Covid, vaccino ed effetto nocebo:
quelli a cui la paura provoca
effetti indesiderati
Per effetto nocebo, opposto al più noto placebo, negli scettici è più facile che la vaccinazione anti Covid scateni reazioni avverse, con interessanti differenze tra uomini e donne. Temere le reazioni avverse di un vaccino contro Covid potrebbe favorire, dopo averlo ricevuto, la comparsa di febbre, brividi, malessere, stanchezza o altri effetti indesiderati comuni, tanto più intensi quanto maggiori erano le riserve preesistenti. Il nostro organismo infatti a volte ha la capacità di far accadere quel che la nostra mente desidera o teme di più: se siamo convinti che i granuli omeopatici allevieranno un fastidioso mal di pancia, l’intestino potrebbe rispondere rilassando la sua muscolatura; se siamo preoccupati per le conseguenze di una vaccinazione, è più probabile che queste si verifichino davvero, e in misura più marcata.
Lo studio israeliano
Lo ha dimostrato un gruppo di ricercatori israeliani intervistando in due fasi, all’inizio del 2021 e poi in autunno dello stesso anno, un campione rappresentativo della popolazione anziana che aveva ricevuto rispettivamente la seconda o la terza dose di vaccino Comirnaty, il prodotto di Pfizer-BioNtech.
Ai partecipanti veniva chiesto di compilare prima della vaccinazione un test predisposto per valutare le attitudini individuali nei confronti della procedura e poi un altro questionario in cui riportare eventuali disturbi comparsi nelle ore successive.
L’indagine ha dimostrato che chi prima della vaccinazione si era dichiarato più scettico e preoccupato ha lamentato più reazioni, e più intense, dopo.
Effetto nocebo ed effetti indesiderati
Si è parlato meno dell’effetto nocebo in relazione agli effetti indesiderati, un fenomeno comunque significativo.
In seguito alla vaccinazione anti-Covid, per esempio, era emerso fin dall’inizio, nei trial effettuati per l’autorizzazione dei nuovi prodotti contro il virus responsabile della pandemia.
Una revisione sistematica pubblicata all’inizio di quest’anno lo ha confermato.
Lo studio ha messo insieme e analizzato i risultati di 12 lavori che avevano raccolto in totale dati su oltre 45.000 volontari assegnati a ricevere il vaccino o un’iniezione apparentemente identica, ma senza il prodotto, di cui nemmeno l’operatore incaricato di inocularla conosceva il contenuto.
Il lavoro ha mostrato che, seppure più frequenti in coloro cui era stato iniettato il principio attivo, le reazioni non erano rare nemmeno in chi aveva ricevuto solo materiale inerte.
lo studio israeliano appena pubblicato su Scientific Report indaga l’impatto dell’esitazione vaccinale sull’esito di una vaccinazione fortemente raccomandata, a cui per varie ragioni si sono sottoposte anche persone titubanti.
Il legame tra paura e
reazioni avverse
È abbastanza prevedibile che gli effetti collaterali dei vaccini generino la ritrosia nei loro confronti, alimentando l’esitazione vaccinale, e che quindi aver subito una reazione importante a un vaccino anti-Covid possa rendere più restii a ripresentarsi per fare la seconda.
Meno scontato però è il risultato inverso, emerso dallo studio israeliano:
quanto più una persona è a priori scettica o preoccupata di sottoporsi alla vaccinazione, quanto più frequenti e importanti saranno gli effetti collaterali a cui va incontro.
Si tratta di effetti reali. Chi li subisce non finge. Come molte funzioni o disturbi dell’organismo possono essere oggettivamente influenzati dal nostro benessere o malessere psichico, dall’ansia o dallo stress, l’origine psicosomatica di una parte degli effetti indesiderati dei vaccini non implica che questi siano falsi o meno importanti.
FONTE: Repubblica