Gimbe
Se ti piace l'articolo, condividilo

Sanità, il Sud Italia ha perso 690 milioni di euro nel 2020 a causa di chi si è fatto curare al Nord

Il nuovo rapporto Gimbe sulla mobilità o migrazione sanitaria fa riferimento a dati del 2020.

Le Regioni con il saldo più alto, cioè più soldi guadagnati da persone che hanno cambiato Regione per avere delle prestazioni sanitarie, sono tutte nel Nord Italia. Al Sud persi 691,6 milioni di euro.

Nonostante il Covid-19 che limitava gli spostamenti, nel 2020 le Regioni del Sud Italia hanno perso oltre 690 milioni di euro da persone che sono andate in un’altra Regione per ricevere un servizio sanitario, nel 2020.

A rivelarlo è un nuovo rapporto della fondazione Gimbe sulla mobilità sanitaria interregionale.

Il rapporto ha considerato sette tipi di prestazioni sanitarie:

ricoveri ordinari e in day hospital (che hanno attirato il 69,6% della spesa),

specialistica ambulatoriale (16,2%)

somministrazione diretta di farmaci (9,3% della spesa), ma anche farmaceutica, medicina generale, cure termali, trasporti con ambulanza ed elisoccorso.

Tutte le Regioni hanno in parte guadagnato – cioè hanno ricevuto soldi da cittadini provenienti da altre zone d’Italia – e in parte perso denaro a causa della mobilità.

Gimbe ha messo in ordine i dati, mostrano che a pagare il prezzo più alto sono state le Regioni meridionali.

La mobilità sanitaria, ha detto il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, “è un fenomeno dalle enormi implicazioni sanitarie, sociali etiche ed economiche, che riflette le grandi diseguaglianze nell’offerta di servizi sanitari tra le varie Regioni e, soprattutto, tra il Nord e il Sud del Paese”.

La classifica delle Regioni che hanno perso più soldi nel 2020 per la mobilità sanitaria

Per quanto riguarda il saldo, cioè la differenza tra i soldi ottenuti da cittadini di altre Regioni e quelli persi perché i propri residenti sono andati altrove, in cima alla classifica ci sono tre Regioni del Nord:

Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto raccolgono il 94,1% del saldo attivo.

Al contrario, il saldo negativo è concentrato nelle Regioni sul Centro-Sud:

l’83,4% del saldo passivo si concentra in Campania, Lazio, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Basilicata.

Per le Regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) la somma dei saldi dà una perdita di 691,6 milioni di euro.

Nel dato non è considerata la Calabria, che nel 2020 ha perso circa 250 milioni di euro, perché come spiega il rapporto “questa somma sarà compensata a partire dal 2026”.

Sia a causa dell’esclusione della Calabria, sia per la pandemia che ha limitato gli spostamenti, il valore complessivo della mobilità sanitaria è di 3,3 miliardi di euro per il 2020. Un dato più basso rispetto agli anni precedenti.

Sempre guardando ai dati generali si può osservare che più della metà dei soldi per ricoveri e prestazioni specialistiche sono andati alla sanità privata (1,42 miliardi di euro, il 52,6% del totale) e non alla sanità pubblica (1,27 miliardi di euro, il 47,4% del totale).

Il costo complessivo della mobilità sanitaria, comunque, per Cartabellotta “è impossibile da stimare” perché dovrebbe includere anche “sia i costi sostenuti da pazienti e familiari per gli spostamenti, sia i costi indiretti (assenze dal lavoro di familiari, permessi retribuiti)”.

Anche guardando solo alle Regioni che attirano di più, senza tenere conto delle perdite e quindi del saldo complessivo, in cima alla classifica ci sono:

la Lombardia (con 20,2% delle entrate complessive), Emilia-Romagna (16,5%) e Veneto (12,7%).

Seguono poi Lazio (8,4%), Piemonte (6,9%) e Toscana (5,4%).

Rapporto Gimbe

Le Regioni che hanno un più alto ‘indice di fuga’, invece, sono divise tra Nord e Sud:

in testa ci sono Lazio (13,8% delle perdite totali), Lombardia (10,9%) e Campania (10,2%).

Il motivo è che c’è la “cosiddetta mobilità di prossimità, ovvero lo spostamento tra Regioni vicine con elevata qualità dei servizi sanitari, secondo specifiche preferenze dei cittadini”.

Infine, si può mettere il saldo di ciascuna Regione in relazione al numero dei suoi cittadini.

In questo modo emerge una classifica che vede in testa il Molise, con un saldo positivo di 116 euro per abitante, e all’ultimo posto la Basilicata con 115 euro di saldo negativo per ogni abitante.

Fonte: fanpage

Gimbe