Johnson&Johnson, risarcimenti
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Il colosso Johnson&Johnson
pagherà 9 miliardi di risarcimenti
per le cause contro il talco all’amianto.
A quando il risarcimento per i vaccini?

Il noto colosso farmaceutico Johnson&Johnson è pronto a versare risarcimenti per 9 miliardi di dollari negli Stati Uniti per chiudere tutte le cause mosse dai consumatori contro il talco per bambini considerato dannoso.

Il caso è esploso nel 2018
20 mamme hanno fatto causa alla J&J perché ritenuta responsabile dell’insorgere di cancro alle ovaie e del mesotelioma pleurico causati dall’utilizzo del talco prodotto dal colosso.
Durante la causa, le famiglie riuscirono a dimostrare che negli anni ’70 alcuni addetti alla produzione fecero notare la presenza di polvere di amianto nel ciclo di produzione, polvere che poi si depositava nello stesso talco messo in commercio.
I dirigenti dell’epoca, come testimoniato da numerosi documenti portati in tribunale, ignorarono l’allarme e mandarono ugualmente in commercio il prodotto.
In quella causa Johnson si accordò con le 20 famiglie, per un risarcimento complessivo di 2,5 miliardi di dollari.
Nel 2019 ritirò il prodotto dal mercato degli Stati Uniti e del Canada.
Nel frattempo la Johnson creò una società – Ltl Management – sulla quale ha versato tutte le passività derivanti dai risarcimenti.
Adesso, la Ltl Management è pronta a dichiarare fallimento per divenire la base di un trust, attraverso l’attivazione del Chapter 11.
Il trust servirà a pagare i 9 miliardi di risarcimenti per le cause che verranno intentate nei prossimi 25 anni contro Johnson.
I dirigenti del gigante della farmaceutica fanno sapere che la decisione non comporta una ammissione di colpevolezza,
mentre per il legale che rappresenta le centinaia di famiglie si tratta del

“più grande risarcimento per responsabilità civile da prodotto mai realizzato dopo una dichiarazione di fallimento”.

Questa notizia non può che
far accendere dei dubbi

Dubbi giganteschi sulla sicurezza degli intrugli chiamati “vaccini” che la stessa Johnson ha inoculato al mondo intero.
E poco importa che gli esperti, gli scienziati e le stesse case farmaceutiche abbiano garantito sulla loro sicurezza.
In primis numerosi ricercatori hanno già denunciato e dimostrato quanto possano essere cancerogeni i vaccini che ci hanno costretto ad iniettarci.
In secondo luogo, i vari insabbiamenti dei rapporti e dei colloqui intrapresi fra politici europei di alto profilo e i dirigenti di Pfizer e delle altre case farmaceutiche, bastano da soli per darci la certezza che qualcosa di losco e criminale è stato progettato e commesso sulla nostra pelle.
E se Johnson sta pagando per i danni commessi a partire dagli anni ’70,
danni commessi con coscienza dai suoi dirigenti che erano a conoscenza della presenza di amianto nel talco,
ci chiediamo quando e se pagheranno per i danni che hanno provocato coi loro intrugli “miracolosi”.

FONTE: Avanti.it

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