Intesa Ue su tetto di 60 dollari al petrolio russo.
Come funzionerà
Anche la Polonia ha dunque accettato la proposta finale.
Varsavia si era riservata la possibilità di rifiutare l’accordo se non fosse stato sufficientemente ambizioso.
Dopo aver tentennato per oltre 24 ore, il governo polacco ha annunciato venerdì 2 dicembre il suo benestare alla proposta finale, una nuova sanzione contro il Cremlino sulla scia della guerra in Ucraina: un tetto al prezzo del petrolio russo trasportato via mare e stabilito a 60 dollari al barile, così come negoziato in questi ultimi giorni dai Ventisette a Bruxelles.
La misura giunge nel quadro di una intesa del G7 annunciata in estate.
Il governo ceco, che in questa seconda parte dell’anno detiene la presidenza di turno dell’Unione europea, ha annunciato:
«I rappresentanti diplomatici hanno appena raggiunto un accordo sul tetto al prezzo del petrolio russo.
Seguirà una procedura scritta in vista dell’approvazione formale.
La decisione entrerà poi in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale»
Un diplomatico ha precisato che la procedura scritta si chiuderà «il più velocemente possibile».
Gli schieramenti
Da giorni ormai i paesi membri negoziavano un tetto al prezzo del petrolio russo.
La Polonia e altri Paesi dell’Est Europa avrebbero voluto un tetto intorno ai 30 dollari, pur di colpire la Russia.
Altri Paesi – come la Grecia o Cipro – hanno insistito per un tetto più elevato, per evitare di penalizzare i propri armatori, grandi trasportatori di greggio russo.
La proposta della Commissione europea – pari a 65-70 dollari il barile – è stata progressivamente ridotta a 60 dollari.
FONTE: ilsole24ore