Storia dello Shiatsu
Le origini dello Shiatsu possono essere rintracciate nel VI Secolo d.C. quando i monaci cinesi introdussero in Giappone la cultura e le tradizioni della Cina, comprendenti Medicina Classica Cinese, Taoismo, Buddismo, Confucianesimo.
La pratica curativa della Medicina Classica Cinese riscosse subito grande considerazione, tanto che il principe giapponese Shotoku nel 608 d.C. cominciò a inviare in Cina delegazioni di studenti per specializzarsi in questa disciplina.
Nel frattempo i monaci diffusero i propri principi filosofici, strettamente legati alle pratiche fisiche, sviluppando anche varie forme di Arti Marziali.
Inizialmente lo Shiatsu era focalizzato sul trattamento dell’addome.
In quel periodo esistevano scuole di Anpuku Terapia, che praticavano principalmente su questa parte del corpo.
Nell’Era Meiji (‘Periodo del Regno Illuminato’, dal 1868 al 1912) la scuola principale utilizzava la mappa dell’Anpuku Terapia descritta dal maestro Shinsai Ota nel libro considerato come il fondamento dello Shiatsu: il testo, intitolato ‘Anpuku Zukai’ e risalente al 1827, sottolineava l’importanza del trattamento dell’addome nella pratica, che avrebbe preso il nome di Shiatsu nell’Era Taisho (‘Periodo di Grande Giustizia’ dal 1912 al 1926).
Fu allora che questa metodologia divenne molto popolare.
Il primo libro sul tema, intitolato ‘Shiatsu-Ho’, risale al 1919-20.
A firmarlo fu Tamai Tempaku, che in esso incluse le proprie conoscenze anatomo-fisiologiche e quelle legate ad altre discipline quali Do-In, Anma, Anpuku. Fu sempre Tempaku a fondare, nel 1925, l’Associazione dei Terapisti Shiatsu, contribuendo così alla divulgazione di questa disciplina.
Nel 1940 Tokujiro Namikoshi fondò l’Università Shiatsu del Giappone, che rese sistematica una forma di terapia Shiatsu basata sulle conoscenze di Anatomia e Fisiologia del Sapere medico occidentale, concentrandosi maggiormente sui sintomi, con l’obiettivo di intervenire sulle patologie in via preventiva e terapeutica.
Dal 1957 – anno in cui fu legalmente riconosciuta la scuola – a oggi, solo il Japan Shiatsu College è autorizzato dal Ministero della Sanità a rilasciare la qualifica di terapista Shiatsu valida nel Paese.
Tale titolo si ottiene superando un esame di stato.
Nella metà degli Anni Settanta Shizuto Masunaga sviluppò il proprio metodo che, oltre a integrare varie tecniche derivanti da altre discipline orientali e non, apportava allo Shiatsu innovazioni eclatanti come l’estensione dei meridiani classici e l’introduzione della pressione portata con gomiti, ginocchia, nocche.
Soprattutto, elaborò una propria mappa e una personale valutazione energetica dell’addome, sempre legate all’antica Medicina Cinese, al Do-In, all’Anma, all’Anpuku e all’AnKyo (pratica orientale che raggruppava stiramenti, manipolazioni dell’addome ed esercizi di respiro).
Oggi lo Shiatsu
è un’arte per il benessere in continua evoluzione e per questo, come accaduto in passato, non mancheranno nuovi grandi maestri che, al pari di quelli che hanno fatto la storia di questa disciplina, ne evolveranno i metodi mantenendo un saldo legame con le origini, che da sempre continuano a sostenere la pratica.
Fonte: shiatsuapos