A fine gennaio è stata predisposta un’ispezione da parte di ispettori del ministero della Salute al Centro regionale per la disforia di genere di Careggi (Firenze).
L’Associazione GenderLens ha reagito pubblicando una “lettera aperta” e la comunità scientifica ha fatto seguire una nota dove specifica che il farmaco triptorelina – impiegato in questi casi – “è un bloccante transitorio e reversibile della pubertà, un farmaco salva-vita nei giovanissimi transgender e gender diverse”
Ma cos’è la triptorelina?
In che ambito viene impiegata?
Quali sono gli effetti collaterali?
Disforia di genere al Careggi
I primi dati dell’ispezione del ministero:
“Non in tutti casi è stata fatta la psicoterapia”
Non in tutti i casi di disforia di genere pediatrici trattati all’ospedale Careggi di Firenze sarebbe stato effettuato il percorso preliminare indicato di psicoterapia prima della somministrazione del farmaco triptorelina.
È quanto sarebbe emerso, secondo quanto apprende l’Ansa, dai primi dati elaborati sull’analisi delle cartelle cliniche dal team di esperti inviati dal ministero della Salute nell’ospedale fiorentino lo scorso 24 e 25 gennaio.
L’ispezione
L’ispezione è stata ordinata dal ministro della Salute Orazio Schillaci per verificare i
«percorsi relativi al trattamento dei bambini con disforia di genere e all’uso del farmaco triptorelina»
dopo un’interrogazione parlamentare presentata dal capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri che chiese di
«tutelare i bambini e le famiglie» da terapie assegnate «con leggerezza» e senza un percorso psicologico adeguato,
La reazione dell’associazione GenderLens
Al Careggi tanti sono arrivati con il passaparola, soprattutto grazie al lavoro dell’associazione GenderLens, che si occupa di minori con «un genere creativo» e si fa carico dei dubbi e delle paure dei genitori.
E contro l’ispezione al Careggi l’associazione ha scritto una lettera aperta
«in seguito alla preoccupante escalation di dichiarazioni e azioni contro i diritti delle giovani persone trans intraprese dal senatore Gasparri nelle ultime settimane».
La nota della comunità scientifica
La nota congiunta della comunità scientifica:
“il trattamento a base di triptorelina è di natura assolutamente transitoria e largamente reversibile”
«La triptorelina, un bloccante transitorio e reversibile della pubertà, è un farmaco salva-vita nei giovanissimi transgender e gender diverse, prescritto solo dopo attenta valutazione multiprofessionale».
Ecco la chiarissima posizione espressa in una nota congiunta da 12 società scientifiche – tra cui quelle di neuropsichiatria dell’infanzia, endocrinologia e pediatria – che intervengono nel dibattito sull’uso di questo medicinale sotto la lente del ministero della Salute.
«Al momento della pubertà può insorgere un intenso disagio fisico e disforia nell’osservare e vivere i cambiamenti corporei che si sviluppano progressivamente in una direzione non voluta e non desiderata, come può essere la crescita dei peli del viso e del corpo, l’abbassamento del tono di voce e lo sviluppo dei genitali, negli adolescenti assegnati maschi alla nascita, e lo sviluppo del seno o la comparsa delle mestruazioni, nelle adolescenti assegnate femmine alla nascita»
«Lo scopo non è né castrare chimicamente e definitivamente, né modificare orientamento e identità sessuale, ma dare tempo ai giovani sofferenti e alle famiglie di fare scelte ponderate e mature, impedendo stigma sociale, autolesionismi e suicidi».
FONTE: La Stampa
Disforia di genere
L’impiego della triptorelina
La triptorelina è un farmaco utilizzato per la sospensione dello sviluppo puberale in casi di pubertà precoce.
È indicata limitatamente alle bambine di età inferiore agli 8 anni e ai bambini inferiori di 10 anni (prescrizione a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), su diagnosi e piano terapeutico di strutture specialistiche, come da nota AIFA 51).
L’impiego negli adolescenti con disforia di genere, per bloccare una “pubertà fisiologica”, è considerato OFF LABEL, cioè al di fuori delle indicazioni specifiche del farmaco.
Con la determina n. 21756/2019, infatti, l’AIFA ha inserito la triptorelina nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del SSN, ai sensi della legge 648/96, per l’impiego in casi selezionati di disforia di genere, con diagnosi confermata da un’ équipe multidisciplinare e specialistica e in cui l’assistenza psicologica, psicoterapeutica e psichiatrica non sia risolutiva.
FONTE: La Nazione
Disforia di genere – triptorelina
Ma che cos’è la triptorelina?
La triptorelina viene utilizzata principalmente nel trattamento dei sintomi del tumore alla prostata in fase di sviluppo avanzata.
Agisce riducendo la produzione di alcuni ormoni in modo da far diminuire i livelli di testosterone nell’organismo.
Effetti collaterali della triptorelina
La triptorelina può causare variazioni nei livelli di alcuni ormoni, aumentando così il rischio di problemi come il prolungamento dell’intervallo QT.
Inoltre è associata a un lieve aumento del rischio di ictus o di gravi problemi cardiaci, può aumentare i livelli di zuccheri nel sangue e, in rari casi, portare ad apoplessia pituitaria. Infine, la triptorelina può interferire con alcune analisi di laboratorio.
Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:
- variazioni nelle dimensioni della ghiandola mammaria
- costipazione
- problemi nella sfera sessuale
- diarrea
- capogiri
- mal di testa
- vampate
- perdita dell’appetito
- nausea
- insonnia
- fastidi allo stomaco
- stanchezza o debolezza
- vomito
- prurito, dolore, arrossamenti o gonfiori al sito di iniezione
È importante contattare subito un medico in caso di:
- rash
- orticaria
- prurito
- difficoltà respiratorie
- senso di oppressione al petto
- gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
- mal di schiena
- urine scure o sangue nelle urine
- dolore alle ossa
- dolore alla mammella
- bruciori, intorpidimenti o pizzicori
- dolore o sensibilità a gambe o polpacci
- svenimenti
- battito cardiaco accelerato o irregolare
- febbre, brividi o mal di gola persistente
- cambiamenti dell’umore o del comportamento
- minzione dolorosa, difficoltosa o assente
- mal di testa, sonnolenza o capogiri forti o persistenti
- dolore alla schiena, ai muscoli o alle articolazioni forte o persistente
- crampi alle gambe forti o persistenti
- fiato corto
- aumento di peso improvviso o inatteso
- mani, caviglie, piedi o gambe gonfi
- sintomi di un infarto
- iperglicemia
- sintomi di ictus
- stanchezza o debolezza insolite
- problemi alla vista
FONTE: Humanitas.it
Inter
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“Il grilletto è già stato premuto con il wi-fi, il 5G è sol il passo successivo”
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