NBT- TEA
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NBT- TEA. Il Governo Meloni sdogana le piante modificate geneticamente

Le New Breeding Techniques (NBT) o Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) sono metodologie di modificazione genetica sviluppate negli ultimi vent’anni, che intervengono sul Dna delle piante per ottenere varietà con tratti di interesse commerciale. Sentenze della Corte di Giustizia dell’UE hanno affermato come le NBT-TEA devono essere riferite alla Direttiva 2001/18[1], obbligando a valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura.

La sentenza della Corte del Lussemburgo del 25/7/18[2] afferma che i rischi legati all’impiego di nuove tecniche o nuovi metodi di mutagenesi (NBT) potrebbero essere simili a quelli risultanti dalla produzione e dalla diffusione di OGM tramite transgenesi.

Pertanto, emerge che, da un lato, la modifica diretta del materiale genetico di un organismo tramite mutagenesi consente di ottenere i medesimi effetti dell’introduzione di un gene estraneo in detto organismo e, dall’altro, che lo sviluppo di tali nuove tecniche o nuovi metodi consente di produrre varietà geneticamente modificate ad un ritmo ed in quantità non paragonabili a quelli risultanti dall’applicazione di metodi tradizionali di mutagenesi casuale.

Nonostante questo il Governo Conte nel 2020 ha provato a reintrodurre i permessi alla coltivazione.

Grazie anche all’impegno di European Consumers APS, una serie di decreti pro-OGM (nelle nuove forme NBT-TEA) è stata ritirata[3].

Successivamente il Governo Draghi, dopo aver aderito formalmente alle sollecitazioni del Parlamento, in materia di OGM, nel concreto, con gli articoli 87, dei decreti legislativi del 2 febbraio 2021 n. 18 “Norme per la produzione e la commercializzazione dei materiali di moltiplicazione e delle piante da frutto e delle ortive“[4] 

n. 20 “Norme per la produzione a scopo di commercializzazione e la commercializzazione di prodotti sementieri”[5] ha tentato nuovamente di rendere operative le norme che permettano la coltivazione e la produzione degli OGM in Italia, già rilevata nelle osservazioni inviate da European Consumers alla Commissione Agricoltura e dei suoi collaboratori e consulenti relative alle bozze poi confluite nei decreti.

In seguito European Consumers APS, prendendo atto delle dichiarazioni del nuovo ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida contro gli OGM[6], nel dicembre 2022 ha inoltrato una memoria a supporto della politica per la difesa della produzione italiana di qualità oltre che al Ministro anche ai membri delle Commissioni Agricoltura  e  Ambiente del Senato e della Camera dei Deputati.

Ha inoltre richiesto un incontro ufficiale direttamente con il Ministro per parlare di tali argomenti a livello tecnico-scientifico con l’ausilio dei propri consulenti.

Ma ad oggi il governo della “Sovranità Alimentare” non ha ritenuto mai rispondere alle richieste inviategli.

Al contrario a  favore di queste tecniche si è svolta a Roma, martedì 14 marzo 2023 la Presentazione del position paper del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria):

“Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi per un’agricoltura produttiva, sostenibile e competitiva: il contributo della genetica vegetale avanzata” presso la Sala Emeroteca – Collegio Romano (Via del Collegio Romano, 27)[7].

In questa occasione Patrizio Giacomo La Pietra – Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare delle Foreste, si è espresso molto chiaramente ad “aprire alla sperimentazione (delle NBT-TEA) in campo aperto”.

I prodotti NBT-TEA

sono stati definiti in questa presentazione come non equiparabili agli OGM e assimilabili a varietà derivate da mutazioni naturali o selezione tradizionale.

Viene attribuito a questi vegetali artificiali e brevettati, il potere di risolvere tutti i problemi ambientali in gran parte connessi e causati dall’agricoltura industriale, dall’uso indiscriminato dei pesticidi al cambiamento climatico e alla siccità.

Crea e rappresentanti governativi hanno ripetutamente contestato la il divieto di 21 Stati UE (compresa l’Italia) di coltivare OGM e nuovi NBT sul proprio territorio.

Appoggio incondizionato alle posizioni estremiste del CREA è stato dato dai politici partecipanti all’iniziativa: Bartolomeo Amidei (membro della Commissione Industria, Agricoltura del Senato), Luca De Carlo (Presidente della Commissione Industria, Agricoltura Senato), Paolo De Castro (Membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo), Raffaele Nevi (Segretario della Commissione Agricoltura della Camera Deputati).

Il Governo sta procedendo rapidamente: proposte di legge sono state depositate dal Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo e dall’onorevole Raffaele Nevi, per rendere non equiparabili le NBT-TEA agli OGM e assimilare prodotti artificiali e brevettati a varietà derivate da mutazioni naturali o da selezione tradizionale.

La velocità, con cui si vuole arrivare alla coltivazione e all’immissione sul mercato di prodotti dell’editing che soddisfano esigenze commerciali, sembra vantaggiare unicamente possessori di brevetti presenti e futuri, ignorando, in nome del mercato, i rischi ambientali e per la salute.

Accelerare il processo di selezione non consente d’individuare immediatamente alterazioni nocive e nemmeno lascia ai meccanismi naturali tempo sufficiente per eliminarle.

Le NBT-TEA

analogalmente agli OGM tradizionali, possono infatti inquinare il corredo genetico di specie e varietà locali coltivate e spontanee contribuendo all’erosione della ricchissima agrobiodiversità italiana.

Le piante NBT-TEA possono ibridarsi con parenti selvatici o piante affini.

Alcune varietà NBT-TEA possono propagarsi con facilità, diffondendo negli ecosistemi geni potenzialmente nocivi.

Problemi analoghi a quanto riscontrato in campo con gli OGM transgenici.

Queste piante mutate possono facilmente contaminare l’agrobiodiversità e addirittura le piante spontanee da cui sono derivate quelle coltivate (Crop Wild Relatives).

Con un danno non solo per le produzioni nazionali ma anche per la biodiversità naturale.

Gli esperimenti con gli NBT

producono combinazioni geniche e in assenza di approfondite analisi sulla fisiologia dell’organismo editato e sulle sue interazioni ecologiche con le altre specie in campo, non è possibile dare per scontato che il prodotto dell’editing sia sicuro.

Da numerosi studi emerge che il sistema di editing non è affatto preciso come si pretende.

Molte ricerche hanno ad esempio trovato che l’azione del “taglia-incolla” non si limita alla sequenza bersaglio prescelta.

Ma il sistema di editing induce, oltre alle modifiche desiderate, alterazioni non volute della struttura cromosomica in siti diversi dal bersaglio.

Si può arrivare a “dare origine a proteine tronche o anomale, dagli imprevedibili effetti allergenici o tossici o con altre potenziali conseguenze patogene.

Un altro tipo di alterazione indesiderata prodotta dall’editing è l’integrazione di frammenti di DNA estraneo in vari siti del genoma editato.

Quando l’editing è mediato da vettori virali o batterici, tali vettori possono integrarsi nel DNA editato.

Le mutazioni introdotte da CRISPR/Cas9, il metodo più importante per effettuare il taglia-incolla di porzioni di DNA, sono ben indistinguibili da quelle prodotte dai naturali processi di mutazione genetica.

Le attuali applicazioni dell’editing possono indurre nel genoma alterazioni che per portata, profondità e velocità d’azione vanno ben oltre quelle naturali oppure indotte con metodi convenzionali.

I geni, presupposti come gli unici determinanti delle caratteristiche dell’organismo, sono trattati come agenti isolati e autonomi dal contesto del genoma e dall’ambiente in cui l’organismo vive.

Ma il DNA è un sistema dinamico di reti epigenetiche, che funzionano in modo adattativo e reversibile in risposta alle condizioni e agli stimoli ambientali.

Un organismo è un sistema aperto e interattivo, che si mantiene grazie all’equilibrio fra le interazioni di tutti i suoi elementi genetici (DNA + RNA + proteine) collegati in reti complesse e di tutti i fattori ambientali a cui l’organismo è esposto.

Il concetto di miglioramento genetico basato unicamente sul modificare la sequenza di basi nel DNA si rivela quindi potenzialmente dannoso e molto pericoloso.

Questi rischi gravi sono stati messi bene in evidenza anche dalla Direttiva (UE) 2015/412[8], dalla Direttiva UE 2018/350[9], dal D. M. del Ministro dell’Ambiente, del 18 giugno 2019, n. 108[10], quando si ammettono divieti di coltivazione degli OGM, da parte di uno Stato membro, in ragione di una impossibile coesistenza tra OGM e non OGM dovuta a motivi di ordine orografico, per l’esigenza di tutelare la diversità della produzione agricola, la biodiversità, l’integrità dell’ambiente, l’uso del suolo, il mantenimento della terra in buone condizioni agronomiche e ambientali” (art. 2, Reg. CE, n. 1782/2003)[11][26] quale obiettivo di politica agricola e di sostegno allo sviluppo rurale (art. 26 quater, Dlgs 8 luglio 2003 n. 224).

European Consumers conferma al Governo che ritiene necessario:

  • Impedire ogni coltivazione di OGM e NBT in Italia in campo aperto, anche se attivata per fini sperimentali e/o sanitari ex Regolamento (UE) n. 1043 del 2020.
  • Proibire la coltivazione di tutti i vegetali prodotti con il metodo Clearfield (riso, mais, colza, frumento, girasole, ecc.) sul suolo nazionale dopo il 2001, cancellando la loro iscrizione dal Registro delle varietà convenzionali.
  • Favorire la pubblicità aperta, in ogni sede, contraria all’uso, introduzione, coltivazione e produzione, anche come mangime animale, di OGM (e prodotti analoghi), all’occorrenza anche tramite comunicazioni radiotelevisive.
  • Opporsi, con fermezza, alla proroga ulteriore dell’autorizzazione ad usare nella UE il glifosato in agricoltura come diserbante (ed essiccante).
  • Impedire in ogni caso (anche, eventualmente, con legislazione propria) l’uso del medesimo glifosato come diserbante la cui nocività, per la salute umana ed animale, l’agricoltura e l’ambiente, è stata con certezza evidenziata da ricercatori indipendenti internazionali, statunitensi compresi (vedasi l’introduzione della presente memoria).
  • Promuovere, sulla nocività degli OGM e dei prodotti analoghi (vegetali Clearfield e NBT compresi) per la salute umana ed animale, per l’agricoltura e l’ambiente, una indagine conoscitiva interparlamentare che tenga conto, in merito, delle risultanze scientifiche nazionali ed internazionali indipendenti, come della sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo del 25 luglio 2018 causa C-518/16 contraria agli OGM e ai prodotti analoghi, compresi i nuovi NBT e i vegetali Clearfield.

Qualsiasi attività che devi da queste regole di buon senso sarà considerata una violazione dello stesso concetto di Sovranità Alimentare, tanto sbandierato dai ministri del Governo Meloni.

EC APS intende continuare la lotta contro la distruzione dell’agrobiodiversità italiana e per l’applicazione del Principio di Precauzione a tutti i prodotti alimentari riservandosi di intervenire a livello legale fino al livello comunitario contro qualsiasi attività governativa che non operi in tal senso.

European Consumers APS aderisce alla coalizione No OGM formata da 32 associazioni contadine, ambientaliste, consumatori e del biologico.

Accoglie con estrema preoccupazione l’annuncio dell’approvazione entro l’autunno 2023 delle proposte di legge che consentiranno la sperimentazione in campo dei nuovi OGM (NGT).

Senza aspettare le eventuali disposizioni europee in materia.

La coalizione ha pubblicato il 15 marzo un importante comunicato stampa.

Fonte: europeanconsumers

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