“Subito un Ministro dell’Istruzione contro teoria gender e per la libertà educativa”.
Il movimento Pro Vita&Famiglia all’attacco
“Una delle prime decisioni che ci aspettiamo dal centrodestra sarà quella di indicare come nuovo Ministro dell’Istruzione una figura apertamente schierata per difendere la libertà educativa dei genitori e contrario a qualsiasi colonizzazione ideologica gender e Lgbtqia+ nelle scuole italiane.
Lo chiede la maggioranza degli italiani, come dimostrano il sondaggio che abbiamo presentato pochi giorni fa e la nostra ultima petizione, che in poche ore ha già raccolto 15.000 firme”.
È quanto afferma Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.
“Il 79% degli italiani – spiega Coghe, citando il sondaggio condotto da Noto – vuole che siano i genitori a scegliere come educare i figli su temi inerenti sessualità e affettività e l’81% ritiene che la scuola debba preventivamente informare la famiglia su eventuali attività in merito.
Le elezioni di ieri, in più, hanno apertamente sconfessato e bocciato tutti i partiti (Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra) che negli ultimi anni hanno portato avanti l’agenda radicale e Lgbt, comprensiva di istanze ideologiche e dannose come il Ddl Zan sull’omotransfobia, il matrimonio egualitario, il suicidio assistito, l’utero in affitto e, appunto, il gender a scuola.“
FONTE: orizzontescuola
Sondaggio Noto-Pro Vita Famiglia
‘No al gender nelle scuole,
80% italiani per libertà educativa’
“No alla teoria gender e alla carriera alias nelle scuole e più partecipazione e libertà educativa per i genitori. La maggioranza degli italiani rifiuta l’indottrinamento ideologico Lgbtqia+ rivolto ai bambini e chiede maggiori tutele”.
È il risultato del sondaggio nazionale promosso da Pro Vita & Famiglia e condotto da Noto Sondaggi, presentato al Senato nel corso della conferenza stampa “Scuola, Gender, Carriera Alias… Parola alle famiglie”.
Dal sondaggio emerge che il 92% degli italiani ha sentito parlare di teorie ‘gender’, e l’81% sa ‘molto bene’ o comunque ‘approssimativamente’ in cosa consistono.
Di questi, solo il 32% concorda con questa teoria, mentre il 48% si dice contrario e il 20% non sa esprimersi.
Il 50% degli intervistati ritiene che non esistano infinite identità sessuali oltre maschile e femminile, come ritiene invece il 26% degli intervistati (il 24% non sa esprimersi).
Il 60% degli intervistati ritiene che un uomo che si percepisce donna non possa competere negli sport femminili, e il 51% che non possa usufruire di bagni, spogliatoi, docce e luoghi riservati alle donne (contro il 31% favorevole).
Il 79% degli italiani difende il diritto dei genitori di scegliere
come educare i figli su sessualità e affettività
Per quanto riguarda l’impatto della teoria gender in ambito scolastico, il 79% degli italiani difende il diritto dei genitori di scegliere come educare i figli su temi inerenti sessualità e affettività, e l’81% ritiene che le scuole debbano preventivamente informare e coinvolgere le famiglie in caso di corsi o progetti su questi temi.
Il 58% considera sbagliato sostituire le parole “padre” e “madre” con “genitore 1” e “genitore 2”.
Rispetto alla pratica di recente diffusione della cosiddetta “carriera alias” (tramite cui la scuola si relaziona con uno studente o una studentessa sulla base della sua identità di genere autopercepita e non del sesso biologico), la conoscenza da parte degli italiani è ancora limitata (16%), ma tra chi la conosce il 44% si dichiara contrario e il 37% a favore (il 19% non sa esprimersi).
Infine, la netta maggioranza di italiani (66%) si esprime contro la possibilità di sottoporre un minore incerto sulla propria identità sessuale a terapie di transizione di genere comprensive di farmaci ormonali o interventi chirurgici, e il 75% ritiene invece che, in questi casi, il minore dovrebbe poter ricevere assistenza psicologica per riconciliarsi con il sesso biologico.
FONTE: adnkronos