Teoria gender a scuola
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Questionario su sessualità
e teoria gender a scuola:
è polemica

Teoria gender a scuola

Un liceo della provincia di Rimini avrebbe somministrato anche agli studenti minorenni un questionario che poneva domande intime ed esplicite sulla loro vita sessuale, affrontando anche la teoria gender.
L’ira dei genitori:”La scuola deve scusarsi”

Un sondaggio “a luci rosse” somministrato fra i banchi di scuola anche ai minori, rientrante nella ricerca di una tesi di laurea in psicologia.
Un test nel quale veniva chiesto ai ragazzi e alle ragazze anche di esprimere le proprie fantasie erotiche e di indicare la frequenza con la quale visionavano filmati pornografici, sino ad affrontare la teoria del gender.
Ma i genitori non hanno gradito l’iniziativa e si sono scagliati contro la dirigenza scolastica.

Questo è quanto avvenuto nelle scorse ore in un liceo di Viserba, nella provincia di Rimini. Si tratterebbe peraltro dello stesso istituto scolastico già finito nel mirino di alcuni nuclei familiari riminesi per l’attivazione della “carriera alias”, nel 2022.
Stavolta, la loro attenzione sarebbe stata calamitata da un questionario particolarmente intimo proposto agli studenti e alle studentesse.

La reazione dei genitori

I rappresentanti dei genitori hanno raccontato al quotidiano Il Resto del Carlino:

Nessuno ci ha detto nulla, lo siamo venuti a sapere dai nostri figli sono stati diffusi a scuola i Qr-code per partecipare al questionario, senza fare differenze tra maggiorenni e minorenni.
I ragazzi sono tornati a casa imbarazzati, raccontando di un questionario strano e imbarazzante.
Abbiamo quindi provato a capire di cosa si trattasse, provando a compilarlo”.

Altre domande contestate riguarderebbero a quanto sembra l’opzione di un “genere X”, in aggiunta a quesiti sulle sostanze che fuoriescono dagli organi sessuali e sulla masturbazione.
Ogni domanda sarebbe inoltre stata formulata con l’utilizzo dell’asterisco al posto della lettera finale, eliminando il genere.
Polemiche che hanno portato il dirigente scolastico a precisare come la partecipazione all’indagine fosse su base volontaria, garantendo ad ogni modo l’anonimato ad ogni studente.

Alle famiglie non sono andate giù le modalità dell’iniziativa e hanno quindi chiesto al preside di fare un passo indietro, annullando il progetto.

“Le famiglie registrano come per l’ennesima volta, come accaduto l’anno scorso sul cambio di regolamento a loro insaputa per l’introduzione della carriera alias, ci sia stata una completa estromissione dalla vita della scuola su temi etici e delicati.
Che rendono palese come la direzione e forse anche il corpo docente vogliano estromettere i genitori, non chiedendo neppure loro le autorizzazioni previste per legge.
Al dirigente e al collegio docenti chiediamo che venga tolto immediatamente il Qr-code su tutte le porte delle aule e che l’educatrice cancelli tutte le risposte ricevute.
Aspettarsi delle scuse ai genitori tenuti all’oscuro, sarebbe cortesia dovuta, ma sappiamo che non accadrà mai”.

FONTE: Il Giornale

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