Il concetto di “Green Pass” esiste dal 19 maggio 2017, quando fu emanato il Decreto Lorenzin – poi trasformato in Legge.
Senza non una, ma dieci vaccinazioni, non era consentito l’ingresso dei bambini in fascia 0-6 a nidi e materne.
Se non esibivi un “regolare” certificato vaccinale, tuo figlio veniva ESPULSO da un giorno all’altro dai luoghi di socialità e apprendimento frequentati fino al giorno prima. Dai suoi amici. Dalle sue maestre.
La campagna mediatica fu ferocemente identica a quella che tutti gli italiani avrebbero vissuto tre anni dopo con lo psicovirus. Solo che all’epoca si trattava del “morbillo”.
Chi non abboccava alla narrativa isterica, e decideva di scegliere in autonomia, subiva uno stigma IDENTICO, quando non peggiore (trattandosi dei propri figli), a quello subito dai renitenti dei due anni di isteria pandemica.
Il “Green Pass” esiste da allora.
Quello – lo sapevamo – era solo l’inizio, la prova generale. E ha funzionato maledettamente bene.
Per cui torno a ribadire che la abrogazione dell’orrore Lorenzin non è un problema “secondario” e che non ci sono “questioni più urgenti”. L’urgenza è unica, ossia l’ingerenza del Potere in ogni aspetto della vita privata della popolazione, finanche nei recessi più segreti e riservati della propria sfera subliminale. Abrogare l’orrore Lorenzin è un segnale DOVEROSO di buona fede e di reale affrancamento dalle logiche psicotiche del Potere.
Senza se e senza ma.
Fonte: Weltanschauung Italia