Draghi durissimo a Bruxelles su energia: «Meglio riconoscere che siamo divisi, Italia vada per la sua strada indipendente da Russia e Nord Europa»
Mario Draghi è categorico e a Bruxelles non nasconde la delusione: «Non posso accettare le conclusioni di questo meeting, non sono equilibrate.
Sono immensi i danni causati dalla mancata azione sui prezzi del gas, si è finanziato Putin e si è causata la recessione».
E ancora: «Basta fare finta che siamo uniti, meglio riconoscere che siamo divisi.
L’Italia può andare sulla sua strada, indipendente da Russia e Nord Europa .
È urgente adottare misure che incidano sulla dinamica dei prezzi, quali l’introduzione di un ‘price cap’ e una riforma del mercato elettrico»
Il premier, alla sua ultima uscita nel ruolo, è intervenuto tra i primi alla riunione del Consigio europeo in cui il punto più forte all’ordine del giorno era il dossier sul price cap sul gas.
Lezione inglese/ La crisi del gas e i danni che è meglio prevenire
Un intervento descritto da una fonte europea molto netto sulla posta in gioco.
Il premier ha detto che la Ue rischia una frammentazione del mercato che può avere riflessi negativi sull’unità europea se i Paesi che hanno maggior spazio fiscale operano in autonomia.
Un riferimento alla scelta tedesca di agire con un piano anticrisi molto ampio (duecento miliardi di euro per il 2023-2024).
Oltre alle ricadute sui prezzi, il premier ha ricordato la fase di recessione che l’Europa sta per attraversare: «Gli stati membri devono avere una capacità di spesa comune per difendere la parità di condizioni nel mercato interno.
Non è una questione di solidarietà ma di salvaguardia del mercato interno», ha sottolineato.
Draghi ha insistito sull’urgenza di un fondo comune da utilizzare non solo per investimenti, ma anche per mitigare i prezzi dell’energia.
Fonte: il messaggero