Appello del sindacato di Polizia al Viminale e al Prefetto: dare i dati sulle morti improvvise dei poliziotti.
“Da inizio anno sono avvenuti oltre 10 decessi nelle file della sola Polizia di Stato, senza contare i numerosi decessi tra le altre Forze dell’Ordine”
Il Sindacato Nazionale degli Appartenenti della Polizia scrive al Capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, e alla Direzione Sanitaria del ministero dell’Interno per “fare chiarezza e ricercare le cause sulle numerose morti per malore improvviso– scrive il sindacato in un comunicato stampa- termine ragionevolmente più in auge dal periodo post covid.
Da inizio anno, difatti- come emerge anche dagli organi di stampa- sono avvenuti oltre 10 decessi nelle file della sola Polizia di Stato, senza contare i numerosi decessi tra le altre Forze dell’Ordine“.
“In soli due giorni (25 e 26 gennaio 2024)- continua lo SNAP nella nota stampa- si sono registrati addirittura 5 decessi, solo tra gli appartenenti alla Polizia di Stato”. Il fenomeno “deve essere necessariamente oggetto di approfondito monitoraggio e controllo da parte dell’Amministrazione. Il comune denominatore si rinviene nell’etichetta decesso per malore improvviso, frase che purtroppo ritroviamo sempre più spesso dal periodo post Covid e post vaccinazione; senza che finora si sia proceduti ad una coerente analisi del fenomeno. Si evidenzia, pertanto, un numero considerevole e preoccupante di decessi all’interno di una categoria particolare, per l’appunto le Forze di Polizia che, rispetto alla collettività, risultano essere indubbiamente sottoposte a dettagliati e maggiori controlli psico-fisici sin dall’arruolamento. Il dato che stranisce ancor di più è che i decessi si stiano verificando anche tra giovani colleghi sportivi. A questo quadro dalle tinte fosche, si soggiunge l’elevato numero di colleghi che lamentano, specie negli ultimi due anni, problemi a carico dell’apparato cardiovascolare, neurologico, motorio e respiratorio”.
Lo SNAP ricorda di essere “da molto tempo impegnato nel cercare di fare chiarezza su queste tematiche registrando una sorta di ‘scarsa collaborazione‘ nell’ottenere dati esaustivi di detti fenomeni.
In considerazione del fatto che l’Amministrazione conosca per ogni poliziotto il proprio profilo sanitario, essendo in capo ad ogni collega l’obbligo di comunicare, per ogni evento di malattia, sia la diagnosi che la prognosi e che l’Amministrazione possa altresì procedere ai controlli sanitari del caso.
Non va sottaciuto che diversi poliziotti tendano a non informare in maniera esaustiva l’Amministrazione di appartenenza delle problematiche psico-fisiche riscontrate sulla propria persona, per non incorrere nelle inevitabili problematiche connesse alla propria efficienza fisica per le quali si puo’ correre il rischio di essere riformati, demansionati o temporaneamente sospesi; con inevitabili ricadute sul piano economico.
Ecco l’appello del sindacato:
“Riteniamo che non si possa restare inermi dinanzi al quadro sopra descritto e pertanto, questa Organizzazione Sindacale Snap, continuerà a chiedere e ricercare la verità, perché la morte di un uomo in divisa non può essere considerata degna di nota solo quando si riceve una pallottola”.
“In considerazione di quando a monte indicato, questa O.S. Snap, portatrice d’interessi diffusi – ex art 9 Legge 241/90 -, nell’interesse della categoria rappresentata e per la tutela della stessa, al fine di , ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 del D. Lgs 14 marzo 2013 n. 33, con la presente chiede formalmente (previo oscuramento dei dati sensibili o ritenuti tali) la trasmissione in formato digitale, all’indirizzo di PEC di questa Segreteria Nazionale: snap@pecaruba.it, per l’arco temporale di riferimento 01 gennaio 2016 – 27 gennaio 2024, del dato numerico suddiviso per annualità e per fasce di età (18/30; 31/40; 41/50; 51/60 ) del numero dei poliziotti (non in quiescenza) deceduti per: malore improvviso; cause naturali; per malattia e altre ragioni”.
Fonte: dire
Inter
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