Veneto, treni «in volo» sui binari tradizionali grazie alla lievitazione magnetica
Treni a levitazione magnetica
Il brevetto di un’azienda di Treviso: è la prima applicazione al mondo del principio a un binario non progettato ad hoc.
«Test a 70 l’ora, ma possono arrivare a 150».
I vantaggi: consumi ridotti, usura della rete minima e silenzio
Carrozze ferroviarie che «levitano» a 3-4 centimetri dai binari grazie a un campo magnetico.
Il vantaggio è molteplice secondo i detentori del brevetto, i trevigiani di IronLev: consumi ridottissimi solo per i piccoli motori elettrici che danno lo spunto iniziale e poi si limitano ad «accompagnare» il movimento del mezzo, la silenziosità e i risparmi ingenti del materiale rotabile che, non essendo in contatto diretto con l’acciaio dei binari, non li sottopone a usura.
Treni a levitazione magnetica
Funziona sul binario tradizionale
Un primo test è stato fatto nelle settimane scorse lungo due chilometri messi a disposizione dalla Regione lungo la linea Adria-Mestre e si tratta del primo esempio al mondo di questa particolare declinazione di «levitazione magnetica applicata ai treni», quelli giapponesi necessitano di un’infrastruttura dedicata, ad esempio.
La tecnologia trevigiana, invece è adattabile all’esistente.
La velocità massima imposta da Sistemi territoriali (che detiene la tratta dell’ultimo test) è stata di 70 chilometri orari ma, spiega il presidente e co-fondatore dell’azienda di Spresiano, Adriano Girotto, si può arrivare a 150 km all’ora.
L’azienda e l’asso nella manica: adattabilità
L’azienda, nata come una start up nel 2017 ma ora in fase di espansione, applica i brevetti che ruotano intorno al principio della levitazione magnetica ai campi più svariati, dagli ascensori a serramenti di grandi dimensioni passando per applicazioni industriali.
Questo il core-business della società che punta, però, a uno sviluppo sul trasporto ferroviario o tramviario.
L’asso nella manica è l’adattabilità di questo mezzo.
A differenza della tecnologia hyperloop che necessiterebbe di infrastrutture dedicate, la levitazione magnetica può trasformare una normale carrozza ferroviaria in un’altra cosa utilizzando la rete già esistente.
E la prova definitiva è arrivata proprio dal «giro di prova» fatto di recente sulla Adria-Mestre che ha certificato, per la prima volta in assoluto, la possibilità di applicare la levitazione magnetica su rotaie di linee ferroviarie già in uso.
Treni a levitazione magnetica
Come funziona
Tecnicamente la tecnologia trevigiana si chiama «levitazione ferromagnetica passiva»: i pattini magnetici sospendono il veicolo sulle tradizionali rotaie, che vengono poi «afferrate» da alcune rotelle, evitando slittamenti o deragliamenti.
Girotto ha dichiarato:
«Oggi abbiamo dimostrato che il nostro prototipo può essere applicato su larga scala, rivoluzionando il settore dei trasporti su rotaia, grazie alla sua semplicità tecnica, alla versatilità di utilizzo e a costi più contenuti rispetto a sistemi analoghi»
FONTE: Corriere del Veneto
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