Olio: le autorità tedesche smascherano i finti extravergine.
I laboratori pubblici tedeschi hanno esaminato 141 campioni, trovando diversi casi in cui non potevano essere definiti olio extravergine.
Addirittura bottiglie in cui era miscelato oliva assieme al girasole.
Paese che vai, olio (poco) extravergine che trovi.
Se dai controlli del Salvagente sul mercato italiano da anni troviamo metà delle bottiglie sugli scaffali che si fregiano della migliore categoria pur non avendone le caratteristiche di qualità.
Anche all’estero le cose non vanno molto meglio.
In Germania, per esempio, tra gennaio e agosto 2023, il laboratorio centrale per oli e grassi commestibili ha esaminato un totale di 141 campioni rifiutando per 59 campioni (42%) l’attribuzione extravergine.
6 campioni sono stati addirittura classificati nella categoria “olio lampante” in base ai risultati del test.
Ossia un prodotto che non può essere venduto al consumatore finale né utilizzato come ingrediente nella produzione di altri alimenti.
E su Internet domina il “falso extravergine”
Tra i campioni esaminati, il laboratorio centrale per oli e grassi commestibili ha preso in considerazione anche 15 campioni di “olio extra vergine di oliva” offerti su Internet da rivenditori con sede nel Baden-Württemberg.
14 dei 15 campioni hanno dovuto essere rifiutati e in quattro casi il livello di qualità specificato (“nativo extra” che è il corrispondente del nostro Evo) non corrispondeva al livello di qualità effettivo.
In due casi sono state scoperte addirittura adulterazioni in due campioni di olio d’oliva.
In entrambi i casi, l’olio d’oliva era stato mescolato con una percentuale significativa di olio di girasole raffinato.
La percentuale di olio d’oliva era solo al massimo del 25% o 40%, tuttavia entrambi i campioni erano etichettati come “olio extra vergine di oliva”.
Fonte: ilsalvagente