Presa Diretta doveva chiamare la puntata “I signori del tutto”
Il 5 Settembre c.a., RAI 3 ha presentato nella trasmissione Presa Diretta un interessante servizio intitolato “i signori del gas”.
Riccardo Iacona, conduttore di Presa Diretta, ha dichiarato che “Putin usa il gas come terribile arma economica puntata contro di noi” (noi chi?) usando anche “la minaccia atomica”.
Il vice presidente della Commissione Europea Frans Zimmerman ci ha avvisato d’essere sicuro che “Putin usa il suo gas per dividere l’Europa”, per creare disordini politici, come già fa da vent’anni.
Il “fine politico” è “sicuro che Putin chiuderà il gas per far più male all’Europa”.
Nel 2006, anno in cui iniziano i litigi tra Russia e Ucraina, l’Ente a partecipazione Statale Eni firma un contratto con la Russa GastroM per la fornitura di gas all’Italia sino al 2035; con tale accordo l’importazione italiana del gas russo è aumentato del 50%.
Il Commissario italiano per le risorse energetiche Mario Nicolazzi sostiene che non possiamo fare a meno dei 150 miliardi di megawatt ora forniti dalla Russia all’Italia, in quanto gli altri Stati fornitori quali Algeria (armata dalla Russia), Libia ecc., garantiscono solo il 10/20 % del fabbisogno.
Il Ministro italiano Cingolani ci avvisa che il pericolo per l’Italia di rimanere senza scorte è reale; con l’aggravante di un costo del gas fissato dalle leggi di mercato, perennemente in salita.
Biden ha promesso di salvare l’Europa con l’acquisto del suo gas liquido americano che, tra i necessari processi di rigassificazione e i trasporti navali, ci verrà a costare dieci volte in più dal gas russo.
L’estrazione, la lavorazione, l’intermediazione, la vendita e il trasporto del gas americano è tutto appaltato alle aziende private.
I faccendieri occidentali hanno definito l’industria e il commercio del gas americano come “la nuova età dell’oro” o, dal moderno pollaio, come “la gallina delle uova d’oro”.
Anche la Banca italiana San Paolo ci si è buttata a capofitto investendo specularmente nel merito 830 miliardi di dollari.
Non per nulla il gas che arriverà dal Texas sarà chiamato “il gas delle libertà”.
I sudditi di Biden hanno detto:
von der Leyen “l’Ue non riconoscerà mai la Crimea se Russa”, Mario Draghi “il sostegno all’Ucraina con l’invio d’armi fa parte della lotta per la libertà e la pace”.
La domanda è, come possono i vari rappresentanti istituzionali succitati nel presente documento, concordare una pace se costantemente mossi strutturalmente da un animus conflittuale economico privatistico e pregiudizialmente ideologico?
Dalla loro irresponsabilità le conseguenze sono:
1°) pagano solo i consumatori con il continuo aumento dei servizi energetici e con l’imposizione alla riduzione del 15% del loro consumo vitale;
2°) l’ ENI (lo Stato) nel 2021 ha fatturato 79.28 milioni di Euro, con un utile di 5.821 milioni distribuito ai solo azionisti;
3°) migliaia di lavoratori perderanno il lavoro o saranno messi in cassa integrazione;
4°) con l’uso del gas liquido rigassificato, l’inquinamento del Co2 da metano (che non ha colore ne odore) aumenterà del 40%, e in tal modo l’inquinamento non riguarderà solo l’atmosfera, ma anche la terra e le acque; 5°) mentre in Portogallo l’energia alternativa ecologica ha raggiunto il 70,5% del consumo, in Italia siamo al 20,4% con le prediche.
Non è un caso che la trasmissione ha abusato di interviste fatte a imprenditori e esperti, dimenticando i lavoratori e le loro rappresentanze; l’ipotetica intenzione neutrale si è così anch’essa trasformata in una propaganda del sistema del libero mercato, causa fondamentale dei problemi sociali; il titolo giusto della trasmissione Rai doveva essere “i signori del tutto”.
La situazione politica ed economica è tale da augurarsi un nuovo 1789.
È perlomeno auspicabile una futura trasmissione Rai dal titolo “quelli alla canna del gas”.
di Enrico Corti
Fonte: La Pekora Nera