Dmitry Medvedev aveva predetto una guerra civile per gli Stati Uniti e la formazione della “Repubblica popolare del Texas”.
“In un modo o nell’altro, l’America potrebbe affrontare una crisi costituzionale insolubile e precipitare per lungo tempo nell’abisso di un nuovo confronto civile, forse ancora più distruttivo. E il mondo occidentale tratterrà il respiro e guarderà con paura al caos americano. Tuttavia, questo è il loro problema“
ha scritto il politico nel suo canale Telegram.
Il 22 gennaio, Fox News ha riferito che la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ordinato la rimozione di una sezione di recinzione metallica lunga 48 chilometri sul confine tra Stati Uniti e Messico in Texas, installata per combattere l’afflusso di immigrati clandestini. La Guardia Nazionale del Texas ha bloccato l’accesso delle guardie di frontiera federali a un tratto (lungo circa 4 km) del confine con il Messico lungo il fiume Rio Grande.
La Guardia Nazionale texana mantiene tuttora il punto contro il governo federale, impedendo agli agenti federali l’accesso e continuando l’installazione delle barriere.
Il governatore del Texas ha fatto specifico riferimento alla legislazione degli Stati, che conservano la propria sovranità, pur facendo parte di una Federazione. Ha chiarito, inoltre, che il Presidente ha firmato “leggi illegali” e, pertanto, non ha più l’autorità legale verso gli Stati.
Vi è una escalation della tensione sulle politiche del controllo dei confini con il Messico.
In supporto del Governatore del Texas e della sua sfida al regime di Biden, quattordici stati—Arkansas, Florida, Iowa, Idaho, Nebraska, North Dakota, Ohio, Oklahoma, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Virginia, West Virginia, e Wyoming— mettono a disposizione personale e risorse per la sicurezza dei confini, e ben venticinque Stati hanno firmato un documento, la “Dichiarazione Costituzionale all’Autodifesa” in cui aderiscono alla linea del governatore del Texas in difesa dei confini statunitensi.
È chiaro quello che accade: la fine degli USA come corporation, per tornare alla Unione degli Stati.
Gli Stati Repubblicani, oltre a scrivere il documento in cui attestano anche la propria solidarietà al Texas, sono in preallerta: questo significa che sono pronti ad inviare i propri militari in supporto a quelli texani.
In appoggio alla Guardia Nazionale texana sono in continuo arrivo uomini e mezzi dagli altri Stati che sostengono la difesa dei confini statunitensi: circa diecimila paramilitari sono già operativi alle frontiere con il Messico. Anche i camionisti hanno aderito, ne sono arrivati circa settecentomila in Texas e altri se ne attendono, anche dal Canada.
Il Texas è indipendente economicamente, con il petrolio, il gas e le raffinerie, agricoltura fiorente, importanti infrastrutture, raffinerie, porti, bilancio statale in attivo. Esso, inoltre, ha un gran numero di cittadini armati, con il caratteristico carattere duro e deciso texano.
“Le dimostrazioni dei civili saranno pacifiche. Ne abbiamo abbastanza. Chiediamo all’amministrazione Biden il rispetto della legge e la messa in sicurezza dei confini.
Questo deve essere un movimento pacifico di cittadini americani, camionisti canadesi, agricoltori tedeschi e olandesi… Questo è un movimento che va ben oltre gli Stati Uniti, le persone sono stanche della prepotenza dei loro governi. E noi stiamo respingendo i governi. Questo è il momento X“, afferma uno dei tanti cittadini texani in prima linea per difendere il territorio.
Il governatore texano fa bene a chiudere i confini, considerati i rapporti dei servizi di sicurezza che hanno rilevato infiltrazioni di criminali.
La Corte Suprema ha votato, a maggioranza, solo l’autorizzazione alle forze dell’ordine federale di far rimuovere il filo spinato posto lungo lo Shelby Park e Rio Grande, quarantasette acri nel sito di Eagle Pass. Tale sentenza non impedisce di costruire barriere, statuisce, bensì, soltanto che tribunali di grado inferiore non possono impedire ad organi federali di smantellarle. Il Governatore Abbott può, pertanto, proseguire con la costruzione di barriere e con l’arresto degli immigrati clandestini.
Per quale motivo tutti coloro che appartengono ad un partito di sinistra, o definito tale, come i Dem statunitensi, non vogliono controlli alle frontiere? Perché favoriscono l’immigrazione illegale, che mette a repentaglio la vita di povere persone strappate alla loro terra?
Il Piano Kalergi non è solo per l’Europa
Richard Nikolas di Coundenhove Kalergi, scrisse nel 1925 “Idealismo pratico”:
“Gli europei del futuro saranno di razza mista, composta da asiatici, neri ed europei”.
Kalergi fu finanziato dal Barone Louis Nathaniel de Rotschild e fu lui a concepire gli Stati Uniti d’Europa.
La sua previsione è la completa sparizione delle singole nazioni, sostituite da Unioni Territoriali Continentali, dominate dall’alta finanza.
A questo sarebbe servito il grande reset mondiale.
Per coloro che ritengono che il Piano Kalergi sia una esagerazione dei soliti “complottisti”, leggiamo cosa vi era scritto nel sito Ufficiale dell’ONU il 25 marzo 2019:
“Migrazione sostitutiva: è una soluzione per il declino e l’invecchiamento delle popolazioni?
Le proiezioni delle Nazioni Unite indicano che nei prossimi 50 anni, le popolazioni di quasi tutti i paesi europei e giapponesi dovranno affrontare il declino della popolazione e l’invecchiamento della popolazione. Le nuove sfide del declino e dell’invecchiamento della popolazione richiederanno una revisione completa di molte politiche e programmi consolidati, compresi quelli relativi alla migrazione internazionale.
Concentrandosi su questi due trend di popolazione critici e sorprendenti, il rapporto considera la migrazione sostitutiva per otto paesi a bassa fertilità (Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Federazione Russa, Regno Unito e Stati Uniti) e due regioni (Europa e Unione europea). La migrazione sostitutiva si riferisce alla migrazione internazionale che un paese avrebbe bisogno per compensare il declino della popolazione e l’invecchiamento della popolazione a causa della bassa fertilità e dei tassi di mortalità.“
La pagina è stata ovviamente rimossa dal sito ufficiale, ma è stata salvata da vari studiosi. (Credit: Dario Sardella).
La Russia ha avviato un programma di incentivi per le famiglie, volto alla inversione del trend negativo della natalità, rendendo, al contempo, più restrittivo l’accesso all’aborto.
L’Europa e gli USA non sono ancora riuscite ad invertire tale trend, anche se, negli Stati a guida Repubblicana della federazione statunitense, si è cominciato a smantellare il piano della Project Parenthood, che incoraggiava pratiche abortive, senza fornire soluzioni alternative, anche a quelle donne che avevano superato il terzo mese di gravidanza.
Il deep state incoraggia l’immigrazione illegale
L’infiltrazione criminale che consegue ad una immigrazione incontrollata ed illegale, porta ad una diminuzione della sicurezza nelle città ove si riversano questi soggetti clandestini. Aggiungiamo che, in tutti gli Stati globalisti, le forze dell’ordine sono state depauperate di una serie di mezzi ed azioni volte a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza e sono state reindirizzate a usare, invece, ogni mezzo repressivo per contrastare le manifestazioni dei cittadini, volte a reclamare i propri diritti ed organizzate in modo pacifico. In questi anni, ci siamo dovuti abituare a vedere manganelli usati contro cittadini inermi e criminali liberi di portare avanti i propri “affari”.
In realtà, non tutti gli Stati si sono adeguati: il Texas e altri stati confederati degli Stati Uniti a guida repubblicana stanno andando in netta controtendenza. Essi portano avanti quello che è il programma del Presidente Trump: “Make America Great Again”.
Il piano Kalergi sta fallendo laddove vi sono Stati governati da politici che rappresentano gli interessi dei propri cittadini.
I globalisti bollano il nazionalismo come se fosse il male dei mali. Il nazionalismo, nel difendere le caratteristiche proprie della nazione, dunque il proprio popolo, la storia, le tradizioni culturali, difende l’identità, la propria identità.
Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura è come un albero senza radici.(Marcus Garvey)
Fonte: Radio28tv
Inter
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