ORTO IN BALCONE
Coltivare l’orto in città, sul balcone di un condominio appare come un ossimoro, ma non lo è affatto.
Le piante in fondo hanno bisogno di tre cose: luce, acqua ed elementi nutritivi. Queste tre cose possono essere fornite in qualunque spazio, per molte di loro non grande ha importanza se ci si trova in un prato, su un muro di pietre a secco o sul davanzale della cucina.
Ovviamente la coltivazione sul balcone o sul davanzale ha evidenti limiti e di questi bisogna tenere conto per scegliere le piante da coltivare: una pianta di zucche si può sviluppare per decine di metri lineari, una pianta di zucchine può occupare un cerchio di due metri di diametro.
LIMITAZIONI
E’ importante dunque selezionare gli ortaggi e le piante in funzione delle condizioni limitanti che caratterizzano il nostro spazio: sviluppo orizzontale; profondità della terra (altezza dei vasi); esposizione al sole.
Partiamo dall’ultimo aspetto elencato: l’esposizione al sole.
Se decidiamo di creare un piccolo orto urbano il balcone deve necessariamente avere una esposizione SUD, SUD-EST (la migliore) o al limite SUD-OVEST.
Ci sono piante come il basilico che hanno bisogno di luce ma detestano il sole diretto tutto il giorno; altre piante come il rosmarino o i pomodori che invece amano il sole pieno e soffrono le zone umide.
La seconda cosa da considerare è la circolazione dell’aria: avere un balcone verandato comunicante con la cucina è senz’altro un vantaggio per la vivibilità dell’appartamento, ma questa condizione potrebbe creare un atmosfera umida e una scarsa circolazione d’aria, fattori che favoriscono l’attacco di microorganismi che danneggiano le piante.
Un altro fattore da considerare, forse il più evidente, è la superficie disponibile: ogni pianta ha bisogno di spazio vitale ed è necessario scegliere le varietà in funzione del loro sviluppo e dello spazio disponibile.
Per sfruttare al massimo questo spazio si possono inventare soluzioni creative, per esempio utilizzando scaffalature o mensole sulle pareti che danno sul balcone in modo che accolgano più vasi sovrapposti. Alcune piante possono crescere vantaggiosamente a sbalzo (tipicamente le fragole) e in questo caso si possono creare vere e proprie “cascate” sovrapponendo fioriere su una struttura fissata in verticale.
Dal lato della ringhiera è possibile sfruttare la struttura allo stesso modo agganciandovi dei portavasi che accoglieranno le nostre piante. Infine se la superficie orizzontale del balcone è sufficiente si possono mettere altri vasi direttamente a terra.
Ultimo fattore da considerare è la profondità della terra che si traduce nell’altezza del vaso: se decidiamo di coltivare delle carote evidentemente dovremo fornire alla pianta un terreno che si sviluppa per almeno mezzo metro in profondità, mentre se coltiviamo del timo saranno sufficienti venti centimetri.
LA TERRA
Ultimo fattore da considerare è la profondità della terra che si traduce nell’altezza del vaso: se decidiamo di coltivare delle carote evidentemente dovremo fornire alla pianta un terreno che si sviluppa per almeno mezzo metro in profondità, mentre se coltiviamo del timo saranno sufficienti venti centimetri.
I VASI
La plastica è senza dubbio una scelta comoda, economica e leggera, ma il vaso di terracotta ha un vantaggio che non va trascurato. La porosità del materiale permette l’evaporazione dell’acqua attraverso le pareti del vaso e questo effetto permette da una parte di evitare il ristagno di acqua all’interno e abbassa la temperatura delle pareti che nel caso della plastica, magari scura ed esposta tutto il giorno al sole, potrebbero arrivare a livelli critici per le radici della pianta.
Per le strutture verticali può essere utilizzato vantaggiosamente il legno che ha un grande isolamento termico ed è un materiale leggero. Il punto debole del legno è il fatto che sia un materiale biodegradabile e quindi viene a sua volta attacccato e decomposto dall’azione dell’acqua e dei microorganismi del suolo. Per evitare ciò si può agire in due modi: trattare il legno con vernici impermeabilizzanti a base acqua oppure creare un contenitore impermeabile all’interno del vaso utilizzando un telo plastico. Se scegliamo quest’ultima soluzione è indispensabile praticare dei fori sul fondo del telo e del vaso in modo che l’eccesso di acqua possa sempre evacuare dal fondo, pena la morte delle radici.
ESEMPI
Davanzali
sui davanzali possiamo mettere vasi da 20 centimetri di diametro che accolgono piante aromatiche compatte (basilico, origano, maggiorana, timo). Sulle ringhiere possiamo mettere vasi rettangolari profondi una ventina di centimetri che accolgono fragole, prezzemolo, valeriana. Stessa soluzione si può adottare sulle pareti
Pareti
Sulle pareti si può installare un graticcio e mettere a terra vasi rettangolari dove coltivare rampicanti (per esempio fagiolini)
Di fronte alla ringhiera sul pavimento si possono mettere grandi vasi rettangolari alti trenta centimetri in cui coltivare pomodori, cipollotti o insalate.
Balconi
Esistono supporti in acciaio progettati per accogliere vasi di varie forme e dimensioni: questa è una ottima soluzione per piante che amano molto il sole. Negli angoli del balcone si possono mettere trespoli alti sui quali poggiare vasi di medie dimensioni per piante di rosmarino o salvia. Questo accorgimento serve per dare il massimo della luce e della ventilazione alle nostre piante, soprattutto per quei balconi che non hanno una ringhiera ma un parapetto pieno.
Bibliografia utile:
Jo Whittingham – l’orto in vaso (royal horticultural society) 2012
Come coltivare il tuo orto in balcone (senza stress) – coltivareorto.it
Chris McLaughlin – VERTICAL VEGETABLE GARDENING (Alpha) 2012