NESSUN RISPETTO
PER CHI NON RISPETTA
LA VITA UMANA
Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi
Lasciamo stare il pessimo gusto di una intervista rilasciata da un giudice che anticipa alla stampa parte di una motivazione della sentenza che sta scrivendo, ma francamente viene da chiedersi a quale Scienza si riferisca il Presidente della Corte costituzionale.
Sarà quella di Burioni, Bassetti, Rezza, Ricciardi, Magrini, Anelli, Draghi, Renzi, Lorenzin, Draghi e Speranza??
Probabilmente la Presidente Sciarra avrà i motivi già pronti, o forse lei e tutto quel nobile consesso – attento più al cronometro che al dibattimento – non si sarà accorta della presenza in atti di quel profluvio di studi scientifici, di evidenze empiriche, di risultanze oggettive per migliaia e migliaia di pagine prodotti dalle parti, dagli intervenuti e dagli Amicus Curiae ammessi, dimostrative del fatto che i vaccini di cui è stata ritenuta legittima l’assunzione obbligatoria sono inefficaci, anzi, hanno una efficacia negativa, ma soprattutto sono pericolosi per la salute e per la vita umana.
Tolto il pregiudizio e la verità, l’unica scienzah rimasta a disposizione della Corte è quella della Peppina, una scienzah che non assolve nessuno dalla colpa di aver conferito legittimità alla pratica del SACRIFICIO UMANO.
Una serie di domande
- Non bastano le decine di migliaia di segnalazioni di eventi avversi gravi e disabilitanti?
- Non bastano le centinaia di segnalazioni, solo in Italia, di eventi mortali sospetti e potenzialmente correlabili?
- Non bastano 29 morti accertati solo in Italia?
- Quanta gente deve sacrificare la propria salute e la propria vita per alleggerire il carico sugli ospedali e sulle terapie intensive?
- 1, 29, 129 morti?
- Qual’è il limite di accettabilità del sacrificio?
- Qual’è il numero di persone sacrificabili?
Nemmeno la maestria retorica e autocelebrativa della Corte riuscirà a convincere chiunque sia in buona fede della ragionevolezza e della proporzionalità dell’obbligo di assumere un farmaco inefficace e pericoloso per la salute umana.
Rimangono le interviste e la propaganda, quelle sì che sopiranno il pensiero dei più, che probabilmente nemmeno si rendono conto di essere stati espropriati della signoria sul proprio corpo e della libertà di autodeterminazione.
Ma chissà per quanto tempo
questa moltitudine rimarrà
felice e inconsapevole.
Non possiamo sapere se un risveglio ci sarà mai, ma qualora ci fosse, a quel punto il decadimento non sarà reversibile ed il potere politico avrà distrutto il giusnaturalismo e sovvertito lo spirito liberale profondo dell’ordinamento democratico italiano attraverso una manipolazione del diritto che crea la nuova realtà a proprio uso e consumo.
E questa nuova realtà comprende anche la chiamata al sacrificio individuale, la precettazione per la crociata voluta da un potere tiranno, che pretende cieca obbedienza ed il compimento di atti controintiutivi e contrari al naturale istinto di sopravvivenza.
Secondo la Corte costituzionale lo Stato può pretendere dal singolo, quando vuole (basta scrivere che c’è una necessità), il sacrificio della propria salute e quella dei propri figli in nome di un solidarismo ideologico privo di ogni concreto beneficio individuale e collettivo.
Insomma lo Stato può pretendere il sacrificio umano dal cittadino, imporre di rischiare tutto quanto di più caro abbia, e per questo tali pubblici funzionari saranno ricordati nella storia.
FONTE: ALI -Avvocati Liberi