Testate nucleari
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B61-12
le nuove testate nucleari Usa
in arrivo in Europa.
Italia inclusa

Entro la primavera del 2023 gli Stati Uniti invieranno in cinque Paesi dotati di testate nucleari (Belgio, Olanda, Germania, Turchia e il nostro) il nuovo modello di arma atomica che sostituisce la “vecchia” B61-11.
Non si tratta solo di un rimpiazzo ma di un vero e proprio “avanzamento” tecnologico.
Che aumenta il rischio di escalation.

Da qui alla primavera del prossimo anno gli Stati Uniti trasporteranno in Europa il nuovo modello di testata nucleare B61-12.
Si tratta di una versione avanzata di quella attualmente dislocata nel continente.

Campagna internazionale
per l’abolizione delle armi nucleari

La Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (International campaign to abolish nuclear weapons, Ican) a fine dicembre denuncia:

“Queste armi arrivano in un momento di grande tensione nucleare sul territorio europeo proprio quando la maggioranza dei cittadini dei Paesi ospitanti vuole invece eliminarle e aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw)”.

Il nuovo modello sostituisce le “vecchie” B61-11 già dispiegate.
Sono cinque i Paesi europei che, grazie ai loro accordi con gli Stati Uniti, accettano di ospitare sul proprio suolo armi atomiche gestite dagli Usa.
Dalla fine della Guerra fredda il loro numero è calato drasticamente.
Restano comunque ancora un totale di 150 ordigni, di cui 20 in Belgio, Germania e Olanda, 50 in Turchia e 40 in Italia.
Nel nostro Paese le testate sono immagazzinate presso le basi militari di Ghedi.
Si tratta di un’istallazione condivisa dalle forze alleate e presso la struttura di Aviano, di proprietà esclusiva degli Stati Uniti.

B61-12

La B61-12 è una nuova e avanzata testata nucleare pensata per essere trasportata da bombardieri appositamente equipaggiati e possiede un potenziale esplosivo compreso tra gli 0,5 chilotoni e i 50 chilotoni.
Tuttavia l’arma dispone di una capacità di penetrazione che aumenta drasticamente la capacità contro obiettivi sotterranei fino a una potenza distruttiva pari a una detonazione superficiale di 1.250 chilotoni, cioè 83 volte la bomba che ha cancellato Hiroshima.
Non si tratta dell’unico potenziamento, la bomba infatti è equipaggiata con un nuovo sistema di “coda guidata” che secondo le analisi della Federation of american scientist (Fas) aumenterebbe drasticamente la sua manovrabilità e precisione.
Il nuovo sistema di guida è sviluppato da Boeing, multinazionale armiera che risulta al terzo posto nella classifica globale delle spese militari per il 2021 del Sipri, l’Istituto di ricerca indipendente sulla pace di Stoccolma, avendo venduto armamenti per un totale di 33,4 miliardi di dollari.

Questo però non è l’unico “miglioramento” effettuato. Se la precedente testata B61-11 poteva essere infatti caricata solo su aerei modello B-2, questa nuova versione può essere trasportata da tutti i bombardieri con capacità nucleare in dotazione ai Paesi Nato, compresi F-35 e Tornado.

Questo potrebbe essere visto come una violazione del Trattato di non proliferazione (Tnp) da parte di tutti i Paesi firmatari, Italia inclusa, che dovessero ospitare queste armi.

Anche se si tratta di armi statunitensi e spetterebbe dunque agli Usa la decisione riguardo al loro utilizzo, se mai dovessero essere impiegate questo avverrebbe tramite aerei militari europei, pilotati da cittadini europei.

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FONTE: altreconomia.it

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