Tutti corrono sul carro dei Brics:
19 Stati chiedono di aderire
Vertice dei Paesi Brics
Il 2 giugno gli atlantisti potrebbero incassare una sconfitta difficile da mascherare nonostante le veline del ministero della Verità e le piangine della disinformazione.
Perché, in quella data, si riuniranno a Città del Capo i vertici dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e appunto Sudafrica).
Ed all’ordine del giorno figura anche la richiesta ufficiale di adesione di ben 13 Paesi. Mentre altri 6 hanno presentato una richiesta informale.
Ma è solo un’avvisaglia di ciò che succederà in una fase successiva poiché sempre più Stati stanno iniziando il percorso per aderire ai Brics.
Quali sono i paesi
che hanno presentato richiesta?
Tra i nuovi potenziali aderenti che hanno già presentato la richiesta figurano – anticipa Agcnews – Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi, Argentina, Algeria, Egitto, Bahrein e Indonesia.
Ma dopo la strategica indicazione europea di Giggino Di Maio come responsabile europeo per i rapporti con il Golfo Persico, Borrell si attende che buona parte dei potenziali aderenti facciano marcia indietro e chiedano di entrare nella Nato.
Nel frattempo, però, il Sudafrica ha risolto il problema dell’eventuale partecipazione di Putin al vertice di giugno.
Secondo gli ordini del tribunale internazionale dell’Aja, infatti, il Sudafrica dovrebbe arrestare il leader russo e consegnarlo all’imparzialissimo tribunale.
Ed allora il governo del Paese africano ha deciso di ritirarsi dalla Corte penale internazionale accusata di parzialità.
Un ennesimo tassello dello scontro in atto tra atlantisti e resto del mondo.
Tanto per chiarire quanto le sanzioni contro la Russia abbiano impressionato il resto del mondo.
Tra l’altro la geniale gestione anche italiana delle sanzioni ordinate da Biden ha portato a rivolgersi all’Algeria per le forniture di gas.
Dunque ad un Paese che è strettamente alleato della Russia e che rafforzerà ulteriormente i legami entrando a far parte dei Brics.
Si sta quindi creando una realtà economica forte ed alternativa ai Paesi del G7 ed agli atlantisti in genere.
Qualcuno anche nel fronte atlantista inizia a rendersene conto.
Ed iniziano ad arrivare i No alle nuove richieste di Biden di tagliare i rapporti commerciali con la Cina.
No dal Giappone e No anche da Londra.
FONTE: Electomagazine