Pensioni, gli aumenti fascia per fascia nel 2024: le simulazioni e il conguaglio a dicembre
Le pensioni degli italiani stanno per aumentare, grazie alla rivalutazione all’inflazione.
Ma non tutte aumenteranno allo stesso modo.
Come lo scorso anno, infatti, il governo ha deciso di ridurre gli aumenti per gli assegni medi e alti, in modo da recuperare risorse pubbliche da utilizzare per coprire il bilancio statale.
A dicembre, poi, arriverà il conguaglio della perequazione dei trattamenti pensionistici, che era atteso per gennaio 2024.
Vediamo nel dettaglio di quanto saliranno gli assegni nei prossimi mesi.
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Rivalutazione delle pensioni, il conguaglio per il 2022 in arrivo a dicembre
Il primo passaggio sarà quello del prossimo 1° dicembre, quando arriverà il conguaglio della perequazione dei trattamenti pensionistici, che era atteso per gennaio 2024.
Gli assegni saliranno dello 0,8% per recuperare l’inflazione effettiva del 2022 (pari in media all’8,1%).
Il conguaglio sarà erogato sulla base di fasce di reddito e sarà riconosciuto al 100% solo alle pensioni fino a 4 volte la minima.
Poi ci sarà un taglio.
Tutti gli aumenti per fascia di reddito
- fino a 2.100 euro, l’aumento sarà pari al 100% del tasso dell’inflazione, cioè dello 0,8%;
- tra 2.101,53 e 2.626,90 euro, l’aumento sarà pari all’85% del tasso di inflazione, cioè dello 0,68%;
- tra 2.626,91 e 3.152,28 euro, l’aumento sarà pari al 53% del tasso di inflazione, cioè dello 0,4%;
- tra 3.152,29 e 4.203,04 euro, l’aumento sarà pari al 47% del tasso di inflazione, cioè dello 0,3%;
- tra 4.203,05 e 5.253,80 euro, l’aumento sarà del 37% del tasso di inflazione, cioè dello 0,29%;
- sopra i 5.253,81 euro, l’aumento sarà del 32% tasso di inflazione, cioè dello 0,25%.
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Cosa cambia nel 2024
Per il prossimo anno il modello è lo stesso, ma c’è una piccola novità positiva per i trattamenti tra quattro e cinque volte il minimo Inps (all’incirca tra 2.272 e 2.840 euro lordi mensili) che si vedranno riconoscere il 90 per cento del tasso di inflazione, invece che l’85 oggi previsto.
Al di sotto di questa soglia l’adeguamento era e resta pieno.
Invece i beneficiari di trattamenti molto alti (al di sopra dei 5.680 euro al mese) dovrebbero recuperare nel 2024 solo il 18 per cento del costo della vita, mentre oggi hanno diritto a un già esiguo 32.
Ma questo aggiustamento deve ancora essere confermato.
Per sapere esattamente le percentuali di sconto bisogna aspettare il calcolo dell’inflazione media per il 2023: lo definirà l’Istat a fine anno.
L’aumento delle pensioni minime
La Manovra introduce poi per il 2024 la “super rivalutazione” per gli over 75 anni che prendono la pensione minima, che dovrebbero così superare i 600 euro al mese attuali.
Previsto anche un aumento per i trattamenti al minimo per gli over 65.
Gli importi inferiori o uguali al minimo Inps saliranno infatti a 618 euro dal prossimo 1° gennaio.
Fonte: ilmessaggero