Opa Rothschild
L’imprenditore italiano Giammaria Giuliani
parteciperà al delisting della banca d’affari
L’erede dell’azienda farmaceutica Giammaria Giuliani avrà una partecipazione del 5%.
C’è anche un po’ d’Italia nell’opa dei Rothschild sulla banca di famiglia. Giammaria Giuliani, comproprietario dell’omonimo gruppo farmaceutico, parteciperà infatti all’offerta finalizzata al delisting di Rothschild & Co dalla borsa di Parigi.
Se l’operazione andrà in porto, Giuliani deterrà una quota del 5% nello storico istituto, pacchetto azionario che si è impegnato a mantenere per almeno otto anni.
Gli altri investitori nell’opa
Giuliani è uno dei quattro investitori industriali che la famiglia Rothschild ha deciso di coinvolgere nell’opa sulla banca, per ridurre l’esborso ed evitare un eccessivo ricorso alla leva.
Altre tre famiglie imprenditoriali europee hanno aderito al progetto: i Peugeot, i Dassault e i fratelli Wertheimer, proprietari di Chanel e del family office Mousse Partners.
Nel complesso, in esito all’opa, questi azionisti deterranno il 20% della banca, mentre alla holding dei Rothschild Concordia spetterà circa il 60% del capitale.
Il restante 20% delle azioni andrà ad altri rami della famiglia Rothschild.
È comunque previsto un finanziamento per la scalata che sarà fornito da Natixis e da un altro istituto di credito.
La struttura dell’operazione
Concordia ha proposto un prezzo di 48 euro, che contempla un premio del 34% sulla quotazione media del titolo negli ultimi quattro mesi e del 15% sul massimo storico toccato a gennaio 2022.
L’offerta comprende un dividendo ordinario di 1,4 euro e uno straordinario di 8 euro.
La holding dei Rothschild intende finalizzare la struttura dell’opa entro giugno di quest’anno e avviare l’offerta in agosto.
L’addio alla borsa di Parigi dopo 185 anni è stato così giustificato da Concordia.
La holding guidata da Alexandre de Rothschild, ha precisato
«Nessuna delle attività del gruppo ha bisogno di accedere a capitali dai mercati azionari pubblici»
«Ciascuna attività è poi valutata meglio sulla base della performance a lungo termine piuttosto che sugli utili breve termine».
FONTE: MilanoFinanza