Putin: conferenza stampa di fine anno
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È un Vladimir Putin a tutto campo quello che ha presenziato a Mosca alla conferenza stampa di fine anno organizzata giovedì mattina, associata per l’occasione al consueto format delle domande dei cittadini russi e alle risposte del presidente.
Quattro ore e mezza nell’evento trasmesso in diretta tv e radio dove il leader del Cremlino ha risposto a 76 domande, di cui 14 sul tema della guerra.

Putin: conferenza stampa di fine anno

“In Ucraina non ci serve un cessate il fuoco ma una pace duratura”

“una pace a lungo termine, duratura e con garanzie per la Federazione Russa e i suoi cittadini”
mentre una tregua potrebbe consentire ai soldati ucraini di “riposarsi, procurarsi gli equipaggiamenti e le munizioni necessarie”

Nonostante tutto, simpatia reciproca con l’Italia

“Nonostante quello che succede ora, noi percepiamo nella società italiana una certa simpatia per la Russia, così come noi l’abbiamo per l’Italia”

Putin rievocando i suoi rapporti con Silvio Berlusconi, ha detto che era una persona

“molto calda nei rapporti, molto operosa, molto tenace”
sottolineando che il Cavaliere “ha fatto molto” per “lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Russia”.

Putin ha nominato anche l’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl e l’ex presidente francese Jacques Chirac come i politici con cui si siederebbe “a bere un té”.

“Hanno contribuito allo sviluppo dei rapporti con la Federazione russa”
aggiungendo che si tratta di leader “da cui ha imparato molto”.

L’economia russa, secondo Putin

In prima battuta, Putin ha rivendicato che l’economia russa è al primo posto in Europa e al quarto nel mondo.

“È un’economia stabile nonostante le minacce esterne”.

“Le istituzioni finanziarie ed economiche internazionali hanno posizionato la Russia al primo posto in Europa per volume economico e al quarto posto a livello globale per parità di potere d’acquisto.
Davanti a noi ci sono Cina, Stati Uniti e India. Abbiamo superato la Germania già lo scorso anno e quest’anno abbiamo lasciato il Giappone dietro di noi.
Tuttavia, questo non è un indicatore per ‘addormentarci’ o adagiarci.
Tutto si sta sviluppando, tutto sta procedendo attivamente”

La regione di Kursk e la guerra in Ucraina

“Le nostre truppe stanno riconquistando territorio per chilometri quadrati.
Voglio sottolineare che è così ogni giorno”

Putin ha ammesso di non sapere quando le truppe di Mosca riprenderanno il pieno controllo della regione di Kursk, al confine con l’Ucraina.

Li cacceremo fuori senza dubbio.
Assolutamente.
Non può essere altrimenti.
Su una data specifica, mi dispiace, non posso dirlo al momento”

“Noi siamo pronti a negoziati, ma abbiamo bisogno che gli ucraini siano pronti a negoziati e a compromessi per mettere fine al conflitto”

“il regime di Kiev ha ripetutamente commesso attacchi terroristici contro molti cittadini della Russia.
Questo vale ora per Kursk, per la regione di Kursk, dove sparano contro i civili, e per altri territori della Russia.
Hanno ucciso giornalisti, i vostri colleghi, e commesso atti terroristici contro i giornalisti.
Non abbiamo mai sentito parole di condanna di tali attacchi terroristici dal corpo giornalistico occidentale”

La sfida all’Occidente

Non è mancato un cenno al “duello tecnologico” con gli Stati Uniti e i Paesi dell’Ue, relativo al nuovo missile russo balistico ipersonico Oreshnik, per dimostrare che non può essere abbattuto dalle difese aeree occidentali.

“Possono designare un obiettivo a Kiev, e vedere se riescono ad abbatterlo, vorremmo veramente fare questo esperimento”

ha affermato Putin, aggiungendo che il missile ha ora una gittata di 5.500 chilometri.

“Non c’è alcuna possibilità per il nemico di abbattere o distruggere facilmente il missile ipersonico russo Oreshnik”
“nemmeno i sistemi antimissile posizionati sul territorio polacco riusciranno a fermarlo”.

Putin, Trump e Assad

Il presidente russo ha detto di essere pronto a incontrare il presidente eletto americano Donald Trump, sottolineando di non avere parlato con lui per “oltre quattro anni”.

Interrogato sull’ex presidente siriano, Bashar Hafiz al-Assad, volato in Russia dopo il rovesciamento del suo regime, Putin ha dichiarato di non averlo incontrato, ma conta di farlo.

Sugli equilibri geopolitici in Siria e sugli interventi di Mosca, ha poi commentato:

“La Russia è intervenuta militarmente in Siria affinché non si creasse un’enclave terroristica, come quella in altri Paesi, ad esempio in Afghanistan” ma i recenti accadimenti, fra cui la caduta di Bashar al Assad, non sono “una sconfitta”

“In generale, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi”
“Voi (i giornalisti occidentali) volete presentare tutto ciò che sta accadendo in Siria come una sorta di fallimento, una sconfitta per la Russia, vi assicuro che non è così”

Putin ha detto che non sa ancora se la Russia manterrà le sue basi militari in Siria, perché ciò dipenderà dai rapporti con le nuove autorità.

“Dobbiamo vedere come si svilupperanno le nostre relazioni con quelle forze politiche che ora controllano e controlleranno la situazione in questo Paese in futuro.
I nostri interessi devono coincidere”.

Mosca manterrà i rapporti con i Paesi e i gruppi della regione e ha chiesto che la base aerea di Khmeimim venga usata per convogliare aiuti umanitari.

Fonte: Euronews

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Putin: conferenza stampa di fine anno