Assegno unico,
carta risparmio e
reddito alimentare:
tutte le novità
in manovra per le famiglie
Nella legge di bilancio previsti incentivi e sostegni per i nuclei: premiati quelli più numerosi. Arriva la strategia anti-spreco degli esercizi commerciali a favore dei più fragili
Spunta il reddito alimentare nell’ultimo testo della manovra, approvata alla Camera con il voto di fiducia.
È il nuovo strumento introdotto con l’articolo 78 che tende una mano a chi è più in difficoltà grazie alle rimanenze nei supermercati.
Ma è l’ultimo tassello di un più esteso pacchetto famiglia – voluto fortemente dalla ministra Eugenia Roccella – che si va consolidando nella legge di fine anno.
E che si compone di un testo base e di diversi emendamenti.
Ma ecco, nel combinato disposto tra le vecchie disposizioni e quelle nuove, cosa entrerà in scena con il nuovo anno.
Articolo 17
Iva ridotta sui prodotti igienici
L’articolo 17 stabilisce per alcuni prodotti, come gli assorbenti femminili, un’aliquota Iva ridotta al 5% nonché alcuni prodotti per l’infanzia.
In particolare latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia, condizionato per la vendita al minuto; preparazioni alimentari di farine, semole, semolini, amidi, fecole o estratti di malto per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini, condizionate per la vendita al minuto; pannolini per bambini; seggiolini per bambini da installare negli autoveicoli.
Per questi prodotti l’aliquota attuale è del 10 per cento: verrà dimezzata a decorrere dal primo gennaio 2023.
Articolo 18
bonus casa per i giovani
Prorogate a tutto il 2023 delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa da parte di under36.
Lo prevede l’articolo 18 del testo che dispone una deroga fino al 31 dicembre 2023 per la speciale disciplina emergenziale del Fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui relativi all’acquisto della prima casa (cd. Fondo Gasparrini).
Il testo proroga poi al 31 marzo 2023 la disciplina emergenziale del Fondo di garanzia per la prima casa, con particolare riferimento alla più alta misura della garanzia rilasciata dal medesimo Fondo ma soprattutto prevede la proroga al 31 dicembre 2023 delle agevolazioni in materia di imposte indirette per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36.
Il comma 2 dispone il rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa per l’anno 2023 con l’assegnazione di ulteriori 430 milioni di euro.
Articolo 56
opzione donna
Novità, già annunciate ripetutamente in questi giorni, anche per la speciale disciplina previdenziale riservata alle donne.
L’articolo 56, al comma 1, modificando l’articolo 16 del Dl n. 4/2019 (“opzione donna”) e inserendovi il comma 1-bis, consente l’accesso anticipato al trattamento pensionistico, calcolato secondo le regole del sistema contributivo, alle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022 un’anzianità contributiva pari almeno a 35 anni, abbiano un’età anagrafica di almeno 60 anni (ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni).
Le lavoratrici devono anche essere caregiver da almeno 6 mesi oppure aver subito una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% (ovviamente certificata dalle commissioni che attestano l’invalidità civile).
Articolo 63
violenza contro le donne
e pari opportunità
L’articolo 63 incrementa a decorrere dal 2023 le risorse a favore del Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne: i fondi crescono dunque da 5 a 15 milioni di euro.
Ma non solo: l’articolo stanzia 2 milioni di euro per il 2023 e 7 milioni di euro annui a decorrere dal 2024, da destinare all’attuazione del Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani.
Si prevede l’incremento del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità di 4 milioni di euro per il 2023 e di 6 milioni di euro a decorrere dal 2024, da destinare, nell’ambito del contrasto della violenza di genere, ai centri antiviolenza e alle case rifugio, tenendo in particolare conto della necessità di riequilibrarne la presenza in ogni regione.
È sempre il testo base dell’articolo 63 che si incarica poi di stabilire un incremento del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità di 1.850.000 euro per il 2023 da destinare al reddito di libertà delle donne vittime di violenza.
Articolo 65
assegno unico universale
Diverse le novità su questo fronte, a partire dal testo base che ha stabilito innanzitutto le equiparazioni, già previste fino al 31 dicembre 2022, tra il figlio minorenne a carico e il figlio maggiorenne disabile e a carico e tra il figlio minorenne a carico e disabile e il figlio di età inferiore a ventuno anni, sempre disabile e a carico.
Inoltre si introduce l’incremento del 50% dell’assegno per i figli di età inferiore ad un anno e di a tre anni per i nuclei dai 3 figli in questo caso però in presenza di Isee fino a 40mila euro.
Su questa base sono poi arrivati gli emendamenti: a decorrere dal 1° gennaio 2023, la maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli pari a 100 euro mensili per nucleo, già riconosciuta per il 2022, sarà incrementata del cinquanta per cento portandola a 150 euro.
Le coperture passano da 345,2 milioni a 409,2 mln di euro per il 2023, da 457,9 milioni a 525,7 mln di euro per il 2024, da 473 milioni a 542,5 per il 2025.
Articolo 66
congedi parentali
È l’articolo 66 che va ad incidere sui congedi parentali – inizialmente riservando la nuova misura alle sole madri lavoratrici dipendenti – la possibilità di usufruire di periodo o di un complesso di periodi non superiori ad un mese e compresi entro il sesto anno di vita del bambino – ovvero entro il sesto anno dall’ingresso in famiglia del minore nel caso di adozione o affidamento – con un aumento della misura dell’indennità per congedo parentale dal trenta all’ottanta per cento.
L’elevamento non si applica per i casi in cui il periodo di congedo di maternità sia terminato entro il 31 dicembre 2022.
Un emendamento ha poi esteso la disciplina ad entrambi i genitori, in via alternativa.
Articolo 78
carta risparmio spesa
L’articolo 78 istituisce un fondo con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2023, destinato a sostenere l’acquisito di beni alimentari di prima necessità dei soggetti con un Isee non superiore a 15.000 euro.
I beneficiari potranno utilizzare queste risorse attraverso un sistema abilitante definito da un decreto del ministero dell’Agricoltura.
In particolare, il comma 2 dell’articolo 78 stabilisce che entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della norma il decreto stabilisca innanzitutto i criteri e le modalità di individuazione dei titolari del beneficio, tenendo conto dell’età dei cittadini, dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi e trasferimenti già ricevuti dallo Stato, della situazione economica del nucleo familiare, dei redditi conseguiti, nonché di eventuali ulteriori elementi atti a escludere soggetti non in stato di effettivo bisogno; dovranno poi essere definite le somme del benificio, le modalità e i limiti di utilizzo del fondo e di fruizione del beneficio, da erogare sulla base di procedure di competenza dei Comuni di residenza; e infine le modalità e le condizioni di accreditamento degli esercizi commerciali che aderiscono a Piani di contenimento dei costi dei generi alimentari di prima necessità.
Articolo 78-bis
reddito alimentare
Alla manovra si aggiunge l’articolo 78-bis, che istituisce, nello stato di previsione del ministero del Lavoro un Fondo, con una dotazione pari a 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni di euro a decorrere dal 2024, destinato a finanziare, nelle città metropolitane, la sperimentazione del reddito alimentare.
Si tratta di una misura per combattere lo spreco e la povertà.
Il beneficio è finalizzato all’erogazione ai soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione; nel caso di fragilità i pacchi potranno essere ricevuti a casa.
L’attuazione di questa norma è però tutta da scrivere: spetterà al ministero di via Flavia emanare entro 60 giorni un decreto che stabilisca la platea dei beneficiari, le forme di coinvolgimento dei soggetti del terzo settore e tutte le modalità di funzionamento di questo nuovo strumento.
FONTE: ilsole24ore