Sfidando il sistema monetario occidentale, l’Unione Economica dell’Eurasia sta guidando il Sud Globale verso un nuovo sistema di pagamento comune, che bypassi il dollaro USA.
L’Unione Economica Eurasiatica (EAEU) sta accelerando la progettazione di un sistema di pagamento comune, di cui si discute da quasi un anno con i cinesi sotto la guida di Sergey Glazyev, ministro dell’EAEU responsabile dell’integrazione e della macroeconomia.
Attraverso il suo organo di regolamentazione, la Commissione economica eurasiatica (CEE), l’UEEA ha appena esteso una proposta molto seria ai Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che, cosa fondamentale, sono già in procinto di trasformarsi in BRICS+: una sorta di G20 del Sud globale.
Il sistema comprenderà un’unica carta di pagamento – in diretta concorrenza con Visa e Mastercard – che unirà la già esistente MIR russa, la UnionPay cinese, la RuPay indiana, la Elo brasiliana e altre.
Questo rappresenterà una sfida diretta al sistema monetario progettato (e imposto) dall’Occidente. E arriva sulla scia dei membri dei BRICS che già effettuano transazioni commerciali bilaterali in valute locali, aggirando il dollaro USA.
Questa unione EAEU-BRICS era in preparazione da tempo – e ora si muoverà anche verso la prefigurazione di un’ulteriore fusione geoeconomica con i Paesi membri della Shanghai Cooperation Organization (SCO).
La UEEA è stata istituita nel 2015 come unione doganale di Russia, Kazakistan e Bielorussia, a cui si sono aggiunti un anno dopo Armenia e Kirghizistan. Il Vietnam è già un partner di libero scambio dell’EAEU e anche l’Iran, membro della SCO di recente adesione, sta concludendo un accordo.
L’EAEU è progettata per attuare la libera circolazione di beni, servizi, capitali e lavoratori tra i Paesi membri. L’Ucraina sarebbe stata un membro dell’UEEA se non fosse stato per il colpo di Stato di Maidan del 2014, organizzato dall’amministrazione di Barack Obama.
Vladimir Kovalyov, consigliere del presidente della CEE, ha riassunto il tutto al quotidiano russo Izvestia. L’obiettivo è la creazione di un mercato finanziario comune e la priorità è lo sviluppo di uno “spazio di scambio” comune. “Abbiamo compiuto progressi sostanziali e ora il lavoro si concentra su settori come quello bancario, assicurativo e borsistico”.
Presto verrà istituito un nuovo organismo di regolamentazione per il sistema finanziario congiunto UEE-BRICS.
Nel frattempo, il commercio e la cooperazione economica tra la UEEA e i BRICS sono aumentati di 1,5 volte solo nella prima metà del 2022.
La quota dei BRICS nel fatturato totale del commercio estero della UEEA ha raggiunto il 30%, ha rivelato Kovalyov al BRICS International Business Forum tenutosi lunedì scorso a Mosca:
“È consigliabile combinare i potenziali delle istituzioni di sviluppo macrofinanziario dei BRICS e dell’EAEU, in particolare la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, la Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture (AIIB), così come le istituzioni di sviluppo nazionali. Ciò consentirà di ottenere un effetto sinergico e di garantire investimenti sincronizzati in infrastrutture sostenibili, produzione innovativa e fonti di energia rinnovabili”.
Ancora una volta vediamo la convergenza in atto non solo tra BRICS e EAEU, ma anche tra le istituzioni finanziarie profondamente coinvolte nei progetti delle Nuove Vie della Seta, o Belt and Road Initiative (BRI) a guida cinese.
Fermare l’era del saccheggio
Come se tutto ciò non fosse già abbastanza rivoluzionario, il Presidente russo Vladimir Putin sta alzando la posta in gioco chiedendo un nuovo sistema di pagamento internazionale basato su blockchain e valute digitali.
Il progetto di tale sistema è stato recentemente presentato al 1° Forum economico eurasiatico di Bishkek.
In occasione del forum, l’UEEA ha approvato una bozza di accordo sul collocamento e la circolazione transfrontaliera di titoli negli Stati membri e ha modificato i regolamenti tecnici.
Il prossimo grande passo è l’organizzazione dell’agenda di una riunione cruciale del Consiglio economico eurasiatico supremo, che si terrà il 14 dicembre a Mosca. Putin sarà presente, di persona. E non c’è niente che gli piacerebbe di più che fare un annuncio che cambi la partita.
Tutte queste mosse acquistano un’importanza ancora maggiore se collegate al rapido aumento degli scambi commerciali tra Russia, Cina, India e Iran: dalla spinta della Russia a costruire nuovi gasdotti che servano il mercato cinese, alla discussione tra Russia, Kazakistan e Uzbekistan su un’unione del gas sia per le forniture interne che per le esportazioni, soprattutto verso il principale cliente, la Cina.
Lentamente ma inesorabilmente, sta emergendo il quadro generale di un mondo irrimediabilmente fratturato, caratterizzato da un doppio sistema di commercio/circolazione: uno ruoterà attorno ai resti del sistema del dollaro, l’altro si sta costruendo attorno all’associazione di BRICS, EAEU e SCO.
Spingendoci ancora più in là, la recente e patetica metafora coniata da un pacchiano capo eurocrate: la “giungla” si sta staccando dal “giardino” con una certa violenza. Che la frattura persista, poiché un nuovo sistema di pagamento internazionale – e poi una nuova moneta – mirerà a fermare per sempre l’Era del Saccheggio, centrata sull’Occidente.
FONTE: The Cradle.co