Da un esperimento di comuni ragazzi ad uno studio ufficiale sugli effetti delle frequenze di cellulari e wifi sulle piante.
Visti i risultati, come si può pensare che gli effetti non ci riguardino?
Elettrosensibilità: un banale esempio e un ottima iniziativa di spunto e riflessione.
Nonostante le specie siano molto diverse tra loro, il metabolismi e la cinetica cellulare, oltre a molti processi metabolici sono molto simili, e questo permette agli scienziati di verificare l’effetto degli agenti disturbanti sulla salute, valutare e danni e cercare soluzioni per eventuali problemi derivati dall’uso delle nuove tecnologie.
Nel 2017, un gruppo di 5 ragazze danesi ha fatto un esperimento per un test di biologia che ha attirato l’attenzione e l’interesse internazionale di biologi ed esperti di radiazioni.
Questo esperimento botanico è servito per capire l’effetto del cellulare sugli organismi viventi, e soprattutto per valutare se dormire vicini al telefonino possa provocare problemi al nostro cervello, anche a livello di concentrazione e sonno.
Elettrosensibilità: esempio e spunto
L’esperimento
Le ragazze hanno utilizzato 400 semi di crescione inglese (Brassicaceae Lepidium sativum) divisi in 12 vassoi, questi sono stati divisi in 2 gruppi e posizionati in stanze diverse, con le stesse condizioni di luce, acqua e temperatura.
In una delle sue stanze sono state posizionate 2 routers (le radiazioni emesse sono le stesse di quelle dei cellulari), questo per ricreare la situazione di un soggetto che dorme con apparecchi elettronici vicini alla testa.
Risultato
Stanza senza router
Stanza provvista di router
Elettrosensibilità: esempio e spunto
Lo studio replicato dagli scienziati
Lo studio fu talmente apprezzato che alcuni biologici che studiano l’effetto delle radiazioni hanno voluto replicarlo.
Il Professore Olle Johansson dell’Istituto Kraolinska ad Stoccolma, insieme alla speciliata Marie Claire Cammaerts ha realizzato l’esperimento in un ambiente più idoneo, ed è arrivato alle stesse conclusioni delle studentesse e quindi i risultati sono stati confermati.
Secondo il Professore le radiazioni possono provocare danni al DNA e non ha scartato l’ipotesi dello sviluppo di tumori al cervello e sterilità.
Il risultato è stato pubblicato sulla Rivista Internazionale di Botanica Sperimentale, che qui riportiamo tradotto in italiano
In concreto e nell’immediato, cosa possiamo fare noi nel frattempo per minimizzare gli effetti?
- Spegnere wi-fi di casa durante le ore notturne.
- Evitare di dormire vicino a cellulari o modem, oppure spegnerli.
- Evitare di dare tablet e cellulari ai bambino poichè lo spessore delle ossa del loro cranio è minore rispetto a quello di un adulto.
- Usare il più possibile l’auricolare e se possibile non usare il cellulare poiché la macchina intrappola a lungo le onde elettromagnetiche.
- Se i bambini insistono a giocare su tablet o cellulare, è meglio attivare la modalità aereo.
- Preferire il libro cartaceo all’Ebook.
- Le donne in gravidanza devono evitare la sovraesposizione.
- Combattere la dipendenza dai social.
- Scegliere le vacanze senza WiFi.
- Detox da computer, cellulari e apparecchiature elettroniche ogni tanto.
FONTE: VivereVerde
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