Geoffrey Hinton
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Geoffrey Hinton
Il padrino dell’IA lascia Google
e lancia l’allarme:
“Ci sono pericoli

Geoffrey Hinton, 75 anni, pioniere e padrino dell’intelligenza artificiale, ha lasciato Google nella giornata di lunedì.

Motivo?

In un tweet ha svelato:

“Me ne sono andato per poter parlare dei suoi pericoli”

Secondo lo scienziato, le grandi aziende tecnologiche stanno troppo sottovalutando i pericoli legati allo sviluppo dell’IA.
Secondo i più ottimisti, i nuovi sistemi di intelligenza artificiale potrebbero rappresentare una svolta epocale quanto la diffusione di internet, negli anni ’90, e contribuire a migliorare significativamente la qualità di vita dell’uomo grazie alla ricerca medica, ad esempio.

Geoffrey Hinton ed altri critici
non la pensano così

Secondo loro, dietro questa patina di progresso, si nascondono pericoli e insidie di varia natura, spesso sottostimati: dalla disinformazione, ai posti di lavoro che verranno a mancare, fino a scenari apocalittici che sembrano essere usciti da un romanzo distopico.
Cosa potrebbe fare un’intelligenza artificiale se, un giorno, fosse in grado di pensare da sola?
E chi lo dice che può essere impiegata solo per scopi ritenuti benefici?

In una lunga intervista rilasciata al New York Times, Hinton spiega:

“È difficile vedere come puoi impedire ai cattivi attori di usarlo per cose cattive”

Hinton, e come lui altri scienziati, temono che le versioni future dell’IA possano rappresentare un pericolo per l’umanità intera perché, spiega al New York Times, possono adottare comportamenti inaspettati e inattesi dalle enormi quantità di dati che analizzano.
E se un giorno non riuscissimo più a controllare i comportamenti di un’invenzione che l’uomo ha creato?
E se, un giorno, l’IA capisse che l’uomo può rappresentare una minaccia perché è in grado di “spegnere il bottone” della stessa?

“L’idea che l’IA possa effettivamente diventare più intelligente delle persone, alcuni ci credevano in questo”
“Ma la maggior parte delle persone pensava che fosse una cosa lontana.
E io stesso l’ho pensato.
Pensavo che mancassero dai 30 ai 50 anni o anche di più.
Ovviamente non lo penso più, ora“.

In pochissimi anni, infatti, lo sviluppo dell’IA ha fatto passi da gigante e ora le aziende Big Tech – come Google e Microsoft – sono lanciate in una competizione che, tuttavia, nasconde molte insidie.
Da qui le dimissioni di Geoffrey Hinton.

“Rischi per l’umanità”

Il timore di molti è che l’intelligenza artificiale non sia più a servizio dell’uomo ma possa anzi sovrastarlo.
Diventare padrona.

Dopo la presentazione, lo scorso marzo, del nuovo software di intelligenza artificiale ChatGPT, più di 1000 ricercatori e scienziati hanno firmato una lettera aperta, ricorda il Nyt, chiedendo una moratoria di sei mesi sullo sviluppo di nuovi sistemi di intelligenza artificiale che rappresenterebbero, secondo i firmatari dell’appello, “profondi rischi per la società e l’umanità”.
Nello stesso periodo, l’allarme è stato lanciato anche da ex membri della prestigiosa Association for the Advancement of Artificial Intelligence: tra questi c’è anche Eric Horvitz, direttore scientifico di Microsoft.
Preoccupazioni condivise anche da Nick Bostrom, professore di filosofia e direttore del Future of Humanity Institute presso l’università britannica di Oxford.

FONTE: Il Giornale

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