A Bologna arriva la “Tabooteca”
Vulve di pelouche, gender ed “educazione all’aborto” per bimbe
La Tabooteca è la prima biblioteca pensata per «supportare, giocando, percorsi educativi nell’ambito della sessualità».
Pelouche a forma di vulva per insegnare alle bambine dell’asilo «come sono fatte», libri pop-up per la scuola materna che raccontano di vagine e mestruazioni , giochi di ruolo per adolescenti a tema sessuale.
Anatomia, affettività, contraccezione, orientamento sessuale e l’immancabile, onnipresente identità di genere (tanto perché «la teoria gender non esiste, e non vogliamo indottrinare i bambini») raccontato a minori da pochi anni in su.
Il tutto finanziato dal Bando Pari opportunità della Regione Emilia Romagna.
La Tabooteca:
educazione sessuale per bimbi
lasciata alle transfemministe
Dietro alla Tabooteca si cela l’Associazione Orlando di cui fa parte il Coordinamento Elette, che (citiamo la dicitura sul sito) si occupa di «lettura aumentata per un safe space intersezionale e itinerante».
Che tradotto significa l’ennesimo lavaggio del cervello woke per bambini da tre anni in su, con i soldi del feudo Schlein-Bonaccini, ora solo Bonaccini.
Capofila del progetto è Elena Lolli (consigliera dell’Associazione Orlando), attivista transfemminista e autrice presso il sito Betty Books
Betty Books
Correva l’anno 2005, quando sul pianeta Italia una VIRGOrosa spinta del laboratorio di comunicazione SexyShock, partorì Betty&Books: “l’utopia del personale è politico prendeva così CORPO iniziando a divulgare un approccio alla sessualità libero e consapevole”.
Le nostre Betties cercano ancora di rinsaldare le fila della resistenza, unendo l’utero al dilettevole, con il coltello tra i denti e un dildo in mano surfando tra le infide trappole del vivere moderno al grido di: HASTA LA VIBRA SIEMPRE!
Ed è proprio di Elena Lolli un articolo su Betty&Books intitolato “SexToys. Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale“.
La donna clitoridea non ha da offrire all’uomo niente di essenziale, e non si aspetta niente di essenziale da lui.
Non soffre della dualità e non vuole diventare uno.
Non aspira al matriarcato che è una mitica epoca di donne vaginali glorificate.
La donna non è la grande-madre, la vagina del mondo, ma la piccola clitoride per la sua liberazione.
Ecco a chi è affidata l’educazione sessuale dei bimbi bolognesi.
Lavaggio del cervello woke
In una intervista di Repubblica dal titolo “L’educazione sessuale delle bambine con giochi, carte e libri: inaugurata a Bologna la prima Tabooteca in Italia” spiega:
«Sono anni che ci lavoriamo partendo dalla necessità di offrire strumenti per l’educazione sessuale ma ludici.
Per ostetriche, insegnanti, consultori, sessuologhe, psicologi».
L’obbiettivo? Parlare di aborto e gender ai bambini.
«Molti di questi oggetti vengono dalla Francia, dove l’educazione su questi temi è da tempo materia di insegnamento a scuola.
Da noi è ancora tabù, appunto, ma si tratta di parlare di aborto e persino di menopausa, di educare alla differenze e al consenso».
Ed ecco quindi, dalla Francia, il modello anatomico di clitoride e dell’apparato riproduttivo femminile, ma
«stiamo per esempio cercando strumenti educativo-ludici per i bambini maschi».
Il sogno, fa sapere
«sarebbe creare tabooteche in tutta Italia. A Bologna è facile, altrove magari un po’ meno».
FONTE: ilPrimatoNazionale