Liste di attesa infinite. Codacons e Articolo 32 lanciano la campagna “rimborsi” per gli utenti impossibilitati ad accedere alle cure
Le due associazioni ricordano come in Abruzzo (dati Istat) il 18,3 per cento dei cittadini rinuncerebbe a curarsi con tanti altri costretti rivolgersi al privato.
Da qui la nuova iniziativa legale per sostenerli
Liste di attesa
troppo lunghe in Abruzzo che, ricordano Codacons e Articolo 32, facendo riferimento ai dati Istat, per il 13,8 per cento di loro si traduce nella rinuncia alle cure.
Per questo l’associazione dei consumatori ha deciso di mettere in campo la propria battaglia a favore degli utenti mettendosi a loro disposizione per ottenere il rimborso spese.
“Il problema delle attese eccessive per effettuare visite e analisi specialistiche non solo non è stato risolto nel nostro Paese, ma addirittura è peggiorato anche a causa della pandemia covid – scrivono in una nota congiunta le due associazioni –.
Una situazione di grave crisi che spinge una fetta sempre più larga di cittadini a rivolgersi alla sanità privata, pagando di tasca propria le prestazioni: la conferma arriva dai numeri forniti dalla ragioneria generale dello Stato, secondo cui la spesa sostenuta dagli italiani per prestazioni sanitarie private è passata dai 28,13 miliardi di euro del 2016 ai 37,16 miliardi del 2021, con una crescita del 32 per cento”.
“Chi non può permettersi di eseguire visite e interventi presso strutture private è costretto ad attendere i tempi infiniti della sanità pubblica, rischiando di veder peggiorare le proprie condizioni con ripercussioni anche gravi sul fronte della salute – incalzano Codacons e Articolo 32 -.
In base agli ultimi dati Istat, nel 2021 in Abruzzo il 13,8 per cento delle persone che avevano bisogno di visite specialistiche o esami ha dichiarato di aver rinunciato per problemi economici o legati alle difficoltà di accesso al servizio”.
“Proprio per sostenere i cittadini danneggiati dalle liste d’attesa nella sanità pubblica, Codacons e Articolo 32 lanciano una nuova iniziativa legale.
Un modulo attraverso il quale ottenere dalla propria Asl il rimborso del costo sostenuto per le prestazioni sanitarie eseguite presso professionisti e strutture private.
Oggettiva impossibilità di effettuare le medesime prestazioni presso il servizio sanitario nazionale, in considerazione di tempi di attesa eccessivi.
Rimborso – concludono – che rappresenta un diritto a fronte dell’evidente inadempimento da parte della pubblica amministrazione”.
Fonte: ilpescara