Mali: espulso alto funzionario Onu
Il direttore Minusma per i diritti umani dichiarato «persona non grata»
06/02/2023
La giunta militare che dovrebbe traghettare il Mali verso le elezioni nel 2024, dopo aver tagliato i ponti con la Francia sta andando in rotta di collisione anche con Minusma.
Minusma, la missione Onu attiva nel paese saheliano, in funzione anti jihadista, dal 2013.
Ieri ha infatti dichiarato «persona non grata» il direttore della divisione dei diritti umani della Minusma e gli ha dato 48 ore di tempo per lasciare il paese.
Secondo il governo, il direttore Guillaume Negfa-Atondoko Andali in più sessioni del Consiglio di sicurezza Onu, avrebbe ignorato le autorità di governo e le istituzioni maliane e dato voce solo a selezionati rappresentanti della società civile.
Il portavoce del governo Abdoulaye Maiga ha anche puntualizzato che il 27 gennaio, nel corso dell’ultimo Consiglio di sicurezza dedicato al Mali, la parzialità di Andali si è manifestata nettamente: in quell’occasione è intervenuto l’attivista Aminata Cheick Dicko che ha denunciato la difficile situazione securitaria e la grave violazione dei diritti umani da parte del gruppo paramilitare russo Wagner.
E a proposito di Mosca, che attraverso Wagner è di ventata partner della giunta militare nella lotta contro i gruppi armati jihadisti, inizia oggi una visita del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov che incontrerà i vertici del governo e il presidente della transizione Assimi Goita.
Fonte: nigrizia
l’Onu spinge per un rinnovo della sua missione nel paese
La presenza della Minusma al fianco della giunta militare golpista è considerata indispensabile, in particolare dopo il ritiro della missione francese Barkhane. 16 Giugno 2022
Ma a quasi dieci anni dal suo dispiegamento sono scarsi i risultati ottenuti nella lotta al terrorismo
A dieci anni da quel primo colpo di Stato (che rovesciò Amadou Toumani Touré) a cui seguì quello del 2020 e poi qualche mese dopo l’arresto del presidente di transizione, Bah Ndaw, e del suo primo ministro, Moctar Ouane – definito da qualcuno “un golpe nel golpe” – la situazione in Mali rimane ancora fortemente instabile.
Ribellioni armate, violenze che superano i confini e una terribile situazione umanitaria (si calcola che almeno 7,5 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza per sopravvivere).
Cinque anni di transizione democratica – così come deciso dal parlamento militare ad interim nel febbraio scorso – in vista delle elezioni fissate al 2026, non saranno facili da gestire.
E così pare che per Minusma, la missione delle Nazioni unite che dal 2013 si è impegnata a garantire la sicurezza nel paese e il cui mandato scadrà il 30 giugno prossimo, non sia ancora tempo di lasciare.
Lo si saprà solo il giorno prima, quando è prevista la votazione al Palazzo di Vetro.
Si rimanda a tutto l’articolo sull’ONU e il rinnovo della missione: nigrizia