I ricercatori hanno sviluppato un metodo sostenibile e altamente redditizio per affrontare due grandi problemi nella transizione verso l’energia pulita, recuperando uno degli elementi più preziosi dai pannelli solari a fine vita e riconfigurandolo per costruire batterie migliori
I pannelli solari sono fondamentali per la transizione verso l’energia pulita. Tuttavia attualmente il 90% finisce in discarica una volta che ha smesso di funzionare. Riciclare i vecchi pannelli solari non è facile. Si tratta di un processo lungo: vanno smontati e i loro componenti devono essere separati.
Queste due operazioni sono costose e richiedono molto tempo. Al momento sembra persino essere più conveniente metterli in discarica che recuperarli. Tuttavia gli scienziati della Deakin University australiana sostengono di aver trovato un modo per rendere questo processo più fattibile.
I ricercatori hanno infatti sviluppato una nuova tecnica termica e chimica per estrarre il silicio dai pannelli obsoleti. Il loro metodo – che si basa su complessi processi chimici e di riscaldamento – non utilizza sostanze chimiche pericolose, cosa che lo rende più economico ed ecologico.
Un metodo molto più green, economico ed efficiente
Gli scienziati sono riusciti a sviluppare un processo che riporta il silicio raccolto dalle celle usate a una purezza superiore al 99%, nel giro di un giorno. Ci troviamo di fronte dunque a un metodo di gran lunga più verde, più economico e più efficiente di qualsiasi altra tecnica attualmente sul mercato.
Ma è il passo successivo che rappresenta il vero cambiamento. Si prende il silicio purificato di dimensioni normali e lo si riduce in scala nanometrica grazie a uno speciale processo di macinazione a sfere. Anche in questo caso, senza bisogno di sostanze chimiche tossiche.
L’importanza del nano-silicio
Ma perché il nano-silicio è così importante? In primis il materiale nanoparticellare ricavato dal silicio ha un valore molto elevato, oltre 28.500 euro al chilo. Produrlo mediante il riciclaggio dei pannelli solari sarebbe quindi una vera svolta.
Inoltre il nano-silicio viene mescolato con la grafite per sviluppare un nuovo tipo di anodo per batterie che si è dimostrato in grado di aumentare la capacità delle batterie agli ioni di litio di un fattore 10, una svolta fondamentale nella tecnologia di stoccaggio dell’energia.
Questa tecnologia rappresenta dunque un enorme passo avanti nel modo in cui si va ad affrontare il problema dei rifiuti dei pannelli solari. Il silicio recuperato può infatti diventare una fonte massiccia e sostenibile di nano-silicio per soddisfare la futura domanda di materiali grezzi per le batterie. Si contribuirebbe così ad alimentare le case, i trasporti e le comunità del futuro.
Fonte: Green Me