Stellantis
Pressione del governo Meloni su John Elkann:
investimenti in Italia o ingresso dello stato nel capitale
Italia: Stellantis, di cui John Elkann è presidente mostra scarso interesse ad investire nel Bel Paese.
Nelle scorse settimane è stata inaugurata una gigafactory a Douvrin, nella regione di Hauts-de-France, per la produzione di batterie per auto elettriche.
A regime entro il 2030 avrà una capacità di 40 GWh e 6.000 dipendenti.
Lo stabilimento è frutto di una joint-venture con Mercedes e Total.
L’investimento è costato 7 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi di sostegni pubblici.
Una struttura simile nascerà presto in Germania, nei pressi di Berlino.
Anche in questo caso, sarà opera di Stellantis.
Italia: Stellantis mostra scarso interesse
A partire dal 2026 dovrebbe nascere una gigafactory a Termoli (Molise) con capacità di 40 GWh e che impiegherà 2.000 dipendenti.
Solo che sui tempi di questa realizzazione non esistono grandi certezze.
Soprattutto, la società guidata da Carlo Tavares e di cui John Elkann è presidente sta mostrando scarso interesse ad investire nel Bel Paese.
Ed è così che il governo Meloni è andato su tutte le furie.
Per la serie “adesso, basta”, il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso, ha prospettato l’ingresso dello stato nel capitale di Stellantis attraverso Cassa depositi e prestiti.
La ragione?
Pare che lo sbilanciamento a favore della Francia sia dovuto al fatto che lo stato francese detenga la più alta quota di capitale dopo gli azionisti privati a capo delle case automobilistiche fusesi.
Con il 6,15% posseduto attraverso BPI France, la banca d’investimenti pubblica, Parigi ottiene non solo rispetto, ma anche investimenti.
Lo stato italiano non è presente nel capitale di Stellantis, se non attraverso una quota minima dell’1,13% in mano a Banca d’Italia.
Interrogato sul possibile ingresso dello stato italiano, John Elkann ha risposto che ciò avviene quando le aziende vanno male.
Invece, ha voluto precisare, Stellantis va bene.
Ingresso nel capitale Stellantis o ricerca di alternative?
C’è un’altra minaccia che potrebbe impensierire Stellantis.
La scorsa settimana, Palazzo Chigi ha ospitato il CEO di Tesla, Elon Musk.
I due hanno discusso di vari dossier, ma è evidente che al centro del colloquio vi sia stata la richiesta di Roma di aprire uno stabilimento automobilistico sul nostro territorio nazionale.
L’Italia è stata ad oggi praticamente solo Stellantis sul piano della produzione di auto.
Un eventuale cambiamento in tal senso avrebbe effetti dirompenti sia sull’opinione pubblica che sul potere politico dell’ex Fiat
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FONTE: Investire Oggi