Acqua marina, caffeina, lattine:
il MIT ha la ricetta dell’idrogeno on-demand
Nel laboratorio del MIT l’acqua marina è appena diventata una preziosa risorsa energetica.
Con un po’ di ingegno, alcune lattine riciclate e una spruzzata di caffeina, gli scienziati hanno appena aperto le porte a un “cocktail” energetico che può diventare carburante, idrogeno on-demand.
Chi l’avrebbe mai detto che la prossima rivoluzione energetica sarebbe nata da un cocktail di acqua salata, alluminio riciclato e un pizzico di caffeina?
Eppure, è esattamente quello che sta succedendo nei laboratori del MIT.
Gli scienziati hanno appena pubblicato uno studio su Cell Reports Physical Science che fa sembrare l’alchimia un gioco da ragazzi.
Qui il link dello studio pubblicato il 25 luglio 2024 dal titolo “Miglioramento del recupero dei metalli di attivazione per la generazione accelerata di idrogeno dall’alluminio e dall’acqua di mare“
Il segreto? È tutto nella chimica.
Ed è semplice, anche. Almeno sulla carta.
Prendete dell’alluminio puro dalle vostre lattine di soda, immergetelo in acqua marina filtrata, aggiungete un tocco di caffeina e voilà: avete appena creato idrogeno pulito.
Eh? Dov’è il trucco?
Idrogeno on-demand
L’ingrediente segreto
Prima di gettare le vostre lattine in mare sperando di alimentare la vostra barca, c’è da considerare un passaggio cruciale.
Gli ingegneri del MIT hanno trattato l’alluminio con una lega di gallio-indio, due metalli rari che fanno miracoli.
Questa lega agisce come una sorta di “attivatore”, eliminando lo strato di ossido che normalmente impedisce all’alluminio di reagire con l’acqua marina.
E la caffeina?
Aggiungendo una piccola quantità di imidazolo, un componente della caffeina, la reazione si accelera in modo spettacolare.
Si passa da due ore a cinque minuti per produrre idrogeno.
Idrogeno on-demand
L’idrogeno è notoriamente difficile da immagazzinare, essendo altamente infiammabile.
Il bello di questo sistema è proprio che produce idrogeno on-demand, eliminando la necessità di stoccaggio pericoloso.
Trasformare rifiuti in energia pulita, usare (non sfruttare, sottolineo) risorse abbondanti come l’acqua marina, e farlo in modo sostenibile: è il sogno di ogni ambientalista che diventa realtà.
Con un po’ di ingegno, alcune lattine usate e un tocco di caffeina, al MIT stanno aprendo la strada a un futuro in cui l’energia pulita potrebbe essere letteralmente a portata di mano.
FONTE: FuturoProssimo
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