Con un’inflazione dell’80%
e una moneta svalutata,
questo Paese lancerà la propria CBDC
C’è un Paese che, nonostante l’inflazione e la svalutazione della moneta, ha in programma di lanciare una moneta digitale della banca centrale (CBDC): la Turchia.
Una nazione eurasiatica che sta attraversando un periodo di difficoltà economica e che, nonostante ciò, ha il chiaro obiettivo di portare la sua moneta locale sul piano digitale.
Secondo quanto presentato nel Programma presidenziale annuale della Turchia per il 2023 il governo di Recep Tayyip Erdoğan inizierà a testare la CBDC del Paese già dal prossimo anno.
Studi per la CBDC completi entro il 2023
L’arrivo della CBDC entro il prossimo anno è in linea con i risultati della seconda fase del progetto di ricerca e sviluppo di questa moneta, iniziato nel settembre 2021.
All’epoca, la banca centrale presentò questo tipo di moneta digitale come un modo per integrare l’infrastruttura di pagamento esistente nel Paese.
In tal senso, il governo di Erdogan stima che entro il 2023 saranno finalmente completati gli studi per l’integrazione del sistema della lira turca digitale con l’identità bancaria nazionale.
Ciò significa che la CBDC turca sarà integrata nel sistema finanziario locale sulla base del FAST, il sistema di pagamento progettato dalla banca centrale del Paese.
L’obiettivo finale del progetto sarebbe quello di rafforzare l’infrastruttura finanziaria esistente in Turchia, nonostante i dati economici suggeriscano un momento negativo per la valuta locale.
Il programma annuale di Erdogan per il 2023 suggerisce che l’organismo incaricato di creare la lira turca sarà la stessa banca centrale. Saranno coinvolti anche il Ministero delle Finanze e altri istituti di ricerca tecnologica.
Alta inflazione e svalutazione della lira fisica turca
L’annuncio della CBDC turco arriva in un momento in cui il Paese soffre di problemi economici che non si vedevano da più di due decenni. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica, nel solo mese di settembre l’inflazione ha superato l’83%, una cifra mai vista dal 1998.
In questo contesto, la lira turca ha subito gravi deprezzamenti per almeno tre anni.
Di recente, è stato riferito che la valuta turca si è svalutata di quasi il 25% rispetto al dollaro USA quest’anno.
Questi dati dimostrano che l’economia turca è in crisi, il che è dannoso per il benessere della popolazione.
Ecco perché questa comunità si rifugia da anni nel bitcoin e in altre criptovalute, nonostante il governo di Erdogan ne vieti l’uso.
Meno di un anno fa Erdogan aveva dichiarato di essere “in guerra” contro il bitcoin e il suo ecosistema, lasciando intendere che avrebbe adottato misure per frenare il crescente utilizzo di questi asset nel Paese.
Inoltre, la banca centrale ha vietato l’uso delle criptovalute a partire dall’aprile 2021.
Ma questo non ha impedito all’ecosistema di crescere.
La Turchia è il 12° Paese al mondo con il più alto tasso di adozione di criptovalute, secondo l’elenco più recente fornito dalla società di sicurezza e analisi blockchain Chainalysis.
FONTE: cripto-valuta.net