“EMERGENZA? NO, IGNORANZA DI CERTI SITI TERRORISTI”
Nel mese di luglio un’altra “emergenza” ha scosso la nostra quotidianità: il caldo estremo ed infernale. Però, tra grafici del mediterraneo tinti di un rosso tendente quasi al nero e titoloni da “ecoansia”, alla fine Caronte, così lo avevano chiamato il caldo estivo, non ha avuto quell’effetto che si auspicava.
Sì, perché nella gran parte delle città italiane le temperature sono crollate, a discapito dei vari allarmismi, ai quali è subito seguita una pioggia di accuse con sopra il bollino del cambiamento climatico. La colpa del caldo? L’uomo con i suoi vizi e piaceri, come guidare l’auto o mangiare la carne. Motivo per cui tra i più si è incominciato a parlare di transizione green.
Ma, dopo una fase estiva, il bel paese ha goduto di un inizio agosto non così tremendo in termini di caldo. E l’emergenza pare sparire in uno schiocco di dita. Un abbaglio dei fanatici del climatechange? Alla fine è riuscita più di qualche città italiana a raggiungere i temibili 42/45 gradi previsti?
“Se il clima diventa dogma allora la scienza è finita. Il pianeta non si salva penalizzando l’uomo”
Le voci su emergenza climatica e surriscaldamento globale sono discordanti. E ad essere contrapposte sono le teorie degli stessi esperti di clima e ambientalismo. Tra le opinioni controcorrente troviamo anche quella del colonnello Mario Giuliacci, che più volte non ha nascosto di trovare esagerati certi allarmismi entrati ormai a far parte dei media e della quotidianità. Nell’intervista rilasciata a La Verità ha quindi precisato i suoi punti di vista tecnici, mostrando anche scetticismo nei confronti degli attivisti verdi.
Meteorologo, per anni responsabile del centro meteo di Linate, e colonnello dell’Aeronautica Militare. Mario Giuliacci per gli italiani è conosciuto anche con l’appellativo del signor ‘buonasera’ o di ‘biro biro’, e da sempre è entrato nelle case delle famiglie suscitando simpatia e mostrando la sua professionalità. A La Verità non si è risparmiato, usando parole dure nei confronti dell’eco-ansia e degli ambientalisti, parlando nel primo caso di uno stato d’animo “frutto dell’ignoranza“, e nel secondo caso di oppositori ad ogni misura contro il riscaldamento globale, sostenendo che “non si può salvare l’ambiente penalizzando l’uomo”. Il tema secondo Giuliacci è anche occasione di ribadire un assunto particolarmente caro al mondo scientifico: “se le previsioni del tempo diventano dogma allora la scienza è finita”.
“LA POPOLAZIONE AVVERTE IL RISCHIO ECOLOGICO MA NON SA TRADURLO”
Giuliacci si è mostrato risentito per la mancanza di approfondimento dell’ecologia nelle scuole italiane, a differenza di altri paesi europei. “Arrivano in piazza a protestare e non sanno nulla. Egualmente la popolazione avverte il tema del rischio ecologico, ma non sa tradurlo”.
Inoltre è stato anche particolarmente critico verso i verdi, avanzando il dubbio che la loro lotta non sia veramente a favore di un’attenuazione del problema climatico, definendoli perfino ‘nemici dell’ambiente‘.
“Non si fanno gli invasi perché i cosiddetti verdi si oppongono. Non si sistemano i fiumi perché se no si disturbano i nidi degli uccelli. Non aver fatto le casse di espansione in Romagna ha provocato un disastro che si poteva evitare. Questi non hanno capito che i fenomeni atmosferici diventeranno sempre più violenti e noi dobbiamo governarli. Ormai abbiano venti che soffiano a oltre cento chilometri all’ora. È come se su un muro di un metro quadrato si scaricasse ogni secondo un maglio da dieci quintali. È ovvio che poi gli alberi a Milano volano via. Ci dobbiamo attrezzare. Lo stesso vale per l’energia: insistono sulle rinnovabili e non si rendono conto che non si va da nessuna parte così”.
Non ha mancato poi di esprimersi anche sugli ‘imbrattatori seriali’ di musei e opere artistiche. Chi si comporta in questo modo facendo credere di voler sensibilizzare sull’emergenza climatica, a detta del colonnello, ha una ‘mentalità distorta‘ e non fa altro che pura ‘strumentalizzazione‘.
LA TEMPERATURA HA UN ANDAMENTO CICLICO
Mario Giuliacci si inserisce poi tra il novero degli scienziati che parla di andamento ciclico della temperatura, tra l’altro testimoniato anche da scritti del passato che ne danno conferma, di cui non si capisce perchè ne venga smentita puntualmente l’esistenza dagli allarmisti di turno. Ciò che però il colonnello ha voluto puntualizzare è la necessità, a fronte di questi periodi di surriscaldamento del pianeta, di evitare ‘un punto di non ritorno‘, intervenendo in maniera mirata.
Ma quali potrebbero essere questi interventi? Anche su questo aspetto Giuliacci si è mostrato molto chiaro: “puntare al nucleare e liberarci della dipendenza dal fossile. Negli anni Sessanta avevamo una concentrazione di CO2 pari a 360 parti per milione, ora siamo a 420: tutto effetto dell’uso di combustibili fossili e carbone. Con questo ritmo arriveremo al “peak oil” nel 2040. Per rallentare c’è un solo freno: il nucleare. Quello di quarta generazione è sicurissimo e consente di fare centrali molto piccole che servono le città in maniera modulare e con pochissime scorie. La via maestra è la fusione nucleare. È probabile che in una quarantina di anni sarà disponibile: avremo energia illimitata e democratica.”
E poi: “Chi predica l’idrogeno non sa che ha lo stesso problema della fusione nucleare: consuma più di quello che produce. Nel frattempo potremmo bruciare i rifiuti nei termovalorizzatori, che i verdi bloccano, invece di fare ricchi i Paesi del Nord con la nostra immondizia. Quando dico che un certo ambientalismo è peggio dell’effetto serra mi riferisco a questo: è tutta questione d’ignoranza.“
Fonti: Radio Radio TV/ Sussidiario.net