Chi ha finanziato
le ricerche dei virologi
durante la pandemia:
la rivelazione de “La Verità”
su Crisanti, Bassetti & co
Negli Stati Uniti è stato coniata addirittura un’apposita espressione, “dottrina Gates”.
Il riferimento è ovviamente al magnate Bill e all’abitudine di consentire a soggetti privati di sovvenzionare enti e agenzie sanitarie pubbliche e, contemporaneamente, le case farmaceutiche.
Queste ultime promuovono a loro volta l’attività di alcuni esperti e scienziati, dando vita a un circuito di commistioni che ha sollevato negli anni non poche polemiche, soprattutto dopo l’esplosione della pandemia di Covid-19.
Il problema?
Come sottolineato da La Verità, “quando la collaborazione non è regolamentata con trasparenza, il rischio del conflitto d’interesse è dietro l’angolo”.
“Dottrina Gates”
Una pratica che ha iniziato a diffondersi anche in Italia, quella delle partnership tra pubblico e privato, sfruttata tra l’altro da alcuni medici e ricercatori per ottenere grande popolarità nei giorni dell’emergenza.
Come spiegato dalla Verità, il virologo Andrea Crisanti per esempio ha gestito progetti con sovvenzioni della Commissione Ue “per circa 13 milioni di euro”, dell’agenzia governativa britannica Bbsrc e del National Health Institute (Nih) americano di Francis Collins e Anthony Fauci.
Nei mesi successivi, sfruttando l’onda della popolarità acquisita, sarebbe stato eletto con il Partito Democratico.
“Crisanti – ha raccontato La Verità – è stato addirittura sostenuto dal Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), agenzia americana militare che gli ha concesso tra il 2017 e il 2021 una dotazione di 2 milioni e 600mila dollari per il progetto Safegene drive technology. Sul lavoro di Crisanti hanno però investito i due maggiori fondi privati internazionali, la Bill & Melissa Gates Foundation (Bmgf) e il Wellcome Trust. La Bmgf ha sovvenziato con 5 milioni di sterline il progetto dell’Imperial College Target Malaria di cui Crisanti è principal investigator”.
Lunga, secondo La Verità, anche la lista di finanziamenti di cui ha beneficiato il professor Matteo Bassetti:
“Angelini, Astellas, AstraZeneca, Basilea, Bayer, BioMérieux, Cidara, Correvio, Cubist, Menarini, Molteni, Nabriva, Paratek, Roche, Shionogi, Tetraphase, Thermo Fisher, The Medicine Company e Pfizer”.
Menzione a parte per l’azienda farmaceutica tedesca “Msd, produttrice del farmaco antiCovid Molnupiravir, costo 610 dollari a dose, ultimamente associato a gravi disturbi renali e nefrotossicità”.
Eppure l’Italia “si era precipitata a ordinare 51.840 cicli alla modica cifra di 32 milioni di euro”.
FONTE: DiTuttoeDiPiù