivare a vedere quando nascono ufficialmente i BRICS, frutto di questo piano esposto da sempre alla luce del sole, vi è un ultimo estratto del documento su cui puntare il focus, il quale così recita: “Dalla fine della seconda guerra mondiale sono nate venti nuove nazioni. Senza dubbio ne emergeranno altre nel prossimo decennio. Mentre realizzano le loro aspirazioni, queste nazioni affrontano nuovi problemi. In un momento in cui le pressioni del periodo contemporaneo impongono una sempre maggiore interdipendenza, le nazioni di nuova indipendenza sono spinte o tentate di erigere economie autosufficienti, che tendono a restringere gli ampi mercati essenziali per l’industrializzazione. Un sistema di organizzazione dell’ordine internazionale è stato distrutto senza essere sostituito da un altro. Le forze divergenti del nazionalismo devono essere bilanciate da forze convergenti che cercano di realizzare una libera associazione di nazioni in modo che la cooperazione politica, sociale ed economica possa trascendere i confini nazionali e diventare unica, cioè globale.”
Dalla teoria alla pratica
L’ uomo che sulla base degli schemi appena esposti ha creato i BRICS si chiama Jim O’Neill. Per i più, questo nome risulta sconosciuto, ma è fondamentale capire di chi stiamo parlando per arrivare al nocciolo della questione. Sir Jim O ‘Neil ha conseguito due lauree BA e MA in economia presso la Sheffield University nel 1978 e un dottorato di ricerca presso l’Università del Surrey nel 1982. Ha ricevuto quattro lauree honoris causa: una dall’Institute of Education; due dalla University of London per la sua filantropia e per i suoi servizi al settore bancario e finanziario; Sheffield University in riconoscimento del suo contributo all’economia internazionale. Successivamente è stato il presidente della Goldman Sachs Asset Management dal 1995 fino all’aprile 2013. Ha presieduto la Cities Growth Commission nel Regno Unito fino a ottobre 2014 e attualmente è presidente onorario di economia presso l’Università di Manchester. È anche Visiting Research Fellow presso il Think tank Rothschildiano economico internazionale Bruegel, e nel comitato consultivo economico dell’IFC, il braccio di investimento della Banca mondiale. È uno degli amministratori e fondatori dell’ente di beneficenza per l’istruzione del Regno Unito Shine e fa parte del consiglio di “Teach for All” e di una serie di altri enti di beneficenza specializzati nell’istruzione.
Nel settembre 2013 è diventato Direttore non esecutivo del Dipartimento dell’Istruzione. È stato anche Segretario commerciale al Tesoro Britannico. Il curriculum continua con la designazione ad Agenda Contributor del WEF, ma questo è del tutto irrilevante a confronto del fatto che è stato il presidente del Royal Institute of International Affairs (Chatham House) dal 2019 al 2021. Quando si parla del RIIA bisogna tenere bene a mente il fatto che trattasi di una delle organizzazioni sovranazionali più potenti del mondo. Ne avevamo già parlato, tuttavia, in breve, nasce nel 1920 per mano dei banchieri Rothschild – Rockefeller, ma l’idea inizialmente venne partorita a Parigi il 30 maggio 1919, durante la Conferenza della “pace”, quando il plenipotenziario del presidente statunitense Woodrow Wilson (uomo dei banchieri) il colonnello Edward House (agente della famiglia dei banchieri Shiff), riunì all’Hotel Majestic di Parigi un gruppo di personaggi molto influenti nella politica, nell’economia e nell’ambito militare mondiale, legati fra l’altro alla massoneria. Tra i maggiori azionisti del RIIA troviamo: British Petroleum, Shell, Bank of England, Barclays, Lloyd Bank, JP Morgan Chase, Ford Motors, Rothschild & Co e molti altri. Cioè gli stessi nomi che incontriamo ovunque.
Tornando a noi, nel 2001, Jim O’Neill era il presidente della Goldman Sachs Asset. Quindi, dirigeva le strategie economiche e finanziarie della banca. Sotto la sua direzione, nel 2001, la Goldman Sachs pubblicò un documento intitolato “Building Better Global Economic BRICS” coniando così un nuovo acronimo come TERMINE DI INVESTIMENTO
Così facendo, stando anche a quanto affermato da Ron Caldwell (economista scomparso nel 2016) la Goldman Sachs diede vita ad un nuovo sistema di spostamento di capitali per intensificare la sua presenza e quella dei suoi investitori all’interno del cosiddetto blocco orientale. Al momento della pubblicazione, i BRICS comprendevano quattro paesi: Brasile, Russia, India e Cina, le cui rispettive banche centrali erano già governate dalla Banca dei regolamenti internazionali (Rothschild) e che tutt’ora le controlla, come le altre 156. Nel 2003, O’Neill stilò un nuovo documento per la Goldman Sachs intitolato “Dreaming with BRICS: The Path to 2050” in cui la banca prevedeva che le economie combinate dei BRICS sarebbero state in costante crescita, grazie anche ai nuovi spostamenti di capitale dell’alta finanza.
Il 20 settembre 2006, Russia, India, Cina e Brasile, tennero a New York la prima riunione ministeriale dei BRICS. Curioso come nessuno abbia mai focalizzato l’attenzione su questo “piccolo dettaglio”, dal momento che La Grande Mela è il baluardo dei banchieri insieme a Londra e Basilea, come nessuno sottolineò l’estrema attenzione e riguardo che la Federal Reserve (di New York, la più importante delle 12 filiali) dedicò all’avvenimento e di quanto quanto questa ne fosse entusiasta.
Chiunque abbia un minimo di conoscenza in materia di economia e finanza (nonché di storia) sa perfettamente che nessuno muove un muscolo senza che la Federal Reserve dia il suo consenso, e questo, per chi avesse piacere, può trovarne traccia qui sul nostro blog nell’articolo intitolato “La Federal Reserve, ieri oggi e domani”.
Attenzione, nel 2015, quando il compito della Goldman Sachs fu esaurito, chiuse il suo fondo all’interno del “BRICS” (ma potenziò la sua presenza all’interno delle nazioni dei suoi paesi con investimenti e altre operazioni finanziarie). O’Neill, specie, durante i tre anni come presidente del RIIA ha incentivato e spinto continui flussi di capitali verso i BRICS da parte dei grandi banchieri internazionali ai vertici delle banche centrali, private e dei fondi di investimento. Ciò è ben comprovato anche dagli azionariati delle più grandi corporations dei paesi BRICS, in mano all’alta finanza angloamericana. A questo proposito si vuole stilare una lista degli azionariati di alcune delle più grandi corporations di alcuni dei paesi BRICS, prendendo in esame i più importanti, ossia Cina e Russia.
CINA
I seguenti sono i due colossi petroliferi cinesi, di cui la prima è la terza per fatturato del mondo, ufficialmente dichiarata come Compagnia Integrata dallo stato: Falso.
Di seguito, i colossi bancari, le assicurazioni, industrie farmaceutiche e altro.
Si potrebbe andare avanti per giorni, ma riteniamo quanto esposto un esempio esaustivo al fine di comprovare come le corporations cinesi, pontificate come meri colossi che si oppongono al dominio occidentale, non siano altro che l’altra faccia della medaglia dello stesso potere che muove il mondo: gli usurai ai vertici delle banche centrali, i quali sono gli stessi al comando delle banche private, dei grandi fondi di investimento e delle multinazionali. Ora passiamo alla Russia.
La Russia
Iniziamo dai due colossi del gas e domandatevi perchè nessuno parla di chi sia al vertice di Gazprom, dato che il tema in questione è molto in voga di questi tempi.
Interessante, non è vero? Ora proseguiamo con i colossi petroliferi e altri ancora. Di seguito abbiamo Lukoil a Transneft. La seconda è fondamentale, poichè gestisce oltre 70.000 chilometri di gasdotti e oleodotti e trasporta grosso modo il 90% del petrolio e il 40% dei derivati petroliferi prodotti in tutta la Russia, oltre a enormi volumi di idrocarburi grezzi provenienti dai paesi della CSI, ossia l’Organizzazione internazionale di cooperazione economica, politica e militare creata nel 1991 contemporaneamente con lo scioglimento dell’URSS di cui fanno parte Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Tagikistan, Russia e Uzbekistan (Turkmenistan ritiratosi nel 2008 e Ucraina altrettanto nel 2018, che “casualità…”) La società, comunque, è quotata alla borsa di Mosca, dove i nostri cari “amici” banchieri internazionali sono di casa.
Proseguiamo con le altre.
Degna di nota è la questione inerente la corporations denominata Sistemi (AFK Sistema Pao), la società che gestisce il sistema di difesa militare russo e che fornisce i codici di preallarme a Vladimir Putin. Completamente nelle mani dei grandi banchieri internazionali, i padroni che Putin, come tutti gli altri, serve senza fiatare.
Anche in questo caso si potrebbe andare avanti per ore, ma ci fermiamo qui poiché vi è la necessità di evidenziare ancora un altro aspetto, probabilmente il più importante. Si sottolinea che i dati sugli azionariati sono reperibili direttamente dai documenti finanziari delle rispettive compagnie resi noti, appunto, dal portale MarketScreener, la più grande e completa piattaforma finanziaria al mondo che fornisce dati e informazioni su tutte le corporations del pianeta, nonché in diversi libri postati alla fine nella bibliografia. Quindi, chiediamo cortesemente alle persone che fanno ricerche su Wikipedia (senza sapere cosa sia in realtà) di astenersi da commenti che sposano la vulgata e non dicono la verità.
Domanda, perché la presenza così preponderante della Banca Centrale di Norvegia? Dunque, la Norvegia ha il fondo “sovrano” più grande al mondo, anche se non è poi così sovrano… Esso è stato creato nel 1990 per custodire i vantaggi economici dell’ industria del petrolio e del gas all’interno del paese. Il fondo, quindi trae profitto sull’industria petrolifera della Norvegia e dalle relative vendite di contratti di locazione ad altre corporations interessate allo sfruttamento dei suoi territori. I nostri “cari amici” banchieri internazionali, attraverso questo fondo hanno allungato i tentacoli all’interno di oltre 10000 aziende in tutto il mondo. 10000 solo che attraverso questo fondo. Quindi dietro una facciata di tipo “statale”, i proprietari privati della Banca centrale di Norvegia gestiscono attraverso di essa il “fondo sovrano”, e attraverso i relativi investimenti a loro volta gestiscono altre società. Non è una novità naturalmente, ma per dirla terra terra, il meccanismo è “controlla una società o un gruppo per controllarne altri 10”. E chi governa la Banca Centrale di Norvegia? La solita Bank For International Settlements, la punta di lancia del World Financial Board, il vertice della piramide del potere mondiale.
A tutto questo andrebbe aggiunto anche il fatto inerente la sottoscrizione degli accordi di BALI da parte di tutti i paesi, compresi quelli dei cosiddetti BRICS, legati ai passaporti vaccinali, valuta digitale e molto, molto altro ancora e che trovate qui:
Chi governa i paesi dei BRICS?
Dunque, chi governa le banche centrali dei cosiddetti BRICS? Esattamente chi governa e controlla i paesi occidentali. Le banche centrali del mondo, (tutte e 160) sono controllate e governate da un unico potere, come si è già detto molte volte: Bank for International Settlements – Banca per i Regolamenti Internazionali (sul suo portale ci sono tutte e 160 con tutto quello di cui si vuole sapere annesso e connesso). Ci sono tanti modi e tanti canali per verificare, il più rapido e semplice è che se provate a scrivere il nome della banca centrale di vostro interesse su un qualsiasi motore di ricerca affiancato dalla sigla BIS, vi darà come risultato il portale della Banca dei Regolamenti Internazionali che, attraverso un collegamento diretto vi manda alla banca che state cercando. Ripeto ci sono tanti canali e mille modi, ma basta questo che è il più semplice e diretto, troverete anche molte informazioni sulle rispettive banche di vostro interesse. Curioso come il grande Giacinto Auriti, abbia sempre gridato al mondo per tutta la vita le seguenti parole: “Ogni popolo dovrebbe mettersi contro la rispettiva banca centrale, perchè tutte le banche centrali sono collegate tra loro nell’alta massoneria bancaria che domina il mondo, la quale rappresenta una rete che arriva a toccare tutti i vertici di ogni singola banca centrale.”
A corredo di quanto appena detto, si specifica appunto, (anche se è già stato detto e ribadito più volte) cha la BIS è stata creata appositamente per questo, cioè governare tutte le banche centrali del mondo, la cui maggioranza, non a caso, sono nate dopo la sua costituzione. La BIS è l’organo più potente del mondo, gode di immunità totale (non può essere inquisita, denunciata, messa sotto processo, diffidata, niente di niente) come specificato dal “Protocollo delle immunità della Banca dei Regolamenti Internazionali” che trovate qui:
https://www.google.com/search?q=Agreement+with+Germany+and+in+Article+10+of+the+Constituent+Charter+consecutive+to+the+Convention+with+Switzerland%2C+of+the+20th+January+1930.&oq=Agreement+with+Germany+and+in+Article+10+of+the+Constituent+Charter+consecutive+to+the+Convention+with+Switzerland%2C+of+the+20th+January+1930.&aqs=chrome..69i57.991j0j4&client=ms-android-samsung-ss&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8&chrome_dse_attribution=1 ) nei seguenti articoli, stabilisce:
Articolo 1: La Banca dei Regolamenti Internazionali, i suoi beni e averi, nonché tutti i beni e averi che le sono o saranno affidati, siano essi monete o altri beni fungibili, lingotti d’oro, argento o qualsiasi altro metallo, oggetti preziosi, titoli o qualsiasi altro oggetto il cui deposito è ammissibile secondo la prassi bancaria, sono esenti dalle disposizioni o misure di cui al paragrafo 2 dell’articolo X dell’Accordo con la Germania e all’articolo 10 della Carta costitutiva successiva alla Convenzione con la Svizzera, del 20 gennaio 1930. I beni e i beni di terzi, detenuti da qualsiasi altro ente o persona, su istruzione, in nome o per conto del conto della Banca dei Regolamenti Internazionali, si considerano affidati ad essa e godono delle immunità previste dagli articoli summenzionati dello stesso diritto dei beni e dei beni che la Banca dei Regolamenti Internazionali detiene per conto conto terzi, nei locali appositamente predisposti dalla Banca, sue filiali o agenzie.
Ergo, come fece notare Cleon Skousen nel 1977 (di cui abbiamo già parlato negli altri articoli), l’immunità della Banca dei Regolamenti Internazionali è estendibile alle banche centrali ad essa connesse. Tutte e 160 le banche centrali del mondo godono di questa immunità. Ora, essendo le banche centrali le uniche che (illegalmente) stampano o creano denaro dal nulla prestandolo agli stati pretendendo in cambio il pagamento di un interesse (USURA), che i paesi stessi addebitano sulle spalle dei cittadini (creando il debito pubblico che appunto, de facto non esiste poiché un credito rovesciato in quanto la proprietà del denaro non è di chi lo emette, ma di chi lo accetta, perchè accettandolo sulla fiducia vi conferisce valore indotto e lo fa circolare – Auriti Docet) che cosa si capisce? Che l’intero sistema monetario, economico, finanziario mondiale è in mano ad un solo e unico potere. Essendo quindi l’emissione monetaria monopolio delle banche centrali, ciò significa che esse determinano le sorti di di ogni singolo paese ma non solo, delle nostre vite. Loro decidono quando dobbiamo mangiare e quando no, quando dobbiamo fallire e quando no, così come da tempo immemore stanno lavorando alla transizione digitale in toto. Ed è sempre lei, la Banca per i Regolamenti Internazionali che guida l’orchestra.
Notizie di rilievo
Direttamente dal portale della Banca centrale russa, GOVERNATA sempre dalla Bank for International Settlements, fatevi un’idea: http://www.cbr.ru/eng/Psystem/sfp/
Ma ancora più di rilievo è il fatto che Il 18/05/2023 la banca centrale russa ha pubblicato un rapporto intitolato “Nuove sfide per la politica monetaria”. In questo documento, la banca centrale, oltre alle CBDC, mette in evidenza la necessità di attuare misure funzionali alla limitazione del riscaldamento globale poiché il cambiamento climatico si sta facendo sempre più pressante. Il piatto forte è l’ammissione del fatto che la Banca centrale russa lavora, per citare le parole da essa stessa usate nel rapporto, “all’implementazione di valute digitali su larga scala il cui sviluppo è iniziato negli anni ’80. Ma non solo, parla anche delle emissioni di Co2, LIMITAZIONI per la precisazione, e del conseguente rischio siccità se il riscaldamento globale e quindi il problema del clima (bufale per antonomasia) dovessero continuare sui ritmi odierni. E quindi Carbon Tax, e fanno una stima del prezzo di Co2 a seconda del reddito di ogni paese. Ma dai? Mi ricorda… il Project Genesis della Banca dei Regolamenti Internazionali. Qui troverete il link al documento: http://www.cbr.ru/eng/search/?text=Co2
Non è in lingua Italiana, noi ne abbiamo tradotto alcune parti essenziali per fare in modo che i più potessero leggerne.
Ancora due cose prima di concludere. Si tenga ben presente che per comprendere la Russia di oggi è necessario partire dalla rivoluzione del 1917, lo stesso vale per la Cina, la quale è stata infiltrata dai Gesuiti prima e dal 1830 in poi dai Rothschild, per finire ai Rockefeller dal 1921 con l’apertura della loro prima filiale bancaria cinese, che poi diventeranno più di una dozzina, prima di cominciare ad acquisire quelle cinesi. Tutto questo potrà essere motivo di analisi in un altro articolo, ma è fondamentale evidenziarlo per comprendere che i banchieri hanno spremuto l’Occidente, quando nello stesso momento infiltravano e preparavano il cosiddetto blocco orientale al grande salto finale. Questo non lo diciamo noi, ma la storia, quella vera, quella non occultata e ne abbiamo parlato altre volte. Tuttavia, oggi si parla di nuovo dell’oro, in funzione di una possibile moneta BRICS, senza sapere che il monopolio dell’oro è sempre nelle stesse e solite mani, senza contare che, proprio sulla base di quanto sancito da Auriti con la teoria del valore indotto, la moneta non ha bisogno di una riserva per essere coniata. Ergo, una moneta ha valore perchè una comunità di cittadini si mette d’accordo che essa abbia valore, pertanto non necessita di una riserva. E questo è uno dei più grandi inganni mai perpetrati dal potere ai danni dei popoli. Si consiglia la lettura dei testi di Giacinto Auriti e la visione dei relativi video disponibili su YouTube per approfondire ancora di più il tema monetario, di cui comunque abbiamo parlato qui sul blog nell’articolo intitolato “Colpirli al cuore”.
Perciò che riguarda l’oro nello specifico, in breve, nel 1882 nacque in Sudafrica dapprima la De Beers Consolidates Mines, seguita dalla Consolidated Gold Fields, attorno a Cecil Rhodes, Lord Rothschild, Alfred Beit e Barney Barnato, il quale fu costretto a cedere sotto le pressioni di Rhodes e i Rothschild, i quali, a loro volta, in quel periodo esercitavano già un controllo così totale sull’oro a livello mondiale da imporre che il suo prezzo (fixing) venisse giorno per giorno fissato a Londra, cosa che avviene a tutt’oggi, da parte di due sole società: la N.M. Rothschild & Sons e la Mocatta & Goldsmid. Sono queste due a fissare il prezzo dell’oro a livello mondiale, senza contare il fatto che il 70% dell’oro del mondo è contenuto nei Caveau della Federal Reserve (la più grande riserva d’oro del mondo) seguito da quello contenuto in quelli della Bank of England. Vorrei poter approfondire il discorso legato al falso mito del Gold Exchange Standard ecc, ma già l’articolo è lungo, se proseguiamo ancora diverrebbe un poema e non è nostra intenzione ammorbarvi, lo vedremo in un secondo momento. L’importante è comprendere che se mai i BRICS coniassero una moneta legata all’oro (non è detto che accada), non fa alcuna differenza, poiché è il potentato che c’è dietro che ne trae beneficio ed è quello stesso potere che sta manovrando tutto, attraverso le rispettive banche centrali, private, i fondi, le multinazionali, specie quelle operanti nel blocco “orientale”. Quello che pochi comprendono è che il Nuovo Ordine Mondiale fatto e finito sono proprio i BRICS, con al centro quella che diverrà l’ex Unione Europea: l’Eurasia. Il dollaro sta cambiando forma, abbiamo già parlato della Unicoin cioè della moneta unica universale o Single Global Currency, il cui creatore è stato Robert Mundell, lo stesso che ha creato l’Euro.
È stato evidenziato più volte che un Grande Reset non può avvenire se non dinanzi ad uno scenario di crisi economico – finanziaria su scala globale artificialmente creata. Essendo che lo scorso aprile è stata coniata la Single Global Currency (moneta unica universale di Mundell) i paesi di tutto il mondo stanno preparando quelli che sono i deterrenti del Grande Reset e non è un caso che Russia, Brasile, Cina, coordinate dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, siano state le pioniere delle CBDC. Il Rublo digitale è già attivo, lo stesso vale per Cina e Brasile, l’Europa sta ultimando gli ultimi test, abbiamo ancora voglia di farci raccontare la favoletta del bipolarismo o della multipolarità che non c’è mai stata? Come scritto e provato da Morrison Bompasse nel testo intitolato “Single Global Currency” e confermato recentemente da Klaus Regling (creatore del MES) una qualsiasi valuta sia essa digitale o di altra natura, nazionale o addirittura regionale, dovrà fare riferimento alla Single Global Currency. La Moneta Unica Universale così come tutte le valute liquide, le CBDC ecc nessuna esclusa, sono di totale controllo della Bank for International Settlements, cioè la Banca per i Regolamenti Internazionali. Bompasse, così come Mundell stabilirono proprio Basilea (dove appunto risiede la BRI) il centro nevralgico per la gestione della Moneta Unica Universale e non è un caso, così come non è un caso che la DCMA (l’autorità monetaria che l’ha coniata) sia stretta partner della Banca dei Regolamenti Internazionali. E non è un caso che vi siano in corso numerosi test delle CBDC nello stesso tempo in cui stanno testando la Single Global Currency. Per la cronaca:
La tecnologia delle rispettive CBDC utilizzate a livello nazionale che si adatterà meglio, come specificato dallo stesso Regling, andrà ad aggiornare entro il 2025/2030 quella della Single Global Curency per essere definitivamente adottata. Si consiglia la lettura degli altri articoli da noi scritti, in particolare: “La Russia, Vladimir Putin e gli insiders di Wall Street”; “Storia dei grandi Reset”; “Unione Europea e Nuovo Ordine Mondiale”.
Conclusioni
Se si darà il consenso alla Russia, alla Cina, al falso mito dei BRICS, a Trump e all’Eurasia sarà la fine. Gli usurai, con l’inganno avranno vinto di nuovo. Se si rifiuta sia una parte che l’altra e si capisce che il potere è uno solo, allora abbiamo una possibilità. La saggistica, i documenti e i fatti che approfondiscono il tema di come è stato prospettato il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale fatto e finito è vasta, così come sono altrettanto vaste le modalità con le quali sia stata messa in atto una macchinazione continua fatta di menzogne atte a manipolare la storia dei popoli canalizzando i loro pensieri, emozioni, scelte e dissenso in un modo ben preciso da parte di quel potere usuraio che muove tutto. Tutto questo ha permesso a quest’ultimo di operare indisturbato da dietro le quinte attraverso un perenne passaggio della fiaccola che non ha fatto altro che distruggere e ricreare a suo piacimento inebetendo le menti delle persone, corrompendone i cuori, spogliandole di ogni forza di volontà e asservendole a dettami funzionali alla perpetua schiavitù della mente e dello spirito. Dietro ad ogni rivoluzione, guerra, crisi, carestia, genocidio, cambiamento c’è sempre quello stesso stramaledetto potere. La concezione dualistica del potere è alla base del Divide et Impera. O lo si capisce, lo si accetta e lo si affronta smettendo di credere alle favole o ai miti salvifici da loro proposti come sempre nella storia per poi far cadere i popoli sempre di più nell’oblio, oppure, tra il 2025 e il 2030 il sipario calerà definitivamente. Bisogna rendersi conto che l’appartenenza media dei no vax al falso mito di Putin/Trump e quella dei si vax all’Europa, NATO ecc è tutto frutto di una loro manipolazione in cui i popoli sono caduti. Non è un caso questa ennesima guerra orizzontale che ha portato a tale divisione in fazioni. Hanno canalizzato il dissenso esattamente come hanno sempre fatto e lo hanno portato dove volevano creando la malattia avendo già la cura in mano per arrivare allo step successivo. L’informazione è potere, ma la controinformazione è consenso. Vogliono il consenso, prima ancora dell’uso della forza. Continuare a parlare di vaccini o di finte commissioni di inchiesta atte a distrarre non fa altro che alimentare il loro gioco. Accanirsi nel chiedere una giustizia che non arriverà mai non fa altro che alimentare il livore delle persone, il quale le incatena ad un immobilismo che impedisce di reagire. Così facendo la popolazione mondiale non si rende conto di quanto sia rimasta indietro rispetto ai piani dell’Agenda che stanno portando avanti. Tutto è utile alla distrazione per fare in modo che i più guardino il dito, ma mai la luna. Non basta essere consci della realtà dietro le vaccinazioni per definirsi svegli. Quella non è nient’altro che una misera briciola rispetto a tutto il resto. E che cos’è questo resto? Quella che il grande Gary Allen, nel 1972 così definì: COSPIRAZIONE.
Fonte: Mirror Truth Blog