Anche il Ghana si sgancia
dal dominio del dollaro:
pagherà le importazioni in oro
Il Ghana è in trattative con la Emirates National Oil Co. (ENOC) – la compagnia petrolifera di Dubai – per acquistare greggio in oro invece che in dollari americani.
Il governo ghanese ha raggiunto un accordo provvisorio con l’azienda emiratina, come ha affermato il consigliere economico del vicepresidente Mahamudu Bawumia, Kabiru Mahama.
«Siamo aperti a qualsiasi compagnia petrolifera internazionale che sia interessata»
«A partire dal prossimo ottobre, tutto il nostro fabbisogno di prodotti petroliferi verrebbe scambiato con l’oro».
Il Ghana produce petrolio grezzo, ma da quando la sua unica raffineria è stata chiusa per un’esplosione nel 2017 si affida alle importazioni di prodotti petroliferi raffinati.
La decisione di scambiare il carburante con l’oro è volta a contrastare il deprezzamento della valuta locale, il cedi – che è crollato del 57% quest’anno – e la conseguente inflazione, ma anche la crescente scarsità di riserve di valuta estera della nazione.
Il Ghana spende circa 10 miliardi di dollari all’anno per le importazioni, di cui il 48% viene speso per l’acquisto di carburante. Secondo il governo dello Stato africano, acquistare greggio raffinato in oro lo aiuterà a ricostruire le riserve internazionali lorde.
La mossa serve anche a contrastare la domanda di dollari da parte degli importatori di petrolio che sta indebolendo il cedi e aumentando il costo della vita.
A tal fine, poche settimane fa, il Ghana – secondo produttore di oro in Africa – ha ordinato alle grandi compagnie minerarie di vendere il 20% del metallo che raffinano alla banca centrale dal primo gennaio con lo scopo di aumentare riserve di lingotti da utilizzare per importare carburante e ridurre la domanda di dollari.
L’azione del Ghana rappresenta un ulteriore piccolo tassello nel più grande mosaico internazionale della cosiddetta de-dollarizzazione: la sostituzione del dollaro come moneta di scambio con divise alternative o con l’oro, infatti, mina l’egemonia globale del biglietto verde, contribuendo allo sfaldamento dell’equilibrio unipolare.
Resta quindi da capire quale sarà la reazione di Washington alla recente iniziativa del governo ghanese.
FONTE: lindipendente.online