Move-In: pagare per inquinare
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Parma: Sorveglianza e Controllo nella ZTL e nel Sistema Move-In

Move-In: pagare per inquinare
Un sistema che promuove disuguaglianze anziché sostenibilità ambientale.

Una Città Sotto Sorveglianza

Parma sta diventando un laboratorio di sorveglianza onnipresente con il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e il controverso sistema Move-In.
Queste iniziative, vendute come strumenti per migliorare la qualità dell’aria, nascondono un controllo capillare della mobilità urbana, un controllo che non si era mai visto prima.

Un sacco di soldi per un obbiettivo irrealizzabile

Parma è stata selezionata per partecipare al progetto “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030” dell’Unione Europea.
Questo programma ambizioso mira a trasformare Parma in una città modello per la neutralità climatica, con finanziamenti europei e regionali che sostengono le innovazioni tecnologiche e infrastrutturali necessarie.
Ma attenzione, si tratta di un sacco di soldi per un obbiettivo irrealizzabile: zero emissioni entro il 2030.

Move-In: Pagare per Inquinare

L’introduzione del sistema Move-In e’ una mossa geniale.
Esso prevede l’installazione di una scatola nera nei veicoli per monitorare i chilometri percorsi, permettendo ai veicoli più inquinanti di continuare a circolare previo pagamento di una quota.
È una mossa che sembra ridicola nella sua contraddizione: pagare per il diritto di inquinare.
I cittadini più abbienti possono permettersi di pagare, mentre quelli meno abbienti, che non possono permetterselo, vengono penalizzati, rivelando un sistema che promuove disuguaglianze anziché sostenibilità ambientale.

In un periodo di crescente crisi economica, non tutti i cittadini possono permettersi di cambiare il proprio veicolo per adeguarsi alle nuove normative.
Questa situazione crea un’ulteriore disparità sociale, penalizzando coloro che non possono permettersi di aggiornare il proprio mezzo.
Le nuove normative e restrizioni finiscono per colpire duramente le fasce più deboli della popolazione, aggravando le disuguaglianze.

La Falsa Promessa della Guida Virtuosa

Il sistema Move-In promette chilometri aggiuntivi per uno stile di guida virtuoso, ma ciò non risolve il problema principale: l’inquinamento.
Premiando solo chi adotta determinati comportamenti di guida, si ignora il problema più ampio dell’inquinamento e si distoglie l’attenzione dalla necessità di un cambiamento sistemico.

Rischi per la Privacy

La scatola nera rappresenta un grave rischio per la privacy, tracciando ogni movimento del veicolo.
Ogni chilometro percorso viene monitorato e registrato in tempo reale, esponendo i cittadini a livelli di sorveglianza senza precedenti.
Questa realtà orwelliana trasforma la libertà di movimento in una libertà condizionata e sorvegliata.

La Grande ZTL: Una Città Segregata

La ZTL di Parma, che coincide con l’anello delle tangenziali, di fatto segrega la città.
Accessibile solo attraverso corridoi predefiniti, questa area prevede sanzioni per i trasgressori a partire dall’autunno 2024, segnando la fine del periodo sperimentale. Invece di facilitare la mobilità sostenibile, questa misura crea barriere e limitazioni per i cittadini.

Move-In: pagare per inquinare
In definitiva

Il futuro della mobilità a Parma, sotto il controllo del sistema Move-In e delle nuove ZTL, appare sempre più come un incubo orwelliano.
Un sistema che premia chi può permettersi di pagare per inquinare, che monitora ogni movimento e che penalizza i cittadini meno abbienti.
La promessa di una mobilità sostenibile si trasforma così in un regime di sorveglianza e controllo, dove la libertà di movimento diventa una merce di scambio.

FONTE: Sindacato d’Azione

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