Gettare la spazzatura
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una società complessa

Oggi viviamo in una società complessa: infrastrutture intricatissime, reti digitali e supercomputer, il lavoro sempre più diversificato e atomizzato.
Ma siamo sicuri che sia proprio necessario ?
La riflessione nasce dal fatto che le culture native che noi occidentali moderni consideriamo primitive e povere sembrano essere anche serene e sagge. Mentre noi andiamo alla ricerca di un progresso che sta al di fuori di noi stessi, un progresso che ci porta una vita sempre più comoda, una bulimia di beni da consumare, queste genti fanno ciò che fanno da millenni e concentrano i loro sforzi nella ricerca di un equilibrio con ciò che li circonda.
Forse è giunto il momento di gettare la spazzatura.

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La semplicità e la rinuncia

Prendersi cura della propria famiglia è uno scambio reciproco di energia, di apprendimento, di amore. Produrre il proprio cibo è una via di meditazione sulla meraviglia del Mondo. Avere tempo per non fare nulla consente di svuotare la mente dai rifiuti e dall’inutile.
Il prezzo da pagare è la rinuncia a tanti desideri, a tante comodità, a tanti sogni. Ma siamo sicuri che quei desideri, quei modelli a cui miriamo, quella comodità siano davvero essenziali per la nostra Vita, che emergano davvero dal nostro Sè profondo di esseri senzienti ?

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La catena di montaggio

I neonati sono un modello perfetto di ciò che siamo davvero: hanno solo esigenze vitali e sono incantati dal Mondo così com’è in ogni suo minimo dettaglio. Mentre procediamo lungo la catena di montaggio veniamo stampati, verniciati e implementati con una serie pazzesca di accessori e impianti che ci rendono omologati e anonimi soffocando anzichè sviluppando quella fiamma originaria che ci rende unici e irripetibili.
Al termine del processo noi siamo solo più un tassello di una categoria, un catalogo di ruoli, di desideri, di pensieri preconfezionati.

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Gettare la spazzatura

In un bellissimo film che si intitola “la forza del campione” c’è una scena topica in cui il coach (che è in realtà un Maestro di Vita) dice al ragazzo di gettare la spazzatura per ottenere una percezione estremamente profonda e densa di ogni istante della propria vita. In questa scena si sintetizza alla perfezione il percorso da fare: ripulire il proprio “spazio sacro” da strati e strati di spazzatura che hanno lo scopo di soffocare la nostra vera essenza e i veri scopi per cui esistiamo.

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Analogie e convergenze

Nella tradizione Zen si parla di pulire lo specchio e in tutte le scuole iniziatiche tradizionali vi sono analogie simili che convergono in un concetto unico: riscoprire l’essenza profonda che abita questo nostro corpo e accogliere i suoi scopi ultimi.
Questo si può fare per gradi, cominciando a mettere in discussione dapprima gli aspetti più eclatanti della società moderna come la gestione meccanicistica del tempo, l’illusoria necessità di stare sempre fuori da noi, la smania di affermarsi nella comunità umana.
Passo dopo passo si comprende che ognuna di queste rinunce porta con sè un dono, pulisce un pò lo specchio. Ogni rinuncia è un sacchetto di spazzatura che se ne va nel bidone.

Inaccessibili

Questo cammino ci rende progressivamente inaccessibili, per dirla con le parole di Don Juan, al Sistema. Questo risveglio si sta verificando con numeri sempre più importanti, quasi come un contagio positivo, ed è per questo che il Sistema sta correndo all’impazzata per chiudere ogni possibilità di rinuncia volontaria, trasformando tutte le scelte in obblighi o in strade senza uscita.
Tuttavia se i numeri continueranno a salire al ritmo attuale ogni sforzo per obbligare l’umanità a restare nella catena di montaggio sarà inutile. Quando gli esseri umani si trasformeranno in acqua, vento, fuoco, terra, sarà impossibile trattenerli nella realtà artificiale del mondo moderno e questi rifonderanno una nuova società che ben lungi dall’essere primitiva avrà nuovamente l’Essere e il suo sviluppo come fulcro del meccanismo.

Silhouette of the meditaion man on the mountain. Leadership Concept

Fonti e approfondimento

101 storie zen, testo curato da Nyogen Senzaki e Paul Reps
La forza del campione (Peaceful Warrior) film del 2006 diretto da Victor Salva, tratto dal best seller autobiografico “La via del guerriero di pace” dello scrittore statunitense Dan Millman.
A scuola dallo stregone, libro di Carlos Castaneda
Incontri con uomini straordinari, libro di Georges I. Gurdjieff
Il potere di adesso, libro di Ekhart Tolle

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