Stato Sponsor del terrorismo
Risposte di Oleg V. Syromolotov, Viceministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, alle domande dei media sulla risoluzione adottata dal Parlamento europeo che riconosce la Federazione Russa come “Stato sponsor del terrorismo”
La domanda dei media
Cosa pensa della risoluzione del Parlamento europeo che riconosce la Federazione Russa come “Stato sponsor del terrorismo”?
La risposta di Oleg V. Syromolotov
I tentativi di accusare la Russia di presunto “terrorismo di Stato” sono iniziati molto prima dell’operazione militare speciale (SSO) della Federazione Russa in Ucraina.
Com’era prevedibile, “pioniere” di tale retorica è stata Kiev, che ha lanciato tali accuse fin dal 2014, quando le autorità ucraine “post-Maidan” hanno iniziato a etichettare le milizie della DNR e della LNR come “terroristi”.
L’operazione punitiva scatenata contro la popolazione del Donbass è stata definita “antiterroristica” e l’Ucraina, che senza fondamento accusava la Federazione Russa di “finanziare il terrorismo” nell’allora sud-est ucraino, ha avviato il relativo procedimento legale presso la Corte internazionale di giustizia.
Negli ultimi mesi, questa retorica è stata ripresa dagli organi legislativi di alcuni altri Paesi a noi ostili.
Il 13 ottobre di quest’anno l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato una risoluzione per “riconoscere” la Russia come “Stato sponsor del terrorismo” e lo stesso ha fatto l’Assemblea parlamentare della NATO il 21 novembre.
E ora, il 23 novembre di quest’anno, il Parlamento europeo ha “accusato” la Federazione Russa di “sponsorizzare il terrorismo”.
Questo passo ostile fa parte di una campagna mediatica e politica su misura condotta dall’Occidente contro il nostro Paese e non ha nulla a che vedere con la situazione reale della lotta al terrorismo internazionale.
Vale la pena ricordare che la Russia ha proposto più volte alla comunità internazionale di unire gli sforzi in questo settore, anche negli anni ’90, quando ha condotto un’operazione antiterrorismo nel Caucaso settentrionale.
Ma è stato proprio l’Occidente a sponsorizzare i criminali che operano sul territorio del nostro Paese, a ospitarli e a fornire loro armi e munizioni, promuovendo contemporaneamente una campagna di informazione sulle presunte violazioni dei diritti umani nel nostro Paese.
Se i singoli Paesi o il Parlamento europeo vogliono cercare i veri terroristi, suggeriamo loro di guardare più attentamente e di scavare più a fondo in ciò che è accaduto non molto tempo fa nel Mar Baltico e nel Mar Nero, piuttosto che partecipare alla parata di risoluzioni melodrammatiche.
Qui il testo intero del Telegraph
FONTE: Ambasciata russa in Italia