Intercettazioni, avanti tutta:
anche il Terzo polo a sostegno di Nordio.
L’ira delle toghe rosse
C’è anche il Terzo polo di Calenda e Renzi a sostenere l’obiettivo della «profonda revisione» (copyright di Carlo Nordio) della legge che attualmente regola il sistema.
In compenso, la magistratura delle correnti è già in campo, fiancheggiata da Pd e M5S che a loro volta già pregustano la ripresa della «guerra tra toghe e politiche».
Un avvertimento sinistro, se non una minaccia vera e propria.
Della serie: chi tocca i fili muore.
Ma toccare i fili che alimentano quel circo mediatico-giudiziario che a suon di intercettazioni stronca carriere e rovina reputazioni è proprio quel che intende fare il governo.
Sul punto il ministro Nordio è stato fin troppo chiaro.
Profonda revisione
Nordio vuole imporre
uno stop agli abusi
E pazienza se l’Anm, il sindacato delle toghe (rosse) ha immediatamente sgranato il rosario della «Costituzione violata» o della lotta alla criminalità organizzata «depotenziata».
Una parte cospicua della magistratura sa bene che il sistema che regola attualmente le intercettazioni è un colabrodo che fa male all’indagato e alla giustizia e che fa bene solo a chi pianifica carriere giudiziarie nelle redazioni dei quotidiani e carriere giornalistiche nei corridoi delle procure.
In poche parole, l’intento di Nordio e del governo è riprendere il bandolo della matassa, imporre uno stop agli abusi e far recuperare alle intercettazioni la loro vera funzione: strumento di ricerca della prova e non fonte di sputtanamento a mezzo stampa.
Non sarà facile, ma neanche impossibile.
FONTE: secoloditalia.it