LA SOCIETA' SMART
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Pietro Ratto, “L’essenziale possibilità di delinquere”

È assolutamente essenziale che, in una società che si voglia dire veramente libera e composta da uomini e non da manichini, venga sempre mantenuta da chi governa la possibilità, per tutti i cittadini, di poter delinquere e infrangere le leggi.
Forse gli idioti che gestiscono il sistema non lo hanno capito. O forse, invece, lo hanno capito benissimo. E ad essere idioti, son tutti gli altri.
Fatto sta che è così. È assolutamente così.
Dopo aver perso il controllo su di noi, sul nostro corpo, sulle nostre passioni, sulle nostre reazioni, ora stiamo via via perdendo anche il controllo sui nostri mezzi. Le macchine circolano da sole, posteggiano da sole, frenano da sole. La casa è gestita da una mignotta elettronica, che di nome fa la declinazione al femminile del computer di “2001 Odissea nello Spazio”, e che ci accende le luci, ci spegne la caldaia, ci prepara il caffè, ascolta quel che diciamo al vicino e poi informa Google circa le prossime pubblicità da spedirci via mail.

Tutto ciò che ci circonda è “smart”, nel senso che ci assicura la comodità di non preoccuparci di parecchi dettagli a cui, invece, provvedono direttamente i nostri stessi aggeggi. Dettagli da poco, per carità.. Questioni che, banalmente, hanno a che fare con tutte le piccole scelte quotidiane che, finora, facevamo da soli. E a cui, adesso, pensano direttamente le mille cose che acquistiamo, credendo illusoriamente di possederle. E, proprio come diceva quel deficiente durante una pubblicità di non so più quale compagnia telefonica, la “libertà” che possiamo meritarci sta ormai consistendo, sempre più, nel “non dover scegliere”.

In nome di una criminale, liberticida “sicurezza”, in un mondo in cui le cose ci spiano e ci possiedono, esultiamo ebeti di fronte alle automobili che rispettano da sole i limiti di velocità, impedendoci di trasgredirli. Di fronte alle telecamere che scoraggiano qualsiasi illegalità, facendo leva sul deterrente del controllo a distanza. Alle transazioni di denaro e ai conti in banca sistematicamente “monitorati” da Equitalia, per impedir qualsiasi tentazione di evasione fiscale.
Noi esultiamo, sì. Diciamo: io mica ho niente da nascondere. Diciamo: è più sicuro. È più comodo..!
E il processo va avanti; e andrà avanti così. Le cose ci si scaraventeranno contro. Al prossimo giro i cruscotti delle nostre automobili ci stamperanno in faccia le multe ad ogni nostra infrazione. Poi, semplicemente, si arresteranno a ogni rosso. O si metteranno d’accordo tra loro, su chi di volta in volta abbia la precedenza all’incrocio… E noi saremo liberi! Liberi di chattare anche durante il viaggio. Di postare foto del cazzo mentre la macchina ci porta in ufficio, eccetera eccetera.
C’è solo un particolare. Un piccolissimo particolare.

Idioti come dei secchi vuoti, privi di memoria (perché a ricordare ci penserà già l’agenda elettronica), totalmente incapaci di ragionare (perché a ciò provvederà già il computer), derubati dell’imbarazzo angosciante del dover scegliere (perché le nostre macchine, ormai, lo faranno per noi), sprovvisti definitivamente di qualsiasi controllo sulle nostre pulsioni e di qualunque capacità di rispettar le regole (perché milioni di impedimenti elettronici avranno provveduto a prevenire a monte qualsiasi illegittimità), noi saremo definitivamente trasformati in oggetti. In quegli stupidi strumenti che, un tempo, eravamo noi a controllare.
E a quel punto, o il controllo elettronico su di noi saprà essere perfetto, assoluto, totalizzante, capace di determinare qualsiasi nostra azione e prevenir qualunque irregolarità, oppure, al primo baco nel sistema, ci scaglieremo addosso gli uni contro gli altri.
Sbranandoci ferocemente, senza pietà.
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Pietro Ratto, “L’essenziale possibilità di delinquere”

COMODITA’ E LIBERTA’

Questo pensiero riassume le motivazioni di chi sceglie di fare una vita più “scomoda” e soprattutto sceglie di “fare”.
Nel fare c’è Potere Personale, nell’imparare a fare c’è Conoscenza e Presenza.

Oggi tutto fa per noi, pensa per noi, decide per noi.
Questa ideologia risale agli anni settanta e nella mente degli scienziati di allora era un modo per liberare l’umanità dalla schiavitù del quotidiano e renderla libera di evolvere verso qualcosa di più elevato.
Non dover lavorare, guidare, costruire, avrebbe permesso agli individui di dedicare il proprio tempo a interagire, studiare, evolversi.
Non so se questa fosse da subito una bugia o se lo è diventata in seguito alla contaminazione del virus del profitto, ma di fatto che oggi non abbiamo più quel tempo.
Siamo totalmente dipendenti dal denaro che ci serve per acquistare anche ciò che potremmo fare da soli o in comunità. Per guadagnare quel denaro siamo costretti a dedicare tutto il nostro tempo disponibile al lavoro e alla ricerca di uno o più lavori.
Quelle comodità che abbiamo acquistato (non conquistato) in realtà ci hanno schiavizzato ancora di più perchè abbiamo perduto sia il Tempo che la Conoscenza e siamo tornati ad uno stadio evolutivo paragonabile a quello del neonato.

DESIDERI, BISOGNI, NECESSITA’

Abbiamo desideri e bisogni che in gran parte sono indotti dal marketing e dalla propaganda. Abbiamo necessità imposte da entità sovranazionali che non sentiamo nostre. Abbiamo il denaro come unico mezzo per soddisfare questa mole di necessità e bisogni.
L’insieme di questi fattori ci porta alla domanda: quante e quali sono davvero le scelte che possiamo compiere autonomamente ?
Qual’è il perimetro della nostra libertà individuale, naturale ?
Riflettere a fondo su questa domanda potrebbe aiutare molte persone a comprendere che la società moderna non aiuta gli individui ad esprimere se stessi, ma piuttosto li forza a rientrare in categorie progettate in modo che rispettino gli scopi ultimi di chi gestisce il denaro.

E.N.

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