Il fallito assassinio del candidato Donald Trump era prevedibile ma nessuno, ipocritamente, ne ha scritto apertamente per il timore di apparire “complottista”. Una parola, questa, che è diventata un marchio, una stella di Davide, uno stigma di fuoco affibbiato a gente da evitare! La teologia buonista in corso impedisce di pensare, di porsi delle domande scomode come fondamento essenziale del “Dubbio” dal quale, quasi sempre, nascono le riflessioni più interessanti.
Vorrei ricordare che qualsiasi iniziativa propagandistica mediatica e di controllo sociale costa miliardi, decine di miliardi. Poiché nessuno vuole che queste operazioni falliscano, vengono compiuti atti ignobili per evitare perdite economiche. Indipendentemente dai danni socioeconomici prodotti, per i finanziatori sarebbero soprattutto soldi buttati. La macelleria sociale ed economica risultante da sempre è considerata un effetto collaterale di minore importanza.
Del possibile assassinio di Trump ne avevo parlato sul mio articolo del giorno sette luglio: https://www.lapekoranera.it/2024/07/02/biden-il-civil-servant/ . L’eliminazione di un presidente è una tradizione negli USA. Con il candidato Trump tale percorso continua, sempre nell’ottica di un Paese che si definisce democratico, si definisce portatore di valori democratici, si definisce possessore dell’auto attribuito “Destino manifesto” che conferisce all’America il ruolo di esportatore di valori democratici. Valori totalmente assenti all’interno del Paese. Gli Usa sono un agglomerato sempre più esplosivo di disuguaglianze sociali ed economiche. Sussiste e si surriscalda la questione razziale iniziata dal Malcom X e mai risolta ma contemporaneamente si tenta di diffondere il catechismo “woke” che predica la totale assenza di differenze razziali.
Furbescamente, la teologia buonista inclusiva, ha abilmente focalizzato la sua azione nel campo dei comportamenti, delle scelte sessuali senza mai avere l’intenzione di entrare nei temi economici del lavoro come un diritto umano, della disoccupazione funzionale e delle espulsioni di massa causate dalla robotica, dalla demolizione del sistema produttivo USA delocalizzato in Paesi con manodopera a basso costo. Temi storicamente irrilevanti nella storia americana. La trasformazione degli Usa in una spettrale area militarizzata e repressiva è iniziata dalla presidenza di Obama che trasformò la Cia un una agenzia di omicidi mirati alla eliminazione degli oppositori compresi oltre un centinaio di agenti della FBI! Ne parlò diffusamente lo studioso Mark Mazzetti nel suo dimenticato libro “Killing Machine” non più ristampato da una nota casa editrice italiana e lo storico Mearsheimer in molte sue ricerche. Entrambi sono autori americani e non luridi russi demmerda!
La dinamica del tentato assassinio è da copione. L’esecutore è un giovanissimo di venti anni, bianco e soprattutto, un iscritto repubblicano (così il caos derivante ha una precisa strada) e, ovviamente, rapidamente eliminato dalla sicurezza secondo la versione attuale, o da altri che usciranno fuori fra venti anni, forse. Da tempo gli attentatori di tutto il mondo hanno caratteristiche simili: sono giovani, emarginati, socialmente, esaltati, radicalizzati se immigrati, ecc. Da copione partiranno decine e decine di dibbbbbbattiti sulle dinamiche, sul posizionamento dei candidati, saranno intervistati attori, esponenti Antifa, componenti di BLM Black Lives Matter, e altri movimenti di area Dem, 200 giornali e stazioni tv attive 76 ore al giorno.
Maledetti dubbi: l’omicida è bianco. Adesso elaboreranno deduzioni sul colorore della sua pelle suprematista bianca, indagheranno sui parenti e troveranno che qualcuno di loro partecipava a raduni superfascisti e razzzzzisti. Partirà la lubrificatissima e micidiale macchina del fango per ribadire temi Antinfa, razziali, inclusivi, green-con-le-treccine, come da sperimentato copione.
Questa sciarada attiverà un’azione volutamente rumorosa e caotica per coprire le reali responsabilità che, in passato, erano in capo a speculatori internazionali che, in pochi minuti, hanno rastrellato miliardi lucrando con la paura. Tutto lascia pensare che anche questa occasione non sia diversa dalle precedenti.
Mentre le previste giagulatorie mediatiche sono trasmette in continua, la nostra Rai dimostra ancora anche in questa occasione la sua ignobile parzialità nella scelta degli “esperti” chiamati ad esprimere valutazioni a caldo sull’evento. Essi appartengono e lavorano per strutture rigorosamente rientranti nella infausta “anglosfera”. Stamattina i loro nomi sono stati: Andrew Spannaus, giornalista e analista politico che scrive per la ASERI, struttura della Cattolica del Sacro Cuore; il tuttologo iperpresenzialista Federico Rampini che ha costruito la sua fortuna negli Usa e attuale scrittore per il Corriere della Sera; John Allen, caporedattore Ag. Crux, esperto vaticanista; Alexander Alden, Atlantic Council; Giampiero Massolo, diplomatico e Presidente di Mundys dal 2022, è stato presidente di ISPI dal 2017 al 2024, già direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. È stato Segretario generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dal 2007 al 2012 (fonte Wikipedia); Francesco Talò, ex delegato italiano alla Nato a Bruxelles e scelto dall’attuale capo del governo come consigliere diplomatico. Non se ne esce…
L’unico italiano coinvolto è il cronista Claudio Pagliara, casualmente senza cravatta, con un aspetto indaffarato, la ripresa di sé stesso con mano tremante che vorrebbe far trasparire un forte senso del dovere e tensione narrativa. Tutto calcolato …
Molto significativa la persistenza imbarazzante della Rai di intervistare esponenti vaticani sui temi dei servizi segreti. Il primo fra loro abbiamo l’arcivescovo americano Timothy Broglio. I servizi segreti vaticani sono in stato di allerta. Fa pensare male, molto male il fatto che nessuna delle televisioni della ex-italia non abbia intervistato esponenti dei servizi italiani… Costoro non si fidano delle barbe finte de’ noantri? Perché? Sarebbe molto interessante saperlo.
La Rai intervista nel mattino di oggi l’attuale ministro degli esteri che ha subito voluto precisare che la ex-italia non è contro la Russia e si limita a fornire armi ad un Paese che difende la propria indipendenza. Un ossimoro che evidenzia il risibile spessore dell’autore che non si accorge della triste comicità di questa affermazione. Da vertici di questa bassissima qualità e bassa credibilità, si evidenzia ancora una volta la debolissima strategia subalterna e servile del nostro martoriato Paese dove, volpinamente, aumentano i segnali di “sfilamento” dalla narrazione ucraina, con il solito metodo all’italiana …
La ridetta rete televisiva che si definisce comicamente “pubblica” e imparziale dimostra ancora una volta lo sfacciato schieramento delle sue scelte che non tengono in alcun conto della fastidiosa esistenza di trenta milioni di italiani paganti il canone e che non si riconoscono nell’attuale narrazione addomestica irrogata dall’alto dalla anglosfera. Per l’attuale casta dominante, questa immensa massa inutile di persone portatrici di un pensiero diverso non ha diritti, non esiste e deve essere condannata alla totale irrilevanza con l’oscuramento in rete e bombardata dalla diffusione di notizie stupide a ripetizione.
Il candidato Trump continuerà imperterrito a recitare con grande abilità il suo copione. La sua tenacia e disinvoltura dialettica ne fanno un personaggio di primo piano.
Tuttavia, le domande scomode provocano schifosi e fastidiosi dubbi. Egli poteva comodamente essere ucciso in moltissime altre occasioni e, guarda caso, il fattaccio avviene durante un discorso elettorale… Un classico senza nemmeno una piccola punta di originalità creativa.
La sciarada prosegue. To be continued …
Fonte: La Pekora Nera