Denuncia a
Ursula von der Leyen per
“usurpazione di funzioni e titoli”,
“distruzione di atti pubblici”
e ” corruzione”
Dal Belgio parte una pesante denuncia personale e penale contro Ursula von der Leyen.
E’ accusata di “usurpazione di funzioni e titoli”, “distruzione di atti pubblici” e “ corruzione”.
Indaga il giudice istruttore finanziario Frédéric Frenay di Liegi. Si tratta della prima denuncia penale contro la presidente della commissione europea.
Ursula von der Leyen è accusata nei fatti di essersi sostituita al governo federale durante la pandemia di Covid-19, negoziando un mega-contratto per i vaccini via SMS con l’amministratore delegato di Pfizer e poi aver cancellato i messaggi in questione.
E’ accusata di aver sostituito “senza alcun mandato” gli Stati membri dell’UE – compreso il governo federale belga – negoziando in modo “diretto e segreto”, in particolare tramite SMS, contratti di acquisto di vaccini con il CEO di Pfizer, Albert Bourla, durante la pandemia di Covid-19.
La denuncia riguarda il contratto da 35 miliardi di euro per l’acquisto dei vaccini Covid.
Per quanto riguarda le finanze pubbliche belghe, secondo il denunciante sarebbero state danneggiate dalle trattative di Ursula von der Leyen con Pfizer in merito a un mega-contratto firmato il 19 maggio 2021 dalla Commissione e dall’azienda americana.
Si tratta del terzo contratto siglato dall’esecutivo europeo con l’azienda newyorkese.
E questo è di gran lunga il più importante: copre 1,8 miliardi di dosi di vaccino, dove i primi due contratti con Pfizer riguardavano ciascuno “solo” 300 milioni di dosi.
Il Belgio ha acquistato 25,1 milioni di dosi in sovrannumero, ovvero il 62% di tutti i vaccini consegnati.
Quasi la metà di questi vaccini “in eccesso” (11,7 milioni di dosi) sono stati acquistati da Pfizer.
La denuncia
La denuncia è stata presentata da Frédéric Baldan, 35 anni, lobbista professionista accreditato presso le istituzioni europee.
Ritiene che il comportamento del presidente von der Leyen abbia minato “le finanze pubbliche del Belgio” e “la fiducia del pubblico”.
Quest’ultima è definita nella denuncia come la “convinzione collettiva nello Stato come potere istituzionale per il conseguimento del bene comune”.
In un certo senso, negoziando senza mandato, da solo e di nascosto con il grande capo della Pfizer, al posto del governo belga, il presidente della Commissione avrebbe minato la fiducia dei cittadini nel potere pubblico dello Stato belga.
La Corte dei conti europea ha individuato queste negoziazioni “in solitaria” di von der Leyen in una relazione speciale sull’acquisizione di vaccini, pubblicata lo scorso settembre.
A pag 33 si legge:
“Non abbiamo ricevuto alcuna informazione sui negoziati preliminari per il più grande contratto dell’Ue”.
Il custode delle finanze Ue aveva chiesto alla Commissione di fornirle, per questo mega-appalto, l’elenco degli esperti scientifici consultati e i consigli ricevuti , il calendario dei negoziati, i verbali delle discussioni ei dettagli dei termini concordati.
Non ha ricevuto nulla.
Anche la Corte dei conti europea conferma che le regole negoziali fissate dalla Commissione sono state violate da Ursula von der Leyen:
“Durante il mese di marzo 2021, il presidente della Commissione ha condotto le trattative preliminari per un contratto con Pfizer/BioNTech.
Questo è l’unico contratto per il quale la squadra negoziale congiunta non ha partecipato in questa fase dei negoziati, contrariamente a quanto previsto nella decisione della Commissione sull’acquisizione di vaccini contro il COVID-19″.
Le altre denunce
In precedenza Ursula von der Leyen era stata oggetto di denunce amministrative contro la Commissione al Mediatore europeo (da un giornalista tedesco) e alla Corte di giustizia dell’Unione europea (dal New York Times).
Con questa nuova denuncia, il Deletegate assume per la prima volta una svolta penale in uno dei 27 Stati membri dell’UE. E, qui, non è più la Commissione ad essere presa di mira per mancanza di trasparenza.
Ne è presidente, a titolo personale, per atti punibili dal codice penale belga.
Lo scorso ottobre, la Procura europea (EPPO) ha confermato di aver aperto un’indagine sull’intero processo di acquisizione dei vaccini anti-Covid-19 nell’Unione europea.
In sostanza, non è mai filtrato nulla.
Ma la natura degli SMS scambiati tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla dovrebbe logicamente costituire uno degli aspetti di questa indagine.
FONTE: PressKit