ALI – Avvocati Liberi
Avv. Angelo Di Lorenzo
Il Presidente della Repubblica ha aperto le porte del Palazzo del Quirinale, alla presenza dell’attuale Ministro della Salute Schillaci, per elargire medaglie al “Merito della Sanità Pubblica” e ai “Benemeriti della Salute Pubblica”, premiando molti soggetti alcuni dei quali, francamente, non meritano alcun riconoscimento.
Strano che il Ministro Schillaci sia testimonial del valore civile di coloro che sono stati responsabili della politica sanitaria nella fase del covid, coloro che hanno rovinato il Paese non solo da un punto di vista sociale, economico e produttivo, ma soprattutto dell’avvelenamento della popolazione per mezzo del commercio e della somministrazione di farmaci pericolosi di cui si è resa obbligatoria l’assunzione attraverso un opera di mistificazione, falsificazione e copertura della verità scientifica ed empirica.
Medaglie al
“Merito della Sanità Pubblica”
e ai
“Benemeriti della Salute Pubblica”
E infatti il ministro Schillaci proprio di questo ha parlato:
“Era dal 2016 che non venivano conferite queste benemerenze, tra le più antiche onorificenze dello Stato italiano, ma credo che l’impegno che avete profuso nel contrasto al coronavirus non poteva e non possa passare sotto traccia. Nell’affrontare la più grave crisi sanitaria dai tempi della prima guerra mondiale – ha sottolineato – avete mostrato molto più del semplice senso del dovere. Vi siete fatti testimoni dei valori di solidarietà, altruismo e fratellanza, anteponendo la sicurezza e la salute della collettività a quella individuale”.
Ecco, questo oggi dice Schillaci, messo al vertice di un Ministero da chi, durante la campagna elettorale, ha propagandato la ferma opposizione e contrarietà proprio alla politica sanitaria portata avanti da coloro di cui oggi si dice fiero e orgoglioso.
Di quelli che premia addirittura.
Ma si sà, per avere i voti necessari si deve far finta di essere vicini agli interessi degli elettori, dimenticati subito dopo aver apposto quella crocetta nell’urna, divengono inutili, rimangono solo parole al vento e conta più essere accolto nel sistema appiattendosi in esso.
La storia lo insegna ed i 5stelle lo provano, figurarsi oggi una coalizione che per 2/3 faceva parte del governo del terrore e per un 1/3 ha fatto una opposizione silenziosa e accondiscendente.
Paradossale poi che sia stato premiato il Presidente dell’ISS Brusaferro proprio in un momento in cui scoppiano indagini e scandali nella gestione degli enti regolatori.
Perché allora non premiare anche AIFA insieme All’ISS??
Il messaggio è chiaro, questa gente non si tocca, sono protetti dal Quirinale, che non riconosce invece la parte del personale sanitario che ha assistito i malati dal virus presso le loro case, negli ospedali ed in ogni luogo o modo che la loro scienza e coscienza gli imponeva di andare, anche contrariamente agli ordini illogici, inidonei e interessati di Speranza, Magrini e Brusaferro stesso.
Sanitari che hanno rischiato e subito sulla propria pelle contagi e ripercussioni personali e professionali, solo per aver curato.
Questi sono gli eroi, quelli veri, non coloro che hanno usurpato meriti che non hanno e che, invece, sono stati pagati profumatamente per avvelenare la popolazione.
Hanno premiato la parte sbagliata d’Italia, quella responsabile delle morti e dei feriti, quella autrice della più grande sperimentazione di massa con biotecnologie e biocrimini.
Ovviamente la critica non riguarda molti soggetti veramente meritevoli pure premiati (Aeronautica, Marina militare, guardia di Finanza, Carabinieri, Esercito, Croce Rossa, Protezione Civile etc etc), ma nel marasma generale vedere inserita una medaglia all”ISS, alla FNMCeO e alla FNOPI – le federazioni dei medici e degli infermieri che hanno sospeso migliaia di sanitari che hanno salvato le persone – mi pare veramente troppo, uno schiaffo alla storia e alla giustizia.
Questa gente andrebbe rimossa e le Federazioni sciolte, ma invece gli danno pure la medaglia invece che la condanna.
Auguro loro che possano appendere sto quadretto nella cella riservata che li aspetta. Prima o poi.
FONTE: ALI – Avvocati liberi