Italia vota a favore su rinnovo uso glifosato. Greenpace: “Ripensateci”
Stati U.E. non approvano né respingono proroga uso glifosato.
L’Italia ha votato a favore del rinnovo dell’autorizzazione dell’uso del glifosato per altri 10 anni, come proposto dalla Commissione europea sulla base del parere espresso dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), facendo alcune puntualizzazioni per evitarne l’uso nella fase pre-raccolta e concordando con il divieto dell’uso del glifosato come disseccante (come previsto nella proposta).
Lo riporta l’Agi secondo cui è quanto si apprende da fonti diplomatiche dopo il voto di venerdì 13 ottobre al Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Scopaff).
Non è stata raggiunta la maggioranza tra gli Stati membri per adottare o respingere la proposta della Commissione.
La proposta sarà ora presentata al Comitato di appello, chiamato a discutere e votare sulla proposta nella prima metà di novembre.
Fonte: affaritaliani
Rinnovo glifosato in Europa, nessuna maggioranza e decisione rinviata, «voto favorevole dell’Italia un controsenso pericoloso per persone e ambient
Nessuna maggioranza qualificata, né a favore né contro il rinnovo all’utilizzo del glifosato, è stata raggiunta oggi a Bruxelles dagli Stati membri chiamati a votare durante la plenaria del Comitato Permanente della Commissione Europea per le Piante, gli Animali, gli alimenti e i mangimi (SCoPAFF).
Ora toccherà al Comitato d’Appello UE decidere sulla possibilità di continuare a impiegare o meno questo erbicida in Europa, al momento autorizzato fino al prossimo 15 dicembre, al termine di una discussione che probabilmente avverrà a metà novembre.
L’Italia ha invece votato a favore del rinnovo.
«Il voto favorevole dell’Italia è paradossale.
Nel nostro Paese si protesta contro le importazioni di frumento dal Canada perché contiene residui di glifosato, ma al tempo stesso il governo vota sì al rinnovo per irrorare i nostri campi con questo pericoloso pesticida», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.
«Chiediamo al governo italiano di ripensarci e di impedire un’ulteriore autorizzazione del glifosato nell’UE, come aveva già fatto in occasione del precedente rinnovo, nel 2017.
Vietare l’impiego del glifosato agevolerebbe la transizione europea verso alternative più sostenibili rispetto agli erbicidi di sintesi, ad esempio integrando le pratiche agricole fisiche, meccaniche, biologiche ed ecologiche con la vasta conoscenza ormai a disposizione sulle piante coltivate e sulle infestanti.
La dipendenza dell’Europa e dell’agricoltura italiana da un erbicida dannoso per l’ambiente e probabilmente cancerogeno come il glifosato è un controsenso: questa sostanza semplicemente non ha un ruolo nella transizione verso un’agricoltura moderna ed ecologica».
Il glifosato è l’erbicida più utilizzato a livello mondiale ed europeo, e in Italia è una delle principali cause di contaminazione delle acque.
Gli impatti negativi per l’ambiente sono ormai documentati da tempo, a partire dai rischi per gli organismi acquatici. Un’agricoltura senza pesticidi eviterebbe, d’altro canto, di aumentare fenomeni di resistenza nelle piante infestanti e ridurrebbe l’erosione del suolo, oltre a proteggere la biodiversità.
Lo scorso 9 ottobre, con una simbolica maxi cartolina consegnata al Ministero della Salute a Roma, Greenpeace Italia si era fatta portavoce di oltre 75 mila persone che, in meno di un mese, avevano firmato la petizione promossa per chiedere al governo italiano di votare contro una nuova autorizzazione dell’erbicida. Ad oggi le cittadine e i cittadini italiani che chiedono lo stop all’utilizzo del pesticida sono già oltre 90 mila.
Fonte: greenpeace