Inps e Inail, saltano i vertici:
arrivano i commissari di governo
Blitz del governo, che ieri ha commissariato con un decreto legge l’Inps e l’Inail, rimuovendo così gli attuali vertici, in vista di nominarne di nuovi.
Salta quindi il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, l’economista messo alla guida dell’ente di previdenza pubblica nel 2019 dal governo Conte 1, su proposta dell’allora ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, del quale Tridico era stato consigliere con un ruolo da protagonista nel varo del Reddito di cittadinanza e del cosiddetto decreto Dignità.
È appena il caso di notare che il primo maggio il governo Meloni ha ridimensionato il Reddito, sostituito con l’Assegno di inclusione, e ha smontato il decreto Dignità, rimuovendo le rigide causali sui contratti a termine.
Ora viene rimosso anche il «padre» di queste leggi.
Nei prossimi giorni
verranno nominati i commissari straordinari di Inps e Inail
che dovranno gestire la transizione verso la nuova governance.
Proprio la riforma degli assetti di governo di Inps e Inail il motivo formale addotto dal governo per il commissariamento.
Oltre a Tridico decade il presidente dell’Inail, l’istituto di assicurazione sugli infortuni sul lavoro, Franco Bettoni.
Secondo la riforma contenuta nel provvedimento, vengono aboliti i vicepresidenti (le cariche sono ricoperte nell’Inps dall’ex parlamentare Pd Marialuisa Gnecchi e nell’Inail da Paolo Lazzara).
Nel comunicato di Palazzo Chigi si legge che il governo, su proposta della stessa Giorgia Meloni, oltre che dei ministri competenti, ha adottato un decreto legge con
«disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici».
Si modificano i poteri del presidente, «che propone la nomina del direttore generale (prima appannaggio del consiglio di amministrazione)».
Si cambia la disciplina dello stesso direttore, stabilendo che
«sia nominato dal consiglio di amministrazione» e «duri in carica 4 anni (in allineamento con gli altri organi, anziché 5)».
E, al fine di procedere agli «adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni sia nominato un commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione.
Tridico, raggiunto al telefono, commenta con profonda amarezza:
«È una decisione immotivata e incomprensibile.
Gli istituti si commissariano per inefficienza, per malaffare, per dissesto o per un cambio radicale della governance.
L’Inps ha chiuso l’ultimo bilancio con un attivo di due miliardi, nonostante l’ondata d’urto del Covid, durante la quale l’ente ha gestito prestazioni straordinarie per 60 miliardi di euro a 16 milioni di cittadini, in aggiunta ai 42 milioni di prestazioni ordinarie.
In 4 anni siamo uno dei pochi enti che ha assunto: oltre 12 mila persone. E per quanto riguarda il Pnrr abbiamo già realizzato il 75% dei progetti».
Secondo il presidente silurato, quindi, la decisione del centrodestra prende a pretesto una modifica «non radicale» della governance per portare a termine «un’operazione di pura aggressività politica verso un ente che ha avuto tra le migliori performance di tutta la pubblica amministrazione».
La reazione delle opposizioni
In realtà, come sa bene il presidente, il bersaglio del governo non era l’Inps ma Tridico stesso, emblema di una stagione, quella dell’egemonia del Movimento 5 Stelle, che il centrodestra vuole cancellare.
Dura la reazione del Pd.
Antonio Misiani dice:
«Il decreto legge è un marchingegno costruito solo per mettere le mani subito su Rai, Inps e Inail.
È una indecenza, una forzatura gravissima e senza precedenti che non può essere avallata in alcun modo».
Secondo gli accordi intercorsi nella maggioranza di governo, che già da tempo preparava il blitz, il commissario dell’Inps spetterà a Fratelli d’Italia mentre quello dell’Inail alla Lega.
Duro anche il commento dei 5 Stelle, Stefano Patuanelli dice:
«Una mera operazione di potere»
Resta da capire se verranno scelti dei commissari pro tempore, solo per gestire la fase, che dovrebbe essere breve, di predisposizione dei nuovi organismi di governo (in questo caso non è escluso che Bettoni possa rimanere ancora un po’ alla guida dell’Inail) o dei commissari che poi verranno trasformati in presidenti.
FONTE: Corriere Della Sera