Nanomateriali
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Nanomateriali nei prodotti alimentari/ Iss: “Così si garantisce la sicurezza senza test sugli animali”

L’Istituto superiore di sanità ha pubblicato nelle scorse ore alcune indicazioni in merito agli alimenti che contengono nanomateriali.

Si tratta ad esempio del ferro in nanoforma, ma anche gli integratori alla nanocellulosa, o il packaging, e di conseguenza è necessario garantire la sicurezza dei consumatori e dare risposte in merito alla varietà di materiali.

A riguardo l’Iss specifica l’importanza delle New Approach Methodologies (NAM), che permettono di ottenere informazioni importanti sui meccanismi senza il ricorso alla sperimentazione animale. 

“I recenti sviluppi delle nanoscienze hanno aperto nuove prospettive in molti settori, da quello biomedico a quello alimentare – le parole del Commissario Straordinario dell’Iss Rocco Bellantone, così come si legge sul sito ufficiale dell’istituto -. L’innovazione è foriera di indubbi benefici, ma si pone il problema di valutarne la sicurezza, e la valutazione del rischio pone sempre una grande difficoltà”.

Francesco Cubadda, del Dipartimento di Sicurezza alimentare nutrizione e sanità pubblica veterinaria (SANV) dell’Iss e responsabile scientifico di un convengo che si è aperto ieri sul tema dei nanomateriali, aggiunge:

“Come richiesto dall’EFSA, i casi studio si incentrano sia su nanomateriali sia su materiali convenzionali con una frazione sulla nanoscala, tutti con stretta attinenza all’impiego nella filiera agroalimentare.

Gli ambiti presi in considerazione sono le fonti di nutrienti presenti, ad esempio, negli integratori, i ‘nuovi alimenti’ (novel foods), gli additivi alimentari, gli additivi per l’alimentazione animale, i materiali a contatto con gli alimenti e i pesticidi.

I casi studio saranno utilizzati dall’EFSA per aggiornare le linee guida dell’Autorità sulla valutazione del rischio di materiali integralmente o parzialmente sulla nanoscala impiegati nella produzione di alimenti”.

Nanomteriali nei prodotti alimentari, le parole di Cubadda

Cubadda ha aggiunto e concluso dicendo:

“Le metodologie per la valutazione del rischio delle applicazioni delle nanotecnologie al settore degli alimenti e della nutrizione hanno attraversato una nuova fase di maturazione e nuovi documenti di guidance sono stati pubblicati dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa).

Questi documenti stabiliscono gli standard scientifici per la valutazione regolatoria della sicurezza dei nanomateriali nella UE: il loro scopo ultimo è quello di proteggere la salute dei cittadini europei attraverso l’identificazione di percorsi valutativi solidi e trasparenti, la cui mancanza frenerebbe l’innovazione in un settore strategico”.

Per individuare la presenza di nanomateriali negli alimentari senza la sperimentazione umana si stanno portando avanti dei progetti specifici come quello incentrato sulla nanocellulsa, ma anche un altro che comprende l’uso di organismi diversi dai mammiferi come ad esempio gli embrioni di pesce.

Fonte: ilsussidiario

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