Prof. Mariano Bizzarri
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Intervista al Prof. Mariano Bizzarri, oncologo:
“Vaccino Covid,
probabili reazioni avverse in ambito tumorale nel medio-lungo periodo.
Siero spinto per lanciare quello anti-cancro a mRNA senza basi scientifiche

Mariano Bizzarri, professore di Biologia dei Sistemi alla Sapienza di Roma, per Il Giornale d’Italia:

“La pandemia è stata strumento per addomesticare e manipolare.
Per valutare effetti cancerogeni del vaccino bisogna attendere 10 anni.
Necessario concentrarsi su miocarditi e malattie autoimmuni di cui c’è evidenza.
No al ruolo di presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, non sono tuttologo”

Il Prof. Mariano Bizzari è un oncologo e saggista italiano, professore associato presso il dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma.
È Direttore del laboratorio di Biologia dei Sistemi e si occupa di tematiche legate allo spazio e alla microgravità.

L’intervista esclusiva a Il Giornale d’Italia è rilasciata a titolo personale.

Il dott. Giuseppe Barbaro in un’intervista con IGdI ha dichiarato che la desidererebbe nel ruolo di presidente dell’ISS. Cosa commenta?

Ringrazio della stima il dott. Barbaro, ma non sono assolutamente intenzionato a porre la mia candidatura come presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il suo è un atto di generosità che sinceramente non merito ed è una posizione a cui non ambisco.
Ho interessi scientifici e coinvolgimenti in altri settori, quindi ho già il mio da fare con numerosi programmi di ricerca da portare a termine.
Come disse Goldoni, non si può essere “servitore di due padroni”.

Sono molto impegnato nel settore della Ricerca Oncologica e nella Biomedicina Spaziale.
Nel volo programmato per ottobre/novembre, il nostro astronauta – il Col. Villadei – porterà nello spazio un altro esperimento del mio laboratorio. 

Io so fare lo scienziato, non l’amministratore: per dirigere l’ISS ci vogliono competenze specifiche che mi mancano.
Va detto chiaramente, altrimenti manderei la mia candidatura anche per dirigere l’esercito.
Uno non può essere un tuttologo.
Li abbiamo sentiti durante la pandemia e abbiamo visto anche cos’hanno combinato.
Dovremmo tornare tutti ad avere l’onestà di dire ciò che sappiamo fare e ciò che non sappiamo fare.

Se dicessi, come è stato fatto, che capisco del virus del Covid, del vino, del sesso e delle ricette si penserebbe o che sono Leonardo Da Vinci o che sono un mitomane.
Troppi personaggi in questi anni si sono improvvisati “guru di tutto” e hanno fatto un cattivo servizio alla scienza.
Così la scienza diventa una barzelletta. Ricordiamo che la Scienza, in quanto “metodo” di ricerca e di studio, è una cosa.
Poi ci sono gli “uomini – e le donne – di scienza” con i loro pregi e difetti.
Non scambiano i due termini, o le persone smetteranno di credere davvero in ciò che di buono ha prodotto (e produrrà!) la ricerca scientifica.

Secondo lei perché Barbaro (e non solo) la vorrebbe in quel ruolo?

Io credo che mi vogliano candidare perché, fin dall’inizio della pandemia, ho fatto una battaglia per la trasparenza e per la verifica dei farmaci, in particolare dei vaccini Covid, in primis della Pfizer.
Il vaccino Pfizer non rispondeva al primo compito di un vaccino  – bloccare la trasmissione dell’infezione – e mostrava ampie lacune di sperimentazione e sicurezza.

Cose che ho descritto nel mio libro – “Covid-19: un’epidemia da decodificare” – e che la stampa sta oggi puntualmente rivelando.
Un libro, lasciatemelo ricordare, che nessuno ha criticato nel merito.

In questi due anni e mezzo siamo stati tutti arruolati in questa guerra e io ho dato il mio contributo scrivendo nero su bianco le mie idee.
Io il primo articolo sul tema Covid l’ho scritto il 20 marzo del 2020, 10 giorni dopo che il signor Conte aveva impostato il primo lockdown.
Scrissi anche che il virus era scappato dai laboratori cinesi: all’inizio tutti mi sconfessavano, ora che agli americani fa comodo attaccare la Cina si è riconsiderata l’ipotesi, che è diventata una verità.
L’uso della tecnica genetica gain-of-function ha prodotto danni considerevoli e va ulteriormente bloccata.

Come si è comportato l’ISS durante la pandemia?

Non c’è bisogno che lo ricordi: basta sfogliare i quotidiani.
L‘Istituto Superiore di Sanità ha manifestato delle gravi inadeguatezze, ha commesso errori e oggi lo stiamo vedendo bene.
Tutti i giorni escono notizie estremamente sconcertanti, come quelle che riguardano i rapporti fra Brusaferro e Speranza.
C’è da vergognarsi.

Ma gli errori si estendono per tutto il periodo pandemico.
Per cominciare, l’ISS ha negato il diritto al dibattito e alla verifica.
È spaventoso come abbiano dato i dati e come abbiano occultato certe informazioni sugli eventi avversi da vaccino.
Per non parlare dell’atteggiamento censorio tenuto nei confronti dei suoi ricercatori.
I due casi più eclatanti sono quelli della lettera di richiamo per Raffaella Palazzo e Loredana Frasca che, insieme a Giuseppe Ocone hanno pubblicato un articolo scientifico su una rivista sulle reazioni avverse da vaccino.
Grave è il mancato supporto al dottor Maurizio Federico che ha sviluppato un vaccino alternativo e che si è visto negare i fondi per proseguire nei suoi studi.

Se Brusaferro fosse una persona che avesse avuto un po’ di buon gusto si sarebbe già dimesso.

In ambito oncologico sono state riscontrate evidenze di reazioni avverse da vaccino?

Questo tipo di effetti non sono stati studiati né in laboratorio né a livello epidemiologico, anche perché occorre un intervallo temporale sufficiente perché certe conseguenze possano presentarsi.
Faccio un esempio: se anche facessi fumare 100 sigarette al giorno a 100 persone, non è detto che dopo 1 o 2 anni emerga una diversa incidenza di cancro del polmone rispetto ad una popolazione non fumatrice.
Ma è molto probabile che nell’arco di dieci anni troveremmo delle grandi differenze.
Lo sviluppo di un tumore è un processo che è preceduto da una significativa latenza temporale.

Piuttosto che ricorrere alle ipotesi più diverse è invece necessario concentrarsi su quelle conseguenze – miocarditi, malattie autoimmuni ed altre –  che sono state accertate, che hanno un peso epidemiologico rilevante (in Israele hanno registrato un aumento del 25% di malattie cardiovascolari sulla popolazione esposta al vaccino!), e su cui occorrerebbe studiare per trovare anche forme di trattamento.
Le sequele invalidanti coinvolgono migliaia di persone che stanno facendosi finalmente sentire.

Tutto questo ci riporta al tema della prudenza.
Lo scienziato ha poche certezze e anche queste vanno considerate non come dogmi.
Dovremmo essere come i magistrati: noi parliamo con gli articoli scientifici e loro con le sentenze, evitando esternazioni propagandistiche.

E per quanto riguarda la “riattivazione” di un tumore che sembrava sopito?

Questo è suggestivo ma un tumore si può riattivare per tanti motivi.
Potrebbe essere lo stress.
Ci potrebbe essere inoltre un aumento apparente di incidenza dovuto al fatto che per due anni la popolazione ha rinviato i controlli preventivi, o non ha eseguito le terapie nei tempi dovuti.

Perché medici, virostar e politici si sono esposti così tanto in favore dei vaccini anche senza certezze?

I motivi possono essere molteplici.
Certo è che la Pandemia ha offerto l’opportunità ad alcune case farmaceutiche e ad alcuni gruppi di potere di impostare una manipolazione culturale finalizzata ad addomesticare le coscienze.
Facendo credere che “extra vaccinum nulla salus”, e presentando la tecnologia a mRNA come la panacea per ogni “emergenza”, ci si è precostituiti il terreno per una operazione di marketing finalizzata ad accreditare i vaccini a mRNA come la soluzione per gravi malattie, come il cancro e le patologie cardiache.

Lo hanno strombazzato ai 4 venti, affermando che tutto sarà possibile entro il 2030.
Vedremo.
Per il momento è solo propaganda: certezze non ce ne sono assolutamente, e il silenzio degli oncologi su questi annunci è al riguardo fin troppo eloquente.
Tutto questo però crea un’attesa: è un’operazione di mercato.
E domani il cittadino semplice sarà pronto a comprare il vaccino a mRNA che lo “cura dal cancro”.

Lei è fiducioso nella Commissione d’Inchiesta Parlamentare?

Sì, sono ottimista. Credo che i tempi siano maturi affinché vengano fuori le verità finora nascoste.
Non leggo i tarocchi, non so come andrà a finire, ma so che ci sono molti politici in buona fede – come l’On.le Bignami che ha ispirato la legge istitutiva della commissione –  che hanno l’interesse e la volontà di capire cosa succede.
Anche l’onorevole Meloni ha detto chiaramente di voler seguire la scienza vera e capire qual è il problema. 

Sono cambiati gli attori politici, sono cambiati i tempi e sono emerse cose che non sapevamo.
È uscita fuori anche un’inchiesta importante in quel di Bergamo.
Più prima che poi arriverà la verità.
Le faccio un parallelo: quando nel 2001-2002 Colin Powell andava all’ONU con in mano una provetta di antrace per dimostrare la prova dell’esistenza delle armi di distruzioni di massa in Iraq, qualcuno si accorse questo stava prendendo in giro il mondo intero.
Gli credettero e scoppiò la guerra e sappiamo come è finita.
A distanza di anni, ora tutti retrospettivamente si domandano come sia potuto succedere che il Mondo abbia creduto a quelle manifeste falsità.

Ci sono dei responsabili nei disastri di questa pandemia?

I fenomeni storici sono fenomeni complessi.
Non bisogna cedere così alla tentazione semplicistica di pensare che dietro c’è un complotto: nessuno è in grado di coordinare milioni di persone.
Tuttavia ci sono percorsi che sono stati studiati sicuramente a tavolino ai quali si accompagnano fenomeni spontanei e di auto-organizzazione che seguono – ma non in modo “meccanicistico” – il primo innesco. 

Anche in questo caso, da un input iniziale, cioè l’errore umano della fuoriuscita del virus geneticamente modificato per renderlo più aggressivo dal laboratorio, si sono innescati autonomamente una serie di processi autonomi.
In questa pandemia c’è chi c’ha messo la cattiva fede, chi ha seguito soltanto perché obbligato, chi l’ha fatto perché era cretino,  chi l’ha fatto perché era spaventato e molto altro.
È stata come una valanga, ma questo non significa che tutte le particelle (della valanga) siano state “istruite” per rotolare a valle. Bisognerebbe capire come sia venuta a “formarsi” la prima palla.
Poi il resto è storia…

Cosa pensa degli effetti negativi della proteina spike?

Gli effetti negativi legati al persistere della stimolazione esercitata dalla proteina Spike che viene prodotta dal mRNA dei vaccini sono documentati, soprattutto in quella frazione di popolazione in cui il vaccino persiste in modo anormale oltre le 8-10 settimane dall’inoculo (normalmente dovrebbe sparire ogni traccia di vaccino dopo 5-7 giorni).

La proteina Spike prodotta dal vaccino finisce così con l’agire come la stessa proteina Spike del virus: agisce sui meccanismi di coagulazione, sulla risposta immune, può determinare miocarditi e reazioni immunologiche.

FONTE: Il Giornale d’Italia

Prof. Mariano Bizzarri